La Bce “invoca l’urgente realizzazione di riforme strutturali e audaci ambiziose” nell’eurozona per “accompagnare il riequilibrio dei conti pubblici”. E’ quanto si legge nel bollettino mensile di Francoforte. “Procedendo di pari passo, il risanamento di bilancio e le riforme strutturali rafforzerebbero la fiducia, le prospettive di crescita e la creazione di posti di lavoro – si legge ancora nel bollettino -. Si dovrebbe dare rapida attuazione a riforme chiave per aiutare i paesi dell’area dell’euro ad accrescere la competitività, a promuovere la flessibilità delle loro economie e a migliorare il potenziale di crescita a più lungo termine”.
Per i paesi dell’eurozona “le prospettive economiche restano soggette a elevata incertezza e considerevoli rischi al ribasso. In tali circostanze, le pressioni su costi, salari e prezzi nell`area dell`euro dovrebbero rimanere modeste e i tassi di inflazione dovrebbero seguire un profilo coerente con la stabilità dei prezzi nell`orizzonte rilevante per la politica monetaria”. Tuttavia “secondo alcuni indicatori basati sulle recenti indagini congiunturali vi sono timidi segnali di una stabilizzazione dell’attività su livelli modesti“.
Quanto all’offerta di liquidità, “le modalità di aggiudicazione degli importi nelle operazioni di rifinanziamento dell`Eurosistema continueranno a sostenere le banche dell`area dell`euro e, quindi, il credito all`economia reale. L`ampio ricorso alla prima operazione di rifinanziamento a tre anni indica che le misure non convenzionali di politica monetaria della Bce forniscono un notevole contributo al miglioramento della situazione delle banche dal lato della provvista, con ricadute positive per le condizioni di finanziamento e il clima di fiducia”.
L’istituto di Francoforte sottolinea quindi che “allo stadio attuale una serie di fattori sembra frenare la dinamica di fondo della crescita nell`area dell`euro, tra cui la moderata espansione della domanda mondiale e il basso livello di fiducia di imprese e consumatori dell`area”.La domanda interna sarà probabilmente “indebolita dalle perduranti tensioni nei mercati del debito sovrano dell`area dell`euro – si legge ancora nel bollettino -, nonché dal processo di risanamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario. Al tempo stesso il Consiglio direttivo continua ad attendersi che nel corso del 2012 l`attività economica dell`area dell`euro registri una ripresa, seppure molto graduale, favorita dall`andamento della domanda mondiale, dai tassi di interesse a breve termine assai contenuti e da tutte le misure intraprese per sostenere il funzionamento del settore finanziario“.
Infine l’inflazione, che “si manterrà probabilmente su livelli superiori al 2% per diversi mesi a venire, prima di scendere al di sotto di tale valore”, mentre “allo stesso tempo il ritmo dell`espansione monetaria di fondo resta moderato”. Per la Bce resta “essenziale che la politica monetaria preservi la stabilità dei prezzi nel medio periodo, assicurando il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione nell`area dell`euro, in linea con l`obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”.