“Sell on news”, recita uni dei detti più comun dei mercati azionari. La reazione delle Borse alla vittoria di Emmanuel Macron nella corsa all’Eliseo ne è stata una conferma. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,47%, attorno a quota 21.400. Prese di beneficio anche a Parigi (-0,90%), Francoforte (-0,27%) e Madrid (-0,4%). L’unica Borsa in terreno positivo è Londra (+0,08%), nonostante le difficoltà crescenti per il negoziato della Brexit.
Le agenzie di rating applaudono all’esito delle elezioni: Moody’s promuove il programma di Macron, non cambia il giudizio di Standard & Poor’s.
Intanto, la fiducia degli investitori nella zona euro in maggio è salita ai massimi degli ultimi dieci anni. L’indice Sentix è cresciuto a 27,4 punti dai 23,9 punti di aprile. Il consenso si aspettava 25,2 punti.
Rendimenti in lieve rialzo per il Btp a 10 anni a 2,20% dal 2,16% di venerdì. Lo spread con il Bund si allarga di 4 punti base, a 179, dato che il rendimento del Bund tedesco scende allo 0,40% dallo 0,41%. Non ha influito la decisione di S&P di non toccare il rating Italia.
Lo spread Francia/Germania si allarga di 2 punti base a 44: venerdì era sceso ai minimi dell’anno. L’euro è in leggera discesa nei confronti del dollaro: cross a 1,095 da 1,099.
Gli italiani “voltano le spalle a Piazza Affari”. L’allarme è stato lanciato da Giuseppe Vegas, presidente della Consob, in occasione dell’incontro annuale con i mercati finanziari. “Oggi la Borsa ha perso centralità”, ha dichiarato Vegas, spiegando che “gli italiani tendono sempre di più ad allocare il proprio risparmio, oltre che nei fondi, presso conti correnti bancari o postali”. E quanto si sta verificando “è un segno di ansia per il futuro”, ha aggiunto.
Fra il 2007 e il 2016 l’incidenza dei depositi bancari e postali sulle attività finanziarie totali è passata dal 38,1% al 46,8%, mentre la ricchezza detenuta in azioni e titoli di debito pubblico è passata, rispettivamente, dal 10,5% al 5,3% e dal 13,4% al 10,8%. Giuseppe Vegas, ha anche aggiunto che “andrebbe riconsiderato il coinvolgimento degli obbligazionisti, introducendo una soglia di salvaguardia a 100.000 euro”.
Da rilevare il tonfo di Tod’s (-8%): la società della famiglia Della Valle ha chiuso il primo trimestre con ricavi in calo del 4,4% a 238,5 milioni (-5% a cambi costanti), sotto le attese degli analisti che in media si aspettavano 248 milioni. Kepler Cheuvreux ha abbassato la raccomandazione a Reduce da Hold.
Soffrono di riflesso gli altri titoli del lusso: Moncler -2,3%, Ferragamo -2%. Lieve progresso per Intesa (+0,2%): Société Générale ha abbassato la raccomandazione a Hold da Buy, ma ha alzato il target price a 2,90 euro da 2,80 euro. Più deboli Unicredit (-1%) e Banco Bpm (-1,1%). Sale invece Bper Banca (+0,3%) in vista di un possibile rafforzamento dell’alleanza con Unipol.
Sul fronte degli industriali, Prysmian -0,4%: l’azienda ha ottenuto una commessa dal gruppo americano Verizon per realizzare una rete in fibra ottica del valore di 300 milioni di dollari. Leonardo -1,2%, Fiat Chrysler -1,3% e StM -1,2%. Ferrari -1,5%, dopo aver ritoccato in avvio il precedente massimo record.
Petrolio in recupero: il Brent, che settimana scorsa ha perso il 5%, sale dello 0,2% a 49,20 dollari al barile. Piatta Eni, Saipem -1,3%, Tenaris -2%.