L’umore degli imprenditori tedeschi peggiora, per il quinto mese di fila, al punto che per la prima volta dal 2012 tra i manager prevale il pessimismo sul futuro: è l’allarme lanciato dal presidente dell’Ifo Clemens Furst. Ma la notizia, a giudicare dalla reazione, è già scontata dai mercati. Le Borse europee, infatti, avanzano sulla scia dei listini asiatici favoriti dal rally dei chip.
Milano guadagna oltre mezzo punto percentuale, vicina a quota 19.700. Stmicrolectronics che ieri ha innescato il boom dei semiconduttori con un balzo del 10 % abbondante, guadagna un altro 1,5% favorendo il rialzo dell’indice delle società europee dell’alta tecnologia (+ 0,9%), sui massimi da novembre.
Fa meglio Francoforte (+1,15%), listino top d’Europa, nonostante il warning di Berlino sulla crescita: il governo tedesco ha tagliato la stima sulla crescita economica di quest’anno all’1% dall’1,8% precedente. Per il 2020 l’esecutivo di Berlino ora stima una crescita dell’1,6% a causa del rallentamento della crescita globale e l’incertezza per l’esito della Brexit.
Su anche Parigi (+0,6%) e Madrid (+0,35%). Positiva anche Londra (+0,2%). La sterlina si apprezza a 1,308 su dollaro. Stamattina Il Sun scrive che il partito unionista dell’Irlanda del Nord appoggerà la proposta di Theresa May su Brexit, i parlamentari del Democratic Unionist Party dovrebbero votare a sostegno del divorzio soft con l’Unione Europea. Ci sarebbe un compromesso sul tema delicatissimo della frontiera con l’Irlanda.
Euro in ripresa a 1,132 su dollaro (+0,1%), dal -0,6% della chiusura.
Continua la corsa alle obbligazioni della periferia euro. Lo spread sul Bund è sceso fino a 245 punti base prima di rimbalzare in area 250. Stamane il Tesoro ha collocato Ctz, ad un tasso in forte calo, assieme a Btpei, in un’offerta complessiva per 3,345 miliardi.
La Banca centrale europea resta impegnata mantenere basso il livello dei tassi d’interesse, riducendo parallelamente la portata dello stimolo all’economia. Lo ha detto il banchiere centrale francese, Villeroy de Galhau, che siede nel consiglio dell’istituto centrale di Francoforte ed è il candidato favorito per la successione a Mario Draghi a fine 2019.
Il 2018 è stato un anno difficile per il risparmio gestito: il saldo della raccolta è positivo per 7,3 miliardi contro i quasi 100 di un anno prima. Il contributo dei fondi aperti, dopo il boom del 2017, è stato quasi nullo (71 milioni).
In questa cornice il titolo migliore di oggi è Azimut (+3,6%). All’indomani dell’annuncio sulla revisione del calcolo delle commissioni di gestione dei fondi, Kepler Cheuvreux alza il target price a 13 euro. L’operazione piace anche ad Equita e Banca Imi, opinione contraria di Mediobanca Securities che la giudica un’operazione a somma zero.
Al top del listino anche Mediaset (+3,3%). Il prossimo board dovrebbe esaminare l’ipotesi di fusione con la tedesca ProsiebenSat Media che guadagna il 2,5% a Francoforte.
Intanto il Cda della controllata Mediaset Espana proporrà un pay out sul dividendo pari al 50% dell’utile netto 2018 e annuncia un nuovo piano di buyback sul capitale fino a 200 milioni di euro pari al 9,9% del capitale.
Ieri mattina Citigroup ha promosso a Buy il giudizio sulla controllata Mediaset Espana.
Avanza Tim (+1,1%). Vivendi ha inviato a Consob e al collegio sindacale di Telecom Italia un esposto per chiedere l’anticipo della convocazione dell’assemblea per una revisione a suo favore dei rapporti di forza all’interno del consiglio entro fine febbraio rispetto a fine marzo. Sul settore pesa il calo di Vodafone (-1,2%), ai minimi da nove anni a fronte del calo dei ricavi in Italia e Spagna.
In forte rialzo anche Unipol (+2,1%) ad un passo dalla vendita delle attività bancarie a Bper Banca (+1,4%) per un prezzo intorno ai 260 milioni di euro (60% in cash ed il resto in carta). L’istituto modenese presenterà il piano industriale a metà febbraio.
Sale anche Autogrill (+2,1%) dopo che Les Echos ha rivelato che il gruppo italiano è stato escluso dalla gara per l’acquisto di Areas, la divisione di ristorazione di Elior.
Tra le banche Unicredit (+1,01%). Il sito della banca ha comunicato che il fondo americano Dodge & Cox è il secondo azionista di Unicredit con il 5,009%. Primo azionista è il fondo di Abu Dhabi Aabar Luxembourg Sarl con il 5,028%.
In ripresa l’automotive: Fiat Chrysler +1,09%, Brembo +1,9%.