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La Borsa e le banche cercano la conferma del rimbalzo

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Il mercato, una volta tanto, offre lo spunto per la festa delle borse. La collisione tra Bruxelles e il governo italiano è stata evitata. Lo spread può scendere sotto quota 300 per il sollievo di tutti i mercati europei, non solo di Piazza Affari. Avanza infatti anche Francoforte, nonostante la frenata dell’indice Ifo che misura l’umore, tutt’altro che brillante, del mondo degli affari d’oltre Reno. Ma il dato, a poco più di due settimane dal direttorio della Bce, porta acqua al mulino delle colombe in attesa di provvedimenti in grado di compensare l’effetto della fine del Qe. A completare la festa contribuisce il recupero del petrolio ed il risveglio dei titoli tech.

Milano (+2,77% a 19.233 punti) ha guidato per tutta la giornata la carica del Toro dopo scambi per 2,46 miliardi. L’ottimismo ha contagiato anche le altre Borse: Francoforte +1,45%, Parigi +0,97%, Madrid +1,96% e Londra +1,26% (in attesa del duello parlamentare sulla Brexit).

Calo record dello spread, sceso a 288 punti base, da 305 di venerdì sera. Btp a dieci anni a 3,23%, da 3,40% di venerdì.

In discesa, fino ad arrivare sui minimi degli ultimi due mesi, anche il rendimento del BTP a due anni, a 0,75% (-15 punti base).

Scende anche il credit default swap sul debito italiano a 251 punti, ai minimi da fine settembre.

La tornata d’aste di fine mese si apre domani con l’offerta di Ctz e Btpei fino a un massimo di 3,5 miliardi e prosegue mercoledì con l’offerta di Bot a 6 mesi per 6,5 miliardi.

Giovedì il Tesoro offrirà titoli a medio-lungo termine per 4-5,5 miliardi. In particolare, andranno all’asta un Btp a 5 anni (1,5-2 miliardi), un decennale (1,75-2,25 miliardi) più due Ccteu.

Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi si è detto fiducioso che il confronto fra Commissione Europea e governo italiano sulla legge di bilancio possa risolversi in un accordo.

Pur ribadendo la prossima conclusione degli acquisti di titoli nell’ambito del Qe, Draghi, durante l’audizione al Parlamento europeo, ha aggiunto che “un significativo stimolo di politica monetaria è tuttora necessario per sostenere l’ulteriore aumento delle pressioni dei prezzi interni e gli sviluppi nel medio termine”. Per tale ragione, “ci sono buone ragioni per avere fiducia di un aumento dell’inflazione core”, ha garantito il governatore centrale aggiungendo che “sarà mantenuto un grado significativo di stimolo monetario anche dopo la fine degli acquisti di asset”.

Saipem è il titolo migliore del listino principale con un rimbalzo del 10,01%, grazie alla promozione a ‘buy’ di Hsbc, che ha limato il target price a 4,5 euro da 4,6, e al rialzo del greggio sopra i 60 dollari dopo il calo della settimana scorsa.

In grande spolvero anche i bancari, sulla scia del calo dello spread Btp/Bund. L’indice italiano guadagna il 4,83%, quasi il doppio dell’indice europeo che si ferma a +2,63%. Balza del 6,41% Ubi Banca, Carige +6,25%, ancor meglio Mps: +8,3%.

Ma la lista dei guadagni riguarda l’intero comparto. Unicredit, Bper, Stamattina Exane ha ritoccato il target price a 4,70 euro da 5,0 euro, ma ha contemporaneamente alzato il giudizio a Outperform da Neutral. Banco Bpm e Intesa si attestano tra 5,54% e 4,52%. Banca Mediolanum +4,8%.

Brilla anche Fiat Chrysler, in rialzo del 4,98%. Fonti sindacali riferiscono che il gruppo dovrebbe puntare sulla produzione di modelli Jeep in Italia e su un nuovo Suv Alfa come prime misure finalizzate a saturare le linee produttive e ad aumentare i margini nell’area Emea. Anche negli Usa il titolo sale di oltre il 5% dopo indiscrezioni stampa secondo cui il gruppo starebbe valutando la vendita dell’unità robotica Comau per una cifra fino a 2,3 miliardi di dollari.

Bene Telecom Italia, che sul finale di seduta accelera a +4,61%, in scia al rialzo dell’indice europeo (+3,39%) dopo la notizia secondo cui la Commissione Ue darà il via libera all’acquisizione da parte di Deutsche Telekom del ramo olandese di Tele 2, aprendo la strada a un eventuale consolidamento nel settore.

Unici segni meno del Ftse Mib per Davide Campari (-0,8%) e Prysmian (-0,63%). Quest’ultima soffre il fatto che la rivale danese Nkt (+10,51% a Copenhagen) si sia aggiudicata un contratto da circa 300 milioni di euro per la fornitura di circa 270 chilometri di cavi offshore Xlpe per la connessione alla wind-farm offshore tedesca Ostwind 2.

Aedes +1,8%, RCS Mediagroup +9,3%, Tiscali +2,6%, Fincantieri +1,4% e Technogym +4%.

Tod’s +2,5%. Il fondatore e presidente Diego Della Valle dice che nel giro di un anno, un anno e mezzo, si vedranno gli effetti degli investimenti nel rilancio della società.

Italiaonline +1,9%. È ufficiale: Roberto Giacchi, ex ad di Poste Italiane, assumerà il ruolo di direttore generale entro il 5 dicembre 2018 e quello di amministratore delegato entro il 13 dello stesso mese.

Cattolica Assicurazioni +5,7%. La Commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento che introduce uno protezione anti-spread a favore delle compagnie assicurative.

Negli Stati Uniti, invece, vendite online record nel giorno del Black Friday. I consumatori americani hanno speso 6,22 miliardi di dollari, il 24% in più rispetto allo scorso anno. È quanto è emerso dai dati di Adobe Analytics, che segnala un nuovo record storico. Al boom dell’online si è accompagnato il calo delle vendite nei negozi fisici tradizionali: nei due giorni della Festa del Ringraziamento e del Black Friday le vendite sono calate fra il 4% e il 7% rispetto allo scorso anno, secondo le rilevazioni preliminari di RetailNext. Il traffico nei negozi è calato ancora di più, scendendo fra il 5% e il 9%.

General Motors è in rialzo del 6% a 38 dollari a Wall Street. Negli ultimi 12 mesi -18%. La società del settore automotive ha annunciato una riorganizzazione delle attività. Il piano prevede la riduzione del 15% della forza lavoro, una misura che include di tagliare di un quarto dei dirigenti. Entro il 2019, due impianti produttivi ubicati in Nord America saranno chiusi.

A seguito della ristrutturazione, sono attesi, per il quarto trimestre 2018 e il primo trimestre 2019, oneri pre-tasse pari a 3-3,8 miliardi di dollari. Ma non è tutto. La società ha anche annunciato che, nei prossimi anni, darà la priorità agli investimenti in veicoli elettrici.

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