Solo sfumature di rosso oggi per i listini europei. Quella più intensa spetta a Milano, che chiude a -1,37%, sorretta dal boom di Luxottica, ma zavorrata da Fiat, Saipem e bancari. Volano basso Madrid -1,07%, Parigi -0,82% e Francoforte -0,64%. Rosso relativo per Londra -0,15%, favorita dall’indebolimento della sterlina. Domani si saprà quale strada intende prendere il premier britannico Theresa May per la Brexit. Nessuna indicazione alle Borse arriva da Wall Street, perché i listini di New York festeggiano il Martin Luther King Jr Day e riaprono domani.
Lo spread del decennale italiano col Bund si allarga, +1,15%, 158.10 punti base; rendimento 1,92%, ma tutto sommato tiene, vista la raffica di notizie negative che investe il paese. Il Fondo monetario ha tagliato le stime di crescita: +0,7% il Pil previsto nel 2017 (contro +0,9% stimato a ottobre); + 0,8% nel 2018 (contro +1,1% della stima precedente). Intanto Bruxelles sollecita una manovra aggiuntiva, da definire entro il primo di febbraio, per la correzione del disavanzo strutturale in modo da non far scattare una procedura Ue sui conti pubblici fuori controllo. Sul punto sarebbero in corso trattative col Tesoro. Sull’umore generale pesa infine il declassamento del debito sovrano da parte di Dbrs, decretato venerdì sera.
Guardando in dettaglio i titoli di Piazza Affari partiamo dalle buone notizie. Sul podio del Ftse Mib siede Luxottica, +8,25%, su cui fioccano gli acquisti dopo l’accordo con il colosso delle lenti Essilor, per la nascita di EssilorLuxottica nel secondo semestre del 2017, realtà da 15 miliardi di fatturato in un mercato globale da 95 miliardi, con una capitalizzazione di quasi 50 miliardi di euro. Leonardo Del Vecchio, 82 anni a maggio, sarà primo azionista, con una quota tra il 31% e il 38%; assumerà la carica di presidente esecutivo e Ceo. Al suo fianco, con gli stessi poteri, l’attuale presidente e Ceo di Essilor, Hubert Sagnieres, che avrà il ruolo di vicepresidente esecutivo e vice Ceo. “Vogliamo creare un campione europeo che mantenga forti le sue radici nazionali – commenta l’imprenditore italiano – continueremo a investire in Italia e Francia e inoltre integreremo le nostre operazioni internazionali”.
Si salvano quasi tutti i titoli del lusso; Yoox, Moncler e Ferrari poco sopra la parità; Ferragamo -0,2%. Il segno meno oggi domina però la scena a partire da Fiat, -4,19%, ancora sotto lo scacco del diselgate e con la Germania che chiede alla Ue il ritiro di alcuni modelli del Lingotto. Il settore auto risulta debole a livello europeo, penalizzato dalle nuove minacce di Trump sull’introduzione di dazi sui veicoli importati in Usa e prodotti in Messico. In tandem con Fiat perde terreno Exor, -4,9%.
Deboli i bancari, con Ubi in testa (-3%), non prende il largo nemmeno Bper (-0,94%), con la revisione al rialzo del target price operata da Goldman Sachs e Mediobanca. In sofferenza gli assicurativi, Unipolsai -3,08% e Generali -2,28%, dopo l’abbassamento del giudizio da hold a sell da parte di Deutsche Bank.
Tonfo di Saipem -4,39%, su cui Macquarie ha abbassato la raccomandazione da neutral ad underperform. Pesano anche le dichiarazioni dell’Arabia Saudita, secondo cui è improbabile che l’Opec estenderà il programma di tagli alla produzione oltre giugno 2017. Brent poco mosso, -0.09%, a 55,45 dollari al barile. Riprende quota l’oro: +0,41%, a 1202.36 dollari l’oncia. L’euro perde leggermente terreno rispetto al biglietto verde: -0,24%, scambiato a 1,059.