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La Bce vara il nuovo scudo anti-spread e alza tutti i tassi d’interesse dello 0,5%

Imagoeconomica

Doppia mossa storica dalla Bce: nell’ultima riunione del Consiglio direttivo, l’istituto di Francoforte ha alzato i tassi d’interesse per la prima volta dopo 11 anni (+0,50%) e, contestualmente, ha annunciato la creazione di un nuovo scudo anti-spread.

Iniziamo dalla seconda novità: il nome ufficiale dello scudo è Tpi, che sta per “Transmission protection instrument”. L’obiettivo, precisa la Bce, è assicurare che “l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro”, un presupposto necessario affinché l’Eurotower “possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi”.

Scudo anti-spread: nessun limite agli acquisti stabilito preventivamente

Il Tpi sarà “attivabile per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria – prosegue la nota dell’istituto centraleLa portata degli acquisti del Tpi dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria. Gli acquisti non sono soggetti a restrizioni ex ante”.

Tuttavia, la Bce precisa che la “flessibilità” nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquisiti con il Pepp (il programma di acquisti per l’emergenza pandemica, ormai terminato) rimane “la prima linea di difesa al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia”.

La Bce alza tutti i tassi dello 0,5%

Per quanto riguarda i tassi d’interesse, hanno prevalso i falchi. Per mesi si è parlato della possibilità di un rialzo di 25 punti base, ma alla fine il Consiglio Direttivo ha optato per un intervento due volte più deciso contro l’inflazione, alzando tutti i tassi dello 0,5%. Il tasso principale sale così allo 0,50%, il tasso sui depositi a zero e il tasso sui prestiti marginali allo 0,75%. La stagione dei tassi negativi si chiude quindi con almeno due mesi di anticipo rispetto alle attese del mercato.

Il Consiglio direttivo, osserva l’Eurotower, “ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal Tpi a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo”.

E non è finita qui: “Nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo”, afferma la Bce, “sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse”, che quindi saliranno ancora.

Ora il rischio è che la stretta monetaria acceleri o aggravi la nuova recessione che con ogni probabilità colpirà la zona euro nei prossimi mesi.

La rimonta dell’euro e delle Borse europee

Le notizie in arrivo da Francoforte hanno innescato una rimonta dell’euro sul dollaro: la moneta unica guadagna lo 0,6% e passa di mano a 1,0241 sul biglietto verde. Divisa europea in forte recupero anche sullo yen: +1%, a 142,08.

Anche le Borse europee migliorano tutte dopo gli annunci della Banca centrale. Milano dimezza la flessione allo 0,74%, mentre Francoforte cede lo 0,35%. Parigi passa in positivo (+0,37%), così come Madrid (+0,7%). Fuori dall’Eurozona, Londra -0,1%.

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