L’indice più comprensivo del mercato azionario giapponese – il Topix – ha ripiegato pesantemente: -1,8% nel primo pomeriggio giapponese. Ma questa ritirata deve essere vista in prospettiva. Il Topix con ogni probabilità interromperà un progresso di 13 consecutive settimane, il più lungo dal 1973. Dal 14 novembre scorso, quando il futuro vincitore delle elezioni in Giappone, Shinzo Abe, annunciò l’intenzione di perseguire politiche monetarie e di bilancio fortemente espansive, il Topix era salito di circa il 30%, e le misure fondamentali non erano fuori linea, anzi: ancora oggi la capitalizzazizone del Topix è pari a 1,1 volte il valore di libro, contro un 2,1 per lo S&P500 e 1,5 per lo Eurostoxx 600.
Il malumore è legato al timore che nel G20 emergano forti critiche contro la politica monetaria giapponese, che ha per effetto di indebolire lo yen e viene tacciata di ‘guerra valutaria’, ignorando il fatto che in precedenza lo yen era la valuta che aveva subito il più forte apprezzamento reale dall’inizio della grande recessione.
L’euro e il petrolio sono stabili, mentre l’oro continua in un trend discendemte e quota 1633 $/oncia.
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