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La Borsa e le crisi d’estate: agosto è un mese molto insidioso per i mercati. Ecco l’elenco di tutte le crisi estive

Per i più svariati motivi l’estate è tutt’altro che un mese di vacanza per i mercati finanziari e spesso produce crisi a gogò: dal default della Russia del 17 agosto 1998 alle avvisaglie della crisi dei mutui subprime negli Usa, alla crisi dello spread in Italia nel 2011. Senza dimenticare che il 5 agosto 1971 venne abolita per sempre la convertibilità del dollaro in oro

La Borsa e le crisi d’estate: agosto è un mese molto insidioso per i mercati. Ecco l’elenco di tutte le crisi estive

Agosto, da sempre un mese insidioso per i mercati finanziari, sconvolge frequentemente risparmiatori e operatori economici con improvvisi scossoni. Tuttavia, c’è una spiegazione più razionale dietro le recenti turbolenze. La combinazione di minore liquidità e l’effetto amplificatore della psicologia degli investitori soprattutto piccoli possono ingigantire le oscillazioni, creando un clima di panico ingiustificato.

Dopo anni di record e performance stellari, un arretramento era inevitabile. Le recenti correzioni sono una risposta naturale a un mercato che ha visto profitti da capogiro, in particolare nel settore delle big-tech. Tuttavia, agosto ha spesso rivelato di essere un mese particolarmente turbolento per i mercati finanziari. Ecco alcuni dei momenti più significativi di crisi che hanno colpito i mercati globali in questo mese.

5 agosto 1971: la fine della convertibilità del dollaro in oro

Il 15 agosto 1971 segna una data storica con l’annuncio da parte del presidente Richard Nixon della fine della convertibilità del dollaro in oro. Questo evento, noto come il “Nixon Shock”, mise fine al sistema di Bretton Woods e portò a un’immediata volatilità sui mercati azionari. Le borse globali furono scosse dall’incertezza riguardo al nuovo sistema di tassi di cambio flessibili, causando forti oscillazioni nei valori delle azioni e delle valute.

17 agosto 1998: la crisi russa

Il 17 agosto 1998 rappresenta una data cruciale per l’economia russa e per i mercati finanziari globali. In quel giorno, dopo aver mantenuto un tasso di cambio rigido che era ormai insostenibile a causa della crisi economica interna e della caduta dei prezzi del petrolio, la Russia svalutò il rublo e dichiarò il default sul debito sovrano. Questo evento scatenò una serie di ripercussioni a livello globale, alimentando l’instabilità finanziaria e il nervosismo sui mercati emergenti.

Agosto 2007: inizio della crisi dei mutui subprime

Nel 2007, i primi segnali di difficoltà nel mercato dei mutui subprime iniziarono a emergere. Questi segnali di stress finanziario culminarono nel settembre 2008 con la bancarotta di Lehman Brothers, che è considerata uno degli eventi scatenanti della crisi finanziaria globale. Questo evento evidenziò l’entità dei problemi nel sistema bancario e finanziario e portò a una serie di fallimenti e salvataggi governativi in tutto il mondo.

5 agosto 2011: la crisi del debito sovrano europeo

Nell’estate del 2011, l’Europa affrontò una grave crisi del debito sovrano che colpì pesantemente i titoli di stato e le borse europee. Le preoccupazioni erano focalizzate su Grecia, Italia e Spagna, alimentando una crescente volatilità sui mercati. Il 5 agosto 2011, in questo contesto di tensione, il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, inviò una lettera al governo italiano. L’Italia, allora, aveva visto il suo spread raggiungere i 575 punti base, a causa dei timori sulla sostenibilità del debito e delle difficoltà economiche degli Stati periferici dell’Eurozona. Nella lettera, Trichet sollecitava l’adozione di riforme e misure di austerità per garantire la stabilità economica. Il mercato finanziario, già vulnerabile per la minore liquidità tipica di agosto, risentì fortemente di questa situazione, accentuando le preoccupazioni e le turbolenze del periodo.

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