La Bce non delude e potenzia il bazooka ancor più di quanto i mercati avessero previsto. In gioco non c’è il quantitative easing (ri)partito a settembre, ma il Pepp, ossia il piano di acquisto titoli lanciato a marzo per contrastare l’effetto coronavirus. La dotazione iniziale era di 750 miliardi, ma l’Eurotower ha già speso circa un terzo di questa cifra e così oggi Christine Lagarde – numero uno della Banca centrale europea – ha annunciato che al programma saranno destinati perlomeno altri 600 miliardi (contro i 500 previsti dal mercato). In tutto, quindi, il conto dell’operazione sale a 1.350 miliardi.
Ma non è finita: al rafforzamento della potenzia finanziaria si accompagna un prolungamento temporale, perché la scadenza del Pepp è stata prorogata di sei mesi, dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021. Beninteso, si tratta di una durata minima, e – se necessario – nulla vieterà a Francoforte di prolungare ulteriormente la durata dell’intervento.
La Bce ha precisato inoltre che – una volta giunte a scadenza – le obbligazioni acquistate nell’ambito del Pepp saranno rinnovate perlomeno fino alla fine del 2022.
Nel comunicato ufficiale, l’istituto spiega che l’obiettivo del piano è “migliorare le condizioni di finanziamento per l’economia reale e in particolare per imprese e famiglie”.
Per quanto riguarda i tassi d’interesse, alcuni analisti avevano previsto un’ulteriore limatura, ma sono rimasti delusi: la Banca centrale ha confermato a zero il tasso di riferimento e -0,50%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e quello sui depositi nei forzieri della stessa Bce.
Il Consiglio direttivo si dice ancora una volta “pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, a seconda dei casi, per garantire che l’inflazione si muova velocemente verso il suo obiettivo, in sintonia con il suo impegno a garantire una politica simmetrica”.
Nella conferenza stampa seguita alla riunione, Lagarde ha sottolineato che i dati diffusi nelle ultime settimane “confermano che l’area euro sta assistendo a una contrazione economica senza precedenti, con forti perdite di lavoro e reddito che hanno portato a cadute significative di spese per consumi e investimenti”. Ci sono stati “alcuni segni di risalita, ma finora il miglioramento è tiepido” e le attese sull’economia sono circondate da un livello di incertezza “straordinario”. L’inizio del rimbalzo è atteso nel terzo trimestre.
Quanto alle ultime novità arrivate da Bruxelles, Lagarde assicura che la Bce accoglie con un “energico benvenuto” la proposta di Recovery Fund della Commissione europea, avvertendo che dopo le misure anticrisi prese “è urgente compiere ulteriori sforzi per sostenere la ripresa”.
Infine, la numero uno della Banca centrale ha detto che oggi il Consiglio direttivo “non ha discusso” l’ipotesi di estendere i suoi piani di acquisto titoli a emissioni con rating sotto il livello investment grade (junk bond, titoli spazzatura): “Tuttavia – ha concluso – continueremo a monitorare la situazione e adotteremo tutte le misure appropriate”.
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