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La Bce prepara lo scudo anti Le Pen: Btp e Oat in fermento

I verbali dell’ultima riunione della Bce inducono il mercato a ritenere che l’Eurotower stia preparando le difese dei titoli pubblici in vista delle elezioni francesi – L’effetto su Btp e Oat è immediato – Unicredit, ultimo giorno per i diritti – Arrestato il numero uno di Samsung – Crolla TripAdvisor – Buy back per Allianz

Si ferma, almeno per ora, il rally di Wall Street. Com’era naturale dopo cinque giorni al galoppo (ma il Dow Jones, seppur di poco, ha segnato il sesto rialzo consecutivo). Corregge anche il dollaro, dopo undici giorni consecutivi all’insù grazie anche alla spinta dell’ormai scontato rialzo dei tassi. A frenare la corsa contribuisce lo stesso Donald Trump, che ha trasformato la presentazione del nuovo ministro del Lavoro, Alexander Acosta, in un violento sfogo contro i media: l’autocontrollo non figura tra le virtù del presidente.

Anche in Europa si scalda il fronte politico. A meno di due mesi dal voto in Francia i gestori hanno messo nel mirino i titoli di Stato transalpini, con immediata ricaduta sui Btp. Ad agitare la giornata ci ha penato la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Bce, da cui è emerso che per il Direttorio della Banca entrale sono possibili “temporanei scostamenti” negli acquisti di titoli. La conferma di una maggior flessibilità negli interventi ha messo le ali agli Oat e ai Btp.

La Bce, è stato il ragionamento del mercato, sta mettendo a punto la diga per affrontare il tunnel delle elezioni francesi. Di qui un forte aumento degli scambi: poco meno di 20 miliardi di euro, che hanno portato la media giornaliera di febbraio oltre i 16 miliardi (il doppio del 2016). C’è chi vende per proteggersi dalla sindrome Le Pen, ma c’è anche chi si prepara a cavalcare la prossima turbolenza. “Per noi si profila un’occasione di acquisto” ha detto Eric Brard, responsabile del reddito fisso di Amundi, la società di asset management che ha rilevato Pioneer.

ARRESTATO IL NUMERO UNO DI SAMSUNG. TOKYO -0,7%

Finale di settimana grigio sui mercati azionari. Meteo Borsa non esclude schiarite sui titoli del debito. Le Borse asiatiche frenano in chiusura di settimana. Tokyo cede lo 0,7%, azzerando i guadagni delle ultime sedute, mentre prosegue il calvario di Toshiba (-12,5%). In terreno negativo anche Hong Kong, reduce da un nuovo massimo storico. Deboli i listini cinesi anche se le autorità hanno allentato la stretta sui futures. Arretra Seul dopo il nuovo arresto del numero uno di Samsung, Lee Jae Yong, accusato di corruzione a vantaggio della presidente. Positiva Mumbai (+0,6%).

Arrivano buone notizie dal fronte delle economie d’Oriente: risale l’inflazione in Cina; Taiwan ha alzato le stime di crescita per il 2017; accelerano anche Singapore (Pil +2,9% nel 2016) e l’Indonesia (export ai massimi da tre anni e mezzo).

SOLO IL DOW JONES IN RIALZO. TONFO DI TRIPADVISOR

Segna il passo Wall Street dopo la lunga pioggia di record e in vista del week end lungo. L’indice Dow Jones (+0,04%) ha chiuso comunque per la sesta volta di fila in rialzo. Modeste perdite per l’S&P 500 (-0,09%) e il Nasdaq (-0,08%).

Il rendimento del Treasury Bill è sceso al 2,45% dal 2,49% della chiusura di ieri. Deutsche Bank segnala che solo una minoranza degli economisti prevede un incremento del costo del denaro già a marzo. Nel corso della conferenza stampa di ieri sera, il presidente Donald Trump ha segnalato che la riforma dell’assistenza sanitaria viene prima, nell’agenda della Casa Bianca, del programma di taglio delle tasse.

La blue chip migliore è stata Cisco: +2,34% dopo la presentazione dei conti. Deludono invece i risultati di TripAdvisor, in ribasso del 7%. Recuperano stamane i prezzi del petrolio, in sintonia con l’indebolimento del dollaro sulle piazze asiatiche.

PROVE DI RILANCIO DEL GADSOTTO SOUTHSTREAM

Il Brent è scambiato a 55,7 dollari al barile, il Wti a 53,47. Reuters ha scritto che l’Opec è pronta ad altri tagli nel caso dovesse permanere sul mercato un eccesso di produzione. I membri del cartello prevedono di coinvolgere anche i Paesi extra Opec che hanno aderito al patto stipulato alla fine dell’anno scorso. Chevron è in calo dell’1,7%.

Titolo top di Piazza Affari à stato Saipem: + 4,10% a 0,4718 euro. A spingere il titolo sono state le indiscrezioni del sito russo Sputniknews sul rilancio di SouthStream, il gasdotto che dovrebbe portare il gas russo in Europa attraverso i Balcani. All’interno di quel progetto Saipem aveva vinto un’importante commessa. Eni ha segnato in chiusura un lieve progresso dello 0,1%, Tenaris -0,9%.

BTP IN CORSA DOPO I VERBALI BCE. SOLO MILANO SALE

“Non ci sono, ancora, sufficienti progressi” dell’inflazione che indichino un trend “durevole e autosufficiente”. Così i verbali della Banca centrale europea hanno rassicurato i mercati sul proseguimento degli acquisti del Quantitative easing. I future sulle borse europee anticipano un avvio piatto.

