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La Bce taglia dello 0,25%, è la terza volta nel 2024: il tasso sui depositi scende al 3,25%

Dopo i tagli di giugno e settembre, l’Eurotower riduce nuovamente i tassi di 25 punti base. Borse in rialzo. Bce sui prezzi: “Target del 2% sarà raggiunto nel corso del prossimo anno”

La Bce taglia dello 0,25%, è la terza volta nel 2024: il tasso sui depositi scende al 3,25%

La Bce ha tagliato i tassi d’interesse dello 0,25%. Si tratta della terza riduzione dell’anno, la seconda consecutiva, dopo quelle effettuate a giugno e a settembre. Con la decisione odierna, il tasso sui depositi scende al 3,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%. 

La scelta era attesa dai mercati, che viaggiano in forte rialzo, con gli analisti che all’unanimità avevano previsto il taglio alla luce degli ultimi dati sull’inflazione e dei crescenti timori per la tenuta dell’economia.

Bce: “Target 2% raggiunto nel corso del prossimo anno”

“La decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”, spiega il consiglio direttivo della Bce al termine della riunione tenutasi a Lubiana, in Slovenia. 

Parlando dei prezzi, i banchieri centrali sottolineano che “il processo disinflazionistico è ben avviato. Le prospettive di inflazione sono inoltre influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Nel contempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”.

I prezzi, secondo la Bce, potrebbero aumentare nei prossimi mesi, “per poi diminuire” e raggiungere il target del 2% “nel corso del prossimo anno” mentre a settembre era indicata “la seconda metà” del 2025.

“L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione”, si legge nella nota, nella quale l’Eurotower conferma nuovamente l’intenzione di mantenere “i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine” e ribadisce l’approccio “guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. Nessun vincolo dunque a un “particolare percorso di riduzione dei tassi”.

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