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La Borsa frena: auto, Cina e proteste la deprimono

Photo by Nick Karvounis on Unsplash

S’avviano a chiudere in territorio negativo le borse del Vecchio Continente alla vigilia di un weekend che si annuncia caldo: si prevedono scontri a Barcellona, Hong Kong si prepara ad una nuova protesta. I riflettori sono puntati su Londra dove domani si terrà un nuovo voto a Westminster sulla Brexit come non si vedeva di sabato dai giorni della guerra delle Falkland. In attesa degli eventi, i mercati azionari, vicini a massimi, cedono qualche posizione. Poco mossa Piazza Affari -0,07%, peggio Parigi -0,23%. In rosso anche Londra. Sulla parità Francoforte +0,06% e Madrid +0,14%.

A segnare la seduta è il profit warning lanciato stamane da Renault-12%, una settimana dopo il licenziamento del ceo Thierry Bolloré. Deutsche Bank ha tagliato il rating a hold. Perde colpi anche Fca -1,6% già promessa sposa della Régie. Brembo -1,6%. Pirelli -2,4%. Giù Peugeot -1,5%, perdite inferiori per l’auto tedesca. Bmw -0,17%, Daimler -0,56% a 48,85 euro, Volkswagen -0,42% a 169,46 euro. Cnh Industrial -1,4%. Volvo perde il 3,5% dopo aver annunciato i dati del trimestre.

Si mette in luce la Borsa di Istanbul, con un rialzo di quasi il 4%, dopo l’annuncio del “cessate il fuoco” in Siria. La lira turca si apprezza per il quinto giorno consecutivo.

L’euro sterlina è in rialzo dello 0,1% a 0,865. Il vicegovernatore della banca centrale inglese, Dave Ramsden, parla oggi di rialzo tassi, quale possibile conseguenza di un accordo su Brexit.

Lo spread si riduce a 128 punti base, sotto quota 130 punti base per la prima volta in 16 mesi. Petrolio WTI a 54 dollari il barile, +0,5%. 

Saudi Aramco ha messo uno stop all’iter della quotazione, a pochi giorni dallo sbarco sul listino: pare che lo slittamento in avanti, a data da destinarsi, sia motivato dalla decisione di inserire nel prospetto i dati del terzo trimestre 2019. Eni +0,5%. 

Da segnalare che, sotto la vernice dei prezzi vicini ai massimi (grazie alle iniezioni di liquidità ed ai tagli dei bassi) non sia un buon momento per l’investimento di rischio arriva anche la seconda rinuncia di una matricola in due giorni: dopo Ferretti Yachting, stamane ha sospeso, vista la scarsa risposta, l’iter di quotazione Rcf group, uno dei maggiori player a livello internazionale nella progettazione e produzione di sistemi audio che avrebbe dovuto esordire martedì prossimo. 

Nel comparto bancario Ubi Banca +0,8%: Il nuovo patto parasociale formato da alcuni soci storici ha acquisito ancora più peso nell’azionariato della banca salendo al 17,8% circa del capitale, grazie all’ingresso della famiglia Beretta, azionista con l’1% del capitale. Il socio Cassa di Risparmio di Cuneo sarebbe a favore di un’aggregazione con Banco Bpm -0,5%, anche perché ci sono buoni rapporti con la Fondazione Cassa Risparmio Torino, azionista con l’1% di Banco Bpm. Piace anche l’ipotesi di un’aggregazione con Bper Banca +2%. 
 
Sale nel gestito Anima +1,4% che ha ridefinito la struttura del debito a medio-lungo termine collocando un bond non convertibile senior unsecured da 300 milioni con scadenza a 7 anni e chiudendo un contratto con un pool di banche per una linea di credito a 5 anni per lo stesso importo.

Tim +0,5%. In attesa della nomina a presidente di Salvatore Rossi si Tim, si riparla della trattativa tra Cassa depositi e prestiti, Enel e Open Fiber per raggiungere un accordo sulla rete: l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, sarebbe disponibile a vendere il 50% di Open Fiber a fondi infrastrutturali interessati, come Macquarie, Gic, Ardian-

Deboli le utilities. A2A -0,2% ha siglato una lettera d’intenti con il gruppo Ambiente Energia Brianza per valutare la realizzazione di una possibile partnership e la costituzione del polo lombardo delle multiutility. Italgas -0,8%. Sale Terna +1%. In ribasso Moncler -2,37%. Campari -1,5%  

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Categories: Finanza e Mercati