L’effetto Draghi prosegue sulle Borse europee, che dopo il rimbalzo di ieri iniziano in territorio positivo anche l’ultima seduta della settimana. A circa un’ora dall’apertura Piazza Affari guadagna l’1,9%, mentre Francoforte viaggia in rialzo dell’1,7%, Parigi del 2,2% e Londra +1,6%. In Asia, Tokyo ha chiuso in rally (+5,88%). Bene anche Shanghai (+1,25%), Shenzhen (+1,5%) e Hong Kong (+2,9%).
Dopo aver annunciato ieri che il Consiglio direttivo della Bce potrebbe adottare nuove misure espansive a marzo, questa mattina il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha ribadito al Forum economico in corso a Davos che la Banca centrale ha “molti strumenti a disposizione per intervenire e, soprattutto, il Consiglio direttivo ha il potere, la volontà e la determinazione per usarli”.
Ieri Draghi aveva anche spiegato che l’indagine sulle sofferenze di alcuni istituti dell’Eurozona, fra cui diverse banche italiane, non prelude affatto alla richiesta di nuovi accantonamenti o di nuovi aumenti di capitale. La notizia aveva fatto impennare i titoli bancari, che oggi proseguono sulla strada del rialzo, anche se molto più contenuto di ieri.
Il miglior titolo del Ftse Mib è ancora Mps, che (dopo il +43% di ieri) oggi mette a segno un nuovo forte rialzo: +11%, dopo aver toccato però il +17%, a testimonianza del fatto che la volatilità è ancora molto alta.
Il Monte “è lo stesso di sei mesi fa, anzi si è irrobustito: il crollo di queste settimane è inspiegabile”, ha detto in un’intervista a Il Sole 24 Ore il presidente della banca, Massimo Tononi, precisando che l’istituto non ha “alcuna intenzione” di avviare nuovi aumenti di capitale (anche perché “nessuno lo ha chiesto”), che i conti preliminari di bilancio saranno anticipati al 28 gennaio, che i risultati del quarto trimestre dell’anno scorso sono positivi e che il 2015 si profila migliore del 2014.
Quanto all’aggregazione, “stiamo perseguendo concretamente opzioni in Italia e all’estero” e al momento “il gap tra sottostante e valore di mercato rende Mps molto appetibile”. Sui crediti deteriorati, prosegue Tononi, “nel 2015 abbiamo venduto 2 miliardi di Npl, stiamo lavorando per accelerare i tempi e aumentare le cessioni” rispetto al target di ulteriori 3,5 miliardi entro il 2018. A questo proposito Tononi apprezza l’iniziativa del governo per una bad bank e auspica che sia “incisiva”.
Bene a Milano anche Tod’S (+5,05%, dopo i risultati delle vendite 2015 superiori alle attese), Mediaset (+3,51%), Anima Holding (+2,72%) e Saipem (+2,46%), che oggi ha reso noti i dettagli sull’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro. Incide anche il recupero del petrolio (Eni +2,2%, Tenaris +2,7%).
Fra gli altri bancari, Unicredit +0,3%, Intesa +2,4%, Mediobanca +0,7%, Banco Pop +1%, Ubi e Bpm piatte.
Fiat +1%, Finmeccanica +1,2%, Telecom +0,7%.
Nel resto d’Europa sono minerari e energia a trainare il rialzo dei principali listini. A Parigi spicca il +3,8% di Total e il +3,6% di Technip. A Francoforte bene la chimica e Heidelberg Cement (+3,1%). A Madrid sale Repsol (+4,6%).
Sul mercato valutario, euro trattato a 1,0829 dollari (1,0878 ieri sera) e a 127,89 yen (127,99). Dollaro/yen a 118,06 da 117,66.