I listini europei chiudono in rialzo la prima seduta della settimana, consolidano il sentiment positivo della scorsa ottava e sembrano pronti ad archiviare il mese di maggio in progresso. Salgono intanto i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, dopo l’impressionante crescita dell’inflazione in Germania. Si rafforza inoltre l’euro, ai massimi da cinque settimane contro dollaro, in area 1,077 e aumenta il prezzo del petrolio, ma la fumata della Ue resta nera sull’embargo al greggio russo.
Listini europei in rialzo con lusso e tecnologici
Piazza Affari si apprezza dello 0,7% a 24.808 punti base, in sintonia con Amsterdam +0,86%, Francoforte +0,79%, Parigi +0,72%. È poco mossa Londra, +0,22% ed è piatta Madrid, -0,06%.
Privi della bussola di Wall Street, chiusa per il Memorial Day, i listini continentali hanno toccato oggi i massimi di tre settimane affidandosi alle buone notizie provenienti dalla Cina, visto l’allentamento delle restrizioni anti Covid e le misure ad hoc per il rilancio economico delle zone più colpite dalla pandemia. Questo ha aiutato in particolare i titoli del lusso, che guardano alla ripresa delle domanda cinese. Bene anche i tecnologici, dopo il balzo del Nasdaq visto venerdì scorso.
Le turbolenze sui mercati si erano in gran parte già attenuate la settimana scorsa a seguito della lettura della minute dell’ultima riunione della Fed, meno aggressiva del previsto.
Germania, inflazione a livelli della crisi petrolifera
Se la Fed potrebbe rivelarsi più cauta di quanto temuto, la Bce potrebbe essere costretta a muoversi più rapidamente a causa di una corsa dei prezzi senza freni. In Germania la stima preliminare diffusa da Destatis mostra una variazione mensile dello 0,9% (maggio su aprile) e un’accelerazione al 7,9% annuo. Le attese erano +0,5% mese e +7,5% anno. All’origine c’è la corsa dei prezzi dell’energia (+38,3% annuo) e dei prezzi dei generi alimentari (+11,1%), che ha accelerato parecchio con la guerra in Ucraina. A dare una spinta hanno contribuito inoltre le interruzioni nelle catene di approvvigionamento causate dalla pandemia di Covid-19. Per trovare un tasso di inflazione simile, segnala l’ufficio di statistica, bisogna tornare alla crisi petrolifera del ’73-’74.
La Banca centrale europea dovrà tenerne conto, benché già abbia annunciato che potrebbe cominciare a muoversi sui tassi nel mese di luglio. Il capo economista della Bce Philip Lane, in un’intervista al quotidiano spagnolo Cinco Dias, non prende in considerazione un incremento di 50 punti base, ma sostiene che l’Eurotower si muoverà con due ritocchi di 25 punti, uno a luglio e uno a settembre.
In questo contesto salgono i rendimenti del blocco. Il Btp 10 anni supera brevemente il 3%, per chiudere a +2,98%. Il Bund di pari durata segna +1,04%, per uno spread in leggero calo a 193 punti base (-0,4%).
Bond russi, meccanismo simile al petrolio
In tema di Bond si segnala che Mosca sta studiando un meccanismo simile a quello messo in campo per il petrolio per regolare gli accordi con i detentori di eurobond russi. Il ministro delle finanze Anton Siluanov, in un’intervista al giornale Vedomosti, ha spiegato che per ricevere il pagamento delle cedole nella sua valuta originale l’investitore dovrà aprire conti in valuta estera e in rubli presso una banca russa.
Petrolio in rialzo ma la Ue non trova l’accordo
“Sul sesto pacchetto di sanzioni abbiamo lavorato duramente, si sono fatti passi avanti e sono ancora in corso discussioni, ma non ci siamo ancora: ho aspettative basse su un accordo nelle prossime 48 ore, ma penso che successivamente ci sia una possibilità”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen prima dell’inizio del vertice Ue.
Il petrolio si conferma in ogni caso ben comprato, anche in un contesto di aumento della domanda e in vista delle riaperture cinesi. Il Brent sale dello 0,47% e tratta a 120 dollari al barile.
Piazza Affari tonica con Interpump
Interpump approfitta della giornata positiva e si apprezza del 4,47%, registrando il maggior rialzo del giorno tra le blue chip. Gli acquisti si sono riversati anche su Moncler +4,18% e altri titoli del lusso come Cucinelli +3,61%, Ferragamo +2,76%, Tod’s +2,14%.
L’attenzione si è concentrata poi su Telecom, +3,14%, dopo la firma con Cdp di un protocollo d’intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione tra le reti di Tim e Open Fiber.
Nel risparmio gestito brilla Poste +2,2%. Tra i titoli oil Saipem, +2,03%. Bene l’auto: Stellantis +1,83%, ha ampliato la partnership con Toyota Motor Europe con un accordo per la produzione di un nuovo veicolo commerciale di grandi dimensioni che sarà disponibile anche in versione elettrica a batteria.
Le banche si confermano ben intonate. Goldman ha avviato la copertura su Unicredit (+0,91%) e Intesa (+0.61%) con “buy” sui benefici attesi dal previsto incremento dei tassi.
Tra i finanziari resta debole Generali, -0,23%, dopo le dimissioni di Caltagirone dal Cda. In calo anche Unipol -0,83%.
Tra i maggiori ribassi del giorno compaiono molte utility: Hera -0,74%, Italgas -0,74%, Terna -0,5%, Snam -0,47%.