Il fiasco clamoroso del G7 canadese e le possibili indicazioni da parte della Bce sul Quantitative Easing in arrivo giovedì non sembrano impensierire Piazza Affari che apre la settimana con un poderoso rimbalzo dopo il -3,5% lasciato sul piatto nelle cinque sedute precedenti. Alle 12.40 il Ftse Mib guadagna il 2,2% a 21.835 grazie “all’effetto Tria” che traina finalmente al rialzo il comparto bancario e attenua le tensioni sullo spread. Il differenziale tra il Btp italiano e il bund tedesco è sceso a 245.9 punti base dai 269 della chiusura di venerdì, con un rendimento del 2,45% dal 3,14 di tre giorni fa.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria sembra riuscito, almeno per il momento, a placare le ansie dei mercati con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera sulla solidità economica italiana e sulle politiche del nuovo Governo guidato da Giuseppe Conte: “La posizione dell’esecutivo è netta e unanime. Non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro”, ha dichiarato il numero uno di via XX settembre, ponendo fine alle ambiguità nate con la pubblicazione della prima bozza di governo – poi modificata – tra Lega e Movimento 5 Stelle. I conti pubblici? “Saranno del tutto coerenti con l’obiettivo di proseguire sulla strada della riduzione del rapporto debito/Pil”.
In mattinata a commentare l’andamento dei mercati è intervenuto anche Mario Nava che, al suo esordio pubblico come nuovo presidente della Consob, ha lanciato un chiaro messaggio alla politica: “Rispettate i delicati meccanismi del mercato. È essenziale per la stabilità e la prosperità economica del Paese”.
Positive, anche se meno effervescenti, le altre Borse europee che si godono la ritrovata ventata di serenità in arrivo dall’Italia in attesa di conoscere le novità della Banca centrale europea sul Qe che potrebbero essere annunciate giovedì: Londra e Madrid viaggiano entrambe in rialzo dello +0,8%, Francoforte +0,5%. Più prudente Parigi, +0,2%. Gli investitori continentali sembrano ormai credere in un rinvio a luglio 2019 dei primi ritocchi sui tassi sui depositi (oggi a -0,4%), mentre l’ammontare degli acquisti dell’Eurotower potrebbe essere dimezzato da settembre a dicembre. Attenzione però anche alle possibili notizie in arrivo dalla corrispondente d’oltreoceano: la Federal Reserve in settimana alzerà i tassi per la seconda volta nel 2018.
Le prime indiscrezioni provenienti da Francoforte e le attese novità da Washington incidono sull’andamento del mercato valutario. L’euro in mattinata è tornato sopra quota 1,18 sul biglietto verde per poi assestarsi a 1,786 dollari. Sulle materie prime, in ribasso il petrolio: il Brent scende dello 0,7% a 75,9 dollari al barire, il Wti perde lo 0,67% a 65,3 dollari al barile.
Tornando all’azionario italiano, a Piazza Affari rialza la testa il comparto bancario in scia al ribasso dello spread. Il Ftse Italia Banche viaggia in rialzo del 4,39% raddoppiando i guadagni del Ftse Mib. In grande spolvero le tre big del settore: Unicredit è la migliore con un rialzo del 5,2%, seguita da Intesa Sanpaolo che va su del +5% (+4,86% per le risparmio). Secondo il Financial Times, Blackrock sarebbe interessato a comprare una quota compresa tra il 10 e il 20% di Eurizon, controllata di Intesa che gestisce asset under management per 314 miliardi di euro. Da tenere in considerazione che il fondo Usa è anche azionista di Intesa con il 5,3% del capitale. +3,2% per Banco Bpm, il cui amministratore delegato, Giuseppe Castagna, ha affermato che le banche italiane non nutrono alcun timore per la fine del quantitative easing della Bce, anche se “la gradualità sarà importante”. Su anche Ubi Banca (+2,9%).
Tra i migliori titoli di giornata c’è anche Poste Italiane (+2,6%). Positive le utility: Terna guadagna l’1,9% come Italgas, Enel +1,3%. In rialzo anche i petroliferi: Eni +1,2%, Saipem (+0,3%). Unici titoli del listino principale a viaggiare poco sotto la parità sono Finecobank (-0,1%) e Recordati (-0,04%).
Fuori dal Ftse Mib occorre segnalare l’ottimo debutto di Carel Industries sull’Mta di Borsa Italiana, segmento Star. Il titolo del gruppo veneto, il primo nel 2018 a quotarsi sul mercato principale di Piazza Affari, sale del 12,64% a 8,11 euro. In rally Erg (+8,6%), rimbalza Retelit dopo la brusca frenata di venerdì (+4,5%).