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La Bce rafforza il bazooka per sostenere la ripresa

FIRSTonline

La Bce ricalibra il bazooka. Il comitato direttivo ha deciso di potenziare il QE pandemico allo scopo di reagire alla crisi innescata dal Covid-19 e soprattutto alle conseguenze della seconda ondata di contagi che sta mettendo a repentaglio le prospettive di ripresa della Zona Euro e la normalizzazione dell’inflazione. 

I cambiamenti principali riguardano invece il Pepp, il “pandemic emergency purchase Programme”. Gli acquisti di bond, titoli di Stato principalmente, aumentano di 500 miliardi di euro, per arrivare a quota 1.850 miliardi. Estesa anche la durata del programma, che si prolungherà di nove mesi e dunque almeno fino a marzo 2022. “La dotazione attuale del Pepp può essere ricalibrata ulteriormente come necessario per assicurare che le condizioni rimangano largamente accomodanti”, ha sottolineato la numero uno della Bce, Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa mensile. 

Novità anche sulla terza tranche di Tltro, il piano di rifinanziamento a lungo termine tramite il quale la Bce presta soldi alle banche remunerandole con un tasso d’interesse purché queste concedano a loro volta prestiti alle imprese. Il Consiglio direttivo ha deciso di ricalibrare ulteriormente le condizioni della terza serie di operazioni di rifinanziamento mirate a più lungo termine (OMRLT III), estendendo di 12 mesi, e dunque fino a giugno 2022, il periodo durante il quale si applicheranno condizioni più favorevoli. Tra giugno e dicembre 2021 saranno inoltre condotte tre nuove aste e potranno essere prese in prestito risorse per il 55%, dello stock di prestiti dal precedente 50%. Previste inoltre altre quattro aste di liquidità pandemiche Peltro. Verrà prorogata fino a giugno 2022 la durata della serie di misure di alleggerimento delle garanzie adottate dal Consiglio direttivo il 7 e 22 aprile 2020.

Confermati gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività (APP), che continueranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro.

Estesi a marzo 2020 sia l’Eurep, lo strumento PcT dell’Eurosistema per le banche centrali (EUREP) che le linee di swap e repo temporanei con banche centrali non appartenenti all’area dell’euro.

Come da attese, nessuna novità sui tassi di interesse che rimangono invariati: allo 0,00% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, allo 0,25% quello sulle operazioni di finanziamento marginali e a -0,5% il tasso sui depositi. I tassi resteranno al livello “attuale o più basso fino a quando le prospettive sull’inflazione non convergeranno in modo robusto a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore, al 2%”, si legge nella nota della Banca Centrale. 

Le decisioni odierne sono dettate dalla volontà di “preservare favorevoli condizioni finanziarie durante il periodo pandemico, sostenendo così il flusso del credito a tutti i settori dell’economia, sostenendo l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi”.

Nel corso della tradizionale conferenza stampa mensile, Christine Lagarde ha sottolineato che nonostante il rimbalzo delle attività nel terzo trimestre sia stato più forte delle attese e le prospettive per i vaccini siano incoraggianti, “la pandemia pone seri rischi per l’economia dell’eurozona e per l’economia globale”. La numero uno della Bce ha aggiunto che nel quarto trimestre l’economia dell’eurozona registrerà un’ulteriore flessione a causa della seconda ondata, e l’impatto della pandemia sarà più protratto di quanto previsto in precedenza.

In generale, secondo le proiezioni fornite dallo staff della Bce, il Pil dell’Eurozona dovrebbe chiudere il 2020 con una flessione del 7,3% per poi tornare a crescere l’anno prossimo al ritmo del 3,9% e continuare con un +4,2% nel 2022 e un +2,1% nel 2023, anno per cui viene fornita oggi una prima stima preliminare. Nell’esercizio di settembre le proiezioni erano pari a -8,0% nel 2020, a +5,0% nel 2021 e a +3,2% nel 2022.

Le parole di Lagarde raffreddano le Borse europee che nel corso della mattinata viaggiavano incerte, ma sopra la parità. Alle 15.11 Milano perde lo 0,79%, Madrid e Francoforte lo 0,1%. In leggero rialzo Parigi (+0,2%).

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