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La Borsa di Milano regina d’Europa grazie a banche e pharma

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Vola Diasorin e rialzano la testa le banche, dopo le perdite inflitte loro dai cosiddetti “shortisti” nei giorni scorsi e Piazza Affari chiude in progresso dell’1,34% a 17.316 punti, mettendo a segno la miglior prestazione in Europa. Sono piatte Francoforte +0,05%; Parigi -0,02%; Madrid +0,51% e il clima è più rigido fuori dalla zona euro per Londra -0,38% e Zurigo -1,1%.

Wall Street, partita in ribasso, non sembra trovare spunti di ottimismo per ora, anche perché all’allentamento delle misure di contenimento in alcuni stati corrisponde una ripresa dei contagi da nuovo coronavirus. La Borsa americana oggi chiuderà un’ora prima, in vista del lungo weekend (lunedì è festa per il memorial day), ma è frenata soprattutto dalle crescenti tensioni con la Cina, che sembra decisa a mettere il guinzaglio a Hong Kong (-5,56%) con una nuova legge sulla sicurezza nazionale.

A frenare le vendite sui listini dell’area della moneta unica invece potrebbe essere stata nel pomeriggio la lettura dei resoconti dell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Bce. I membri del board si sono detti i pronti ad aggiustare il programma pandemico di acquisti nel caso le dimensioni dello stimolo risultassero inferiori a quanto necessario e la prima occasione potrebbe essere il consiglio di politica monetaria del 4 giugno.

Una parte di mercato e analisti era rimasta delusa dalla mole dell’intervento di Francoforte di fine aprile e ora si aspetta che il bazooka di Eurotower incrementi gli acquisti fino a 500 miliardi. La prospettiva sostiene il secondario italiano, che beneficia anche della raccolta record del nuovo Btp Italia, 5 anni, destinato a fronteggiare una parte delle spese indotte dalla pandemia. Lo spread con il decennale tedesco scende a 208 punti base (-2,01%) e il rendimento del titolo tricolore arretra a 1,59%.

Sl mercato valutario l’euro scende contro il dollaro, cambio 1,089, mentre il biglietto verde torna al centro dell’attenzione come valuta rifugio. Secondo un’analisi Reuters, dopo la crisi da coronavirus, che ha messo in luce e probabilmente rafforzato il primato del dollaro, l’euro potrebbe non avere più la possibilità di sostituire il biglietto verde come valuta principale a livello mondiale.

Le tensioni con la Cina e il fatto che il Celeste Impero non abbia fatto previsioni economiche per quest’anno, per la prima volta da 30 anni a questa parte, pesa sul petrolio. Il Brent perde il 3,77% e scende a 34,70 dollari al barile. L’oro  torna in evidenza e si muove in progresso a 1731,80 dollari l’oncia. In Piazza Affari Diasorin non smette più di macinare record e chiude in progresso del 6,23%, a 202,80 euro per azione, dopo aver toccato un massimo storico a 204,6 euro.

Si rianimano le banche, che hanno sofferto il ritorno delle vendite allo scoperto da martedì scorso: Unicredit +4,34%; Ubi +2,48%; Mediobanca +2,01%. Nexi +3,68%, resta in evidenza, sorretta dalle indiscrezioni di colloqui con Sia per dare vita a un colosso nel settore dei pagamenti. Nella top ten di titoli a maggior capitalizzazione Prysmian +3,5%; Finecobank +2,72%; Recordati +2,38%. Rimbalza Generali, +2,35%, dopo le vendite della vigilia a seguito di una trimestrale sotto le attese. La mossa cinese su Hong Kong penalizza il lusso: Ferragamo, -2,5%; Moncler -2,07%. Male Saipem -1,22% e Leonardo -1,21%.

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