Le Borse europee, quasi a celebrare la fine di una campagna elettorale tormentata, accelerano nell’ultima seduta prima del voto. A favorire il rimbalzo sono le dichiarazioni distensive di Donald Trump su Huawei che lasciano prevedere un ammorbidimento del confronto sui dazi. Non turba il clima la notizia della prossima uscita di scena di Theresa May, probabilmente a favore di Boris Johnson, partigiano dell’uscita di Londra dalla Ue senza accordo. Ieri, secondo gli exit poll, in Olanda avrebbero vinto i laburisti. Male Geert Wilders, alleato in Europa con la Lega.
Piazza Affari recupera oltre l’1,5% attorno a quota 20.450 allontanandosi da una situazione tecnica complicata. Brillanti anche gli altri listini: Parigi, Francoforte e Madrid guadagnano poco meno di un punto percentuale. Londra su di messo punto.
La “carta” italiana recupera posizioni: lo spread sul Bund scende di dieci punti base a 267 punti base. Il tasso del decennale è a 2,55% da 2,64%. Il rendimento del benchmark decennale tedesco scambia a -0,116%.
Ma, a conferma che la situazione del mercato resta ad alto rischio, arriva l’allarme lanciato da Reuters: il Tesoro molto probabilmente non emetterà un nuovo Btp Italia prima dell’estate per evitare il flop dello scorso novembre. Dalla sua introduzione nel 2012, all’apice della crisi del debito italiano, il Tesoro non ha mai mancato l’appuntamento con l’emissione primaverile.
L’Italia, ha garantito Matteo Salvini, non sforerà i limiti imposti da Bruxelles: il vicepremier si è detto disponibile anche a trattare anche con i suoi avversari politici in Europa, “per difendere gli interessi del Paese”.
L’euro si apprezza a 1,120 su dollaro. In recupero il petrolio dal -4,5% di ieri: stamattina il greggio del Mare del Nord guadagna l’1% a 68,4 dollari il barile. Eni avanza dell’1,5%.
Il rimbalzo dei listini è generale. Tra gli high tech rialza la testa Stm + 0,58% a quota 13,83 sostenuto dall’attesa del disgelo su Huawei.
Corre Cnh (+3,5%) a seguito dell’annuncio del riavvio di un programma di buyback che prevede il riacquisto di azioni ordinarie per un importo fino a 700 milioni di dollari. Fiat Chrysler sale dello 0,9% e Prysmian dello 0,5%.
Tra i finanziari brilla Unicredit +2,78%. Secondo Fidentiis, la banca nel tempo può raggiungere (e superare) Intesa +1,8% per la generosità delle cedole. Ubi Banca sale del 2,8%. Banca Bpm +2,3%.
Bene anche Generali +1,9% che ha definito la cessione di un portafoglio di polizze vita della filiale inglese, l’operazione vale un miglioramento dell’1% del margine di solvibilità.
Spicca il volo Unipol +3,9%: Kepler Cheuvreux ha aumentato il prezzo obiettivo a 4,95 euro da 4,85 euro ritoccando al rialzo anche il target della controllata Unipolsai +2,5% (2,25 euro da 2,2 euro). Nel gestito Poste italiane +1,5%, Azimut +2%.
Recupera Telecom Italia +0,8%: Barclays ha portato il prezzo obiettivo a 0,46 euro da 0,44 euro precedente.
Al di fuori del paniere principale:
- Mediaset sale dell’+1,27% dopo il forte ribasso registrato ieri in un mercato dove emergono timori sulla fattibilità del polo delle tv paneuropeo annunciato da tempo.
- Autogrill +2,6% dopo l’annuncio di ricavi dei primi quattro mesi in linea con le attese in generale ma superiori alle previsioni in Nord America.
- Svetta Safilo con un balzo del 6% circa dopo l’accordo per la cessione della catena statunitense di negozi Solstice.