Brusco risveglio della Borsa di Milano, dopo l’avvio spumeggiante del 2017. Il Ftse Mib oggi inverte la rotta e chiude a -1,66%, listino peggiore in Europa. La soglia psicologica dei 19.000 punti resta però intatta (19.360) e, secondo alcuni analisti, ciò rivela una tendenza rialzista ancora in atto. Fra i titoli migliori Fiat e Stm. Sprofondano invece i bancari, con Unicredit in testa.
Deboli anche le altre piazze del continente, con l’eccezione di Londra +0,44%. Frazionali ribassi a Francoforte -0,27%, Parigi -0,45%, Madrid -0,18%. Apertura contrastata per Wall Street, dove arretrano Dow Jones e S&P, mentre il Nasdaq avanza. C’è attesa per l’avvio di stagione delle trimestrali, in calendario per venerdì.
Sul Ftse Mib affondano i finanziari, in parte per prese di profitto dopo i guadagni della scorsa settimana. Tipico esempio: Banco Bpm, -3,93%, per il quale il bilancio resta però ampiamente attivo, visto il +26% circa centrato nella prima ottava.
Le vendite colpiscono Unicredit -5,11%, titolo peggiore fra le blue chip di Milano, a pochi giorni dall’assemblea per l’aumento di capitale da 13 miliardi e nonostante il broker Jefferies abbia portato il target price e 3,5 euro da 3 euro. Caduta verticale per Mediobanca -4,52%, ma anche per Intesa -2,67% e Ubi -4,25%. Perdite superiori ai due punti percentuali per Unipol, 2,69% e Generali -2,21%.
Giornata da dimenticare per molti titoli, in vari settori: Telecom -3,07%; Poste -2,14%; Prysmian -2,4%; Cnh -1,65%. Italgas, -1,83%, a metà pomeriggio si distingue per il triste record di peggior titolo nello Stoxx Europe 600 Utilities. Secondo Reuters oggi la società ha avviato un road show presso investitori europei che si concluderà giovedì e che dovrà portare al lancio di un bond senior unsecured in euro, il primo dopo lo scorporo da Snam.
Il piatto piange per i petroliferi: Saipem -3,11%; Eni -2,1%; Tenaris -0,7%; mentre il Brent arretra, -2,8% a 55,5 dollari al barile, in parte per l’aumento degli impianti di trivellazione negli Usa, che offusca un po’ l’effetto tagli alla produzione.
Sull’altra sponda del fiume svettano: Stm, +3,04%, su cui gli analisti di Ubs hanno alzato il target price da 8,1 euro a 10 euro confermato il giudizio a Neutral. Acquisti su Terna +0,32%; Brembo, +0,25%, di cui Mediobanca ha alzato il target price del titolo di ben 10 euro a 69 euro e confermato outperform; Yoox +0,44%. Posto d’onore per Fca, +1,41%, nel giorno delle esternazioni dell’ad Sergio Marchionne al Salone di Detroit. “Confermo tutti gli obiettivi del gruppo al 2018 – dice il manager – e sul dividendo spero un po’ prima”. Annunciati investimenti negli Usa per un miliardo di dollari entro il 2020, con la creazione di 2000 posti di lavoro. Alla notizia Il neopresidente Donald Trump cinguetta: “grazie”.
Sul fronte macro: la disoccupazione cresce in Italia, secondo una stima preliminare di novembre dell’Istat +11,9% (sui massimi da giugno 2015) contro l’11,6% previsto dagli analisti. Stabile e in linea con le attese il tasso di disoccupazione di novembre dell’Eurozona al 9,8%. Infine la produzione industriale tedesca di novembre cresce dello 0,4% su base mensile contro lo 0,6% atteso.
L’euro si apprezza sul dollaro (+0,33%, scambiato a 1,056) e lo spread si contrae. Btp Italia a 10 anni versus Bund tedesco – 4,2%, 162.10 punti base, rendimento 1,62%.