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La Borsa positiva guarda a Tim e sale con banche e Fca

Wikimedia Commons - Goldmund100

I listini europei chiudono in lieve rialzo, ma restano cauti, forse ancora intimoriti dal rischio dazi, nonostante il deciso rimbalzo di Wall Street. 

Piazza Affari guadagna lo 0,54% e supera la soglia psicologica dei 23mila punti (23.053), sorretta da utility, banche e Fiat. Volatile Telecom, che anche oggi è il titolo più scambiato. 

Positiva Madrid, +0,82%, più deboli Francoforte, +0,17% e Parigi +0,1% con la fiducia degli investitori della zona euro in calo ad aprile per il terzo mese consecutivo, influenzata dai timori di un rallentamento della crescita globale per le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Intanto il presidente della Bce Mario Draghi, nell’introduzione al rapporto annuale 2017 scrive: “Ci aspettiamo che il ritmo dell’espansione economica rimanga forte nel 2018, tuttavia anche se restiamo fiduciosi in una convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine, ci sono incertezze a proposito del livello di inattività nell’economia”. Perciò “una politica monetaria paziente, persistente e prudente rimane necessaria per assicurarci che l’inflazione torni al nostro obiettivo”.

Londra +0,15%, mentre va a picco la Borsa di Mosca -8,34%, a seguito delle sanzioni Usa. Il crollo più pesante è per Rusal, la compagnia del re dell’alluminio Oleg Deripaska, incluso nella lista dei sanzionati di Washington.

Euro in risalita sul dollaro, a 1,23 (+0,3%). Fra le materie compie un balzo il petrolio, con il Brent a 68,38 dollari al barile, +1,89%; mentre è poco mosso l’oro intorno 34,8 euro al grammo.

Bene il secondario italiano, unica eccezione nel comparto della zona euro e in linea con Piazza Affari. Il rendimento del decennale scende a 1,77%, mentre lo spread con il Bund si riduce a 126,30 punti base (-2,17%).

I titoli migliori di oggi del Ftse Mib risultano Italgas +1,72%; Atlantia, +1,56%, Bper +1,51%: Banco Bpm +1,56%; Fiat +1,27%. I peggiori Buzzi -2,33%; Prysmian -2,27%; Ferragamo -1,6%; Saipem -1,88%; Recordati -1,07%.

Fra le banche perde quota Mps -3,41%, con l’attenuarsi dell’ipotesi di aggregazione con Ubi Banca (+0,89%).

Dopo una partenza in forte calo si rianima un po’ Telecom, +0,12% e la partita fra Vivendi e Fondo Ellliott si arricchisce di novità. In base al dossier inviato alla Sec, il fondo Usa possiede ora l’8,8% del capitale ordinario di Tim, più opzioni call e put pari al 4,9%. In una presentazione agli analisti inoltre il Fondo scrive che la separazione della rete consentirebbe di dimezzare il debito della società da 25 a 12 miliardi di euro e di “distribuire un dividendo stabile agli azionisti ordinari”. Nel 2019 potrebbero essere “1,2 miliardi di euro di dividendo”.

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