Milano, dopo due giorni di ribasso, segna un timido rialzo. L’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un +0,16% a 19.087 punti dopo aver toccato un massimo di giornata a 19.156 punti e un minimo a 18.939 punti. Pausa di riflessione per le altre Borse europee dopo tre giorni consecutivi di rialzo. La Borsa di Parigi è scesa dello 0,5%, Francoforte -0,3%, Madrid -0,5%. Lo Stoxx 600 ha terminato con un calo dello 0,43%.

La pubblicazione dei resoconti dell’ultimo meeting della Bce ha movimentato il mercato dei titoli del debito. Dopo una mattinata positiva ma cauta, i Btp consolidano i rialzi, concentrati sul tratto decennale, grazie alla pubblicazione dei resoconti dell’ultimo meeting della Bce.

Subito dopo la pubblicazione delle minute lo spread Btp/Bund ha segnato un picco verso il basso a 179 punti base, poi in parte rientrato. Nel pomeriggio lo spread è sceso fino a portarsi a 178 pb, il livello più basso da inizio febbraio, con un arretramento di oltre 10 punti rispetto ai massimi di metà seduta.

Il tasso sul Btp decennale si è sua volta portato fino a un minimo di 2,14%, il livello più basso da fine gennaio oltre 10 centesimi sotto il picco di 2,26% di fine mattinata.

RISALE GENERALI. BUY BACK DI ALLIANZ: NON C’È NIENTE IN VENDITA

Giornata negativa per il settore bancario: il paniere è sceso dell’1,32%. Unicredit ha lasciato sul terreno il 2,24% (-4,62% i diritti dell’aumento di capitale): oggi termina la negoziazione dei diritti.

Intesa (+0,2%) sta negoziando con quattordici banche internazionali la sindacazione del prestito di 5,2 miliardi di euro legato alla cessione del 19,5% di Rosneft a Glencore e Qia.

Sotto pressione Bper (-3,45%) e Ubi (-2,44%). Mediobanca-0,55%: ieri si è tenuto il direttivo del patto che non si è occupato della partita Generali (+0,34%). Positive UnipolSai (+0,2%) e Unipol (+0,7%).

A Francoforte Allianz ha proposto un buyback fino a 3 miliardi di euro dopo che il maggiore gruppo assicurativo europeo non ha trovato deal adatti per impiegare la liquidità accumulata. La società ha detto che proporrà un dividendo di 7,60 euro per azione per il 2016 dopo aver aumentato l’utile netto del 23% nel quarto trimestre. L’aumento della cedola del 4,1% rispetto al dividendo distribuito l’anno scorso è stato superiore alle attese. A 10,8 miliardi di euro l’utile netto per l’esercizio ha battute le previsioni.

La Camera ha approvato in via definitiva il decreto per la ricapitalizzazione precauzionale di banche in crisi, a partire da Mps che necessita di 8,8 miliardi in base al fabbisogno di capitale calcolato dalla Bce e la conversione forzosa in azioni di obbligazioni subordinate assicura 4,3 miliardi, il cosiddetto ‘burden sharing’.Il ministero dell’Economia metterà sul piatto i 4,5 miliardi residui più altri 2 miliardi per indennizzare i risparmiatori titolari di bond.

Ci sono “elevate possibilità” che lo Stato debba intervenire anche a sostegno di Veneto Banca e Popolare di Vicenza per una analoga ricapitalizzazione precauzionale, ha detto ieri l’ad di Vicenza e presidente del comitato strategico di Veneto Banca, Fabrizio Viola. Sarà una operazione da 5 miliardi.

SALE LA QUOTA FCA. GRANDE COLPO DI FINCANTIERI

Notizie positive per l’industria. Fiat Chrysler (-0,37%) ha ricevuto numerosi giudizi positivi da parte degli analisti sulle immatricolazioni europee del mese di gennaio, Il gruppo ha continuato a fare meglio del mercato automobilistico registrando una crescita delle immatricolazioni in Europa del 15,2% su anno, a 83.780 unità per una quota in espansione dal 6,6% al 7%.

Grande colpo di Fincantieri (+6,45%) che ha ricevuto da Norwegian Cruise Line Holdings un ordine per la realizzazione di 4 navi da crociera di nuova concezione, con l’opzione per ulteriori 2 unità.

Molto bene anche Ima (+0,94%) per la quale, dopo i risultati preliminari del 2016, Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 62 a 72 euro, confermando la raccomandazione buy mentre Banca Akros l’ha aumentato a 65 da 60,8 euro (accumulate).

Al contrario frena Prysmian (-2,19%): Equita Sim che ha tagliato la raccomandazione sul titolo da buy a hold, con il prezzo obiettivo che passa da 24,8 a 27 euro.

AVANZA MONDADORI. TRATTATIVA MEDIASET-SKY SU PREMIUM

Telecom -0,44%. Gli analisti di Arete alzano la raccomandazione del titolo da negativa a positiva, con il prezzo obiettivo che sale a 0,93 da 0,73 euro, sottolineando che le azioni sono nettamente sottovalutate rispetto a quelle dei concorrenti.

Poco mossa Mediaset (+0,05%). Il Sole 24-Ore, senza citare fonti, torna stamane sull’ipotesi di un accordo fra Sky e Mediaset per la cessione della pay-tv Premium. Avanza invece Mondadori (+1,16%). Fininvest ha ulteriormente aumentato la propria partecipazione al 53,3% dal 50,399%.

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