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La Bce lascia invariati i tassi e in Borsa scatta la piccola rivincita del Sud Europa

La Bce lascia invariati i tassi ma Draghi dice di essere pronto a nuovi interventi per sostenere l’Eurozona – Fiammata del dollaro ma l’euro recupera – Spread appena sotto quota 200 e le banche (tranne Mps) volano – Forti rialzi di Banco Popolare e Ubi – Bpm ma anche Mediaset, Tenaris e Cnh in evidenza – Pesanti perdite (+5%) di Tod’s e Ferragamo

La Bce lascia invariati i tassi e in Borsa scatta la piccola rivincita del Sud Europa

Wall Street fa sbandare l’Europa, che dopo una giornata di rialzi chiude in territorio negativo. I dati sui sussidi di disoccupazione Usa migliori delle attese hanno aumentato il timore di un’accelerazione del tapering da parte della Fed, a cui si aggiungono le prese di profitto. Milano si salva grazie al traino delle banche e guadagnalo lo 0,34%. Lo spread Btp-Bund chiude a 196 punti, dopo aver toccato quota 193, ai nuovi minimi da luglio 2011. Parigi -0,84%, Londra -0,45%, Francoforte -0,8%, Madrid-0,19%.

Bene nel complesso i bond periferici. La Spagna ha assegnato 3,53 miliardi di euro di titoli di Stato a 5 anni ottenendo tassi in calo al minimo storico. Il rendimento è sceso al 2,382% dal 2,697% di dicembre con una domanda pari a 1,8 volte l’importo offerto, in calo da 2,72 precedente. Collocati anche titoli a scadenza 2028 con tassi in calo al 4,192% ed una domanda stabile a 2,7 volte. Nel complesso sono stati assegnati 5,287 miliardi di euro di Bond, oltre il target di 5 miliardi.

Negli Usa i sussidi alla disoccupazione si sono rivelati  ancora in calo, un segnale di ulteriore miglioramento per il mercato del lavoro. Il calo è stato di 15mila unità al livello destagionalizzato di 330mila nella settimana terminata il 4 gennaio. Le attese erano per 335mila richieste.

Oggi la Bce ha mantenuto invariato il costo del denaro allo 0,25% e ha ribadito che è pronta a prendere nuove decisive misure per la stabilità dei prezzi, sia la rialzo sia al ribasso. Ma nell’Eurozona, ha ribadito Draghi, non c’è rischio deflazione come in Giappone negli anni ’90. Il cambio euro dollaro viaggia a 1,3591, il petrolio Wti è in calo dello0,29% a 92,06 dollari al barile.

In Germania la produzione industriale è in crescita per la prima volta in tre mesi. A novembre è aumentata dell’1,9% su base mensile (dato destagionalizzato), dopo il -1,2% di ottobre. Il dato è anche migliore delle attese degli analisti che puntavano su un rialzo dell’1,5%.

Nell’Eurozona sentiment economico di industria e consumatori ancora in miglioramento. A dicembre è cresciuto di 1,6 punti, tornando a toccare, per la prima volta da luglio 2011, la soglia di 100,0 che rappresenta la media di lungo termine (1990-2012). Bene l’Italia: +2,3. Invariata la Germania.

In Italia l’Istat ha diffuso il dato sul potere d’acquisto delle famiglie dei primi nove mesi del 2013, calato dell’1,5% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Nel solo terzo trimestre 2013 è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente ma è diminuito dello 0,8% rispetto al terzo trimestre 2012.

Piazza Affari  si salva grazie alle banche che corrono con la discesa dello spread. Banco popolare (+4,65%), Bp (+3,96%) e Ubi Banca (+3,92%) guidano i rialzi del FtseMib. Mps in controtendenza con un calo dell’1,34%. In evidenza anche Mediaset (+3,5%) sulle indiscrezioni della raccolta pubblicitaria in Spagna. Cnh +2,55%.

In fondo al Ftse-Mib il lusso con Tod’s -5,49%, Ferragamo -5%, Luxottica -1,81%. Il comparto paga alcuni report all’insegna della prudenza di alcune banche d’affari, come Credit Suisse. Sul fondo del paniere principale anche Stm (-2,06%) e Wdf (-1,52%).

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