La Bce riduce la portata del piano di acquisti titoli App, annunciando che il valore delle operazioni scenderà progressivamente: 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi a maggio e 20 a giugno. Quello che avverrà in seguito dipenderà dagli sviluppi della congiuntura e dai nuovi dati macroeconomici.
In precedenza, la Bce aveva previsto di mantenere gli acquisti di App a 40 miliardi per tutto il secondo trimestre del 2022, per poi farli calare a 30 miliardi nel terzo trimestre e in seguito a 20 miliardi al mese “finché necessario”.
Ora, Francoforte specifica che App potrebbe essere interrotto nel terzo trimestre se i dati futuri faranno prevedere che l’inflazione non si indebolirà con l’azzeramento degli acquisti.
Bce: il rialzo dei tassi è all’orizzonte
Non solo: la Bce ha confermato i tassi d’interesse sull’euro ai minimi, ma ha iniziato a parlare in modo concreto della possibilità di un rialzo. L’incremento potrebbe arrivare “un certo periodo di tempo dopo la fine degli acquisti netti con il programma App, e sarà graduale”, si legge nella nota di Francoforte diffusa alla fine del Consiglio direttivo.
Per il momento, quindi, il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento resta a zero, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%.
La reazione dello spread
Immediata reazione sul mercato dei titoli di Stato a quanto annunciato dalla Bce. Lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali, che in precedenza viaggiava sui 150 punti base, si è portato a quota 160. In salita sia il rendimento dal decennale italiano, all’1,88%, sia quello del titolo tedesco che ha raggiunto il +0,28%.
Non sono escluse sterzate espansive
D’altra parte, la Bce non esclude nemmeno di poter adottare nei prossimi mesi misure opposte, di natura espansiva, se le prospettive di inflazione o le condizioni finanziarie cambiassero.
L’Eurotower ribadisce anche che, in base agli sviluppi della guerra fra Russia e Ucraina, assumerà “qualunque azione necessaria per garantire la stabilità dei prezzi e finanziaria“.
Gli acquisti d’emergenza legati alla pandemia
Per quanto riguarda il piano d’acquisti emergenziale legato alla pandemia (Pepp), la Bce conferma che terminerà alla fine di questo mese.
Aggiornamento – Lagarde: “È probabile che l’inflazione si stabilizzi”
Nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la numero uno dell’Eurotower, Christine Lagarde, ha rafforzato ulteriormente la prospettiva di un aumento dei tassi: “Il Consiglio direttivo della Bce – ha spiegato – ritiene sempre più probabile che l’inflazione si stabilizzi” ai livelli obiettivi perseguiti dalla stessa Bce.
Pil rivisto al ribasso
Lagarde ha poi detto che la Bce ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’area euro per quest’anno, mentre ha marcatamente alzato le attese sull’inflazione. Ora per il 2022 si attende un Pil in crescita del 3,7%, molto meno del +4,2% previsto appena tre mesi fa. Le attese su 2023 e 2024 sono state confermate rispettivamente al più 2,8% e al più 1,6%.
Inflazione rivista al rialzo
Quanto all’inflazione, ora i tecnici della Bce prevedono livelli piuttosto alti: 5,1% quest’anno, 2,1% il prossimo e 1,9% nel 2024. Tre mesi fa le previsioni parlavano di 3,2% sul 2022 e 1,8% su 2023 e 2024.
Lagarde: non stiamo accelerando
In ogni caso, Lagarde ci ha tenuto a sottolineare un punto: “Non stiamo accelerando” sulla normalizzazione della linea monetaria.