Da italiana a inglese, da inglese a giapponese. Dopo il viaggio oltremanica, la Birra Peroni potrebbe far rotta verso il Sol Levante. Asahi Group Holdings, multinazionale con sede a Tokyo, punta ad acquistare il marchio italiano dalla britannica SabMiller, che ha rilevato Peroni nel 2003 ed è oggi il secondo gruppo al mondo nel settore.
Stando a quanto riporta il quotidiano giapponese Yomiuri, Asahi dovrebbe presentare un’offerta questa settimana per mettere le mani sulla birra italiana e sull’olandese Grolsch, altro marchio della galassia SabMiller. Il valore complessivo dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 3,12 miliardi di euro. Con questa mossa, Asahi punterebbe a rafforzare la sua presenza in Europa, oggi debole.
Nella gara per Grolsch e Peroni dovrebbero scendere in campo anche produttori di birra stranieri e fondi di investimento. Se dovesse andare in porto l’offerta di Asahi, si tratterebbe del maggior acquisto oltreoceano della storia da parte di un produttore di birra giapponese, superando i circa 2,57 miliardi di euro (330 miliardi di yen) spesi da Kirin Holdings nel 2009 per acquistare il produttore australiano Lion Nathan.
A inizio dicembre la multinazionale belga-statunitense AbInbev (proprietaria, tra l’altro, dei marchi Budweiser e Corona) aveva confermato la necessità di vendere lo storico marchio italiano (e non solo) per ottenere il via libera della Ue all’acquisto di SabMiller. La maxifusione, con un controvalore stimato di circa 70 miliardi di sterline (oltre 112 miliardi di euro), sarà una delle più rilevanti di tutti i tempi e darà vita a un gigante in grado di produrre oltre 60 miliardi di litri l’anno, con una quota del 30% sul mercato globale della birra.