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La Bce conferma due rialzi dei tassi a luglio e a settembre. Bond in volo: Btp al 3,55%. Borse in discesa

Imagoeconomica

A luglio e a settembre la Bce alzerà i tassi d’interesse sull’euro, aumentando il costo del denaro per la prima volta dal 2011. Lo ha confermato oggi l’istituto di Francoforte, precisando che l’incremento del mese prossimo sarà di 25 punti base, mentre quello di fine estate deve ancora essere quantificato: “Se le prospettive di inflazione a medio termine dovessero persistere o peggiorare – si legge nel comunicato – un aumento maggiore sarebbe appropriato alla riunione di settembre”.

Oltre settembre, “il Consiglio direttivo prevede che sarà appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori rialzi dei tassi di interesse – prosegue la nota – In linea con l’impegno del Consiglio direttivo a raggiungere l’obiettivo del 2% a medio termine, il ritmo con cui il Consiglio direttivo adeguerà la propria politica monetaria dipenderà dai dati in arrivo e da come valuterà l’evoluzione dell’inflazione a medio termine”.

Nel frattempo, a partire dal primo luglio metterà fine anche anche agli acquisti netti di titoli nell’ambito del Qe.

L’insieme di queste decisioni segna ufficialmente la fine della politica monetaria ultra-espansiva da parte della Banca centrale europea.

La reazione dei mercati: volano i bond dell’Eurozona

Subito dopo gli annunci da parte della Bce, le Borse europee hanno aumentato le perdite. All’inizio del pomeriggio Milano perde l’1,4%. Fanno meglio Francoforte (-1,1%) e Parigi (-0,9%).

Intanto, sul mercato del debito, lo spread Btp-Bund si allarga sopra la soglia dei 210 punti base. Le vendite che colpiscono tutti i bond dell’Eurozona dopo il recupero segnato in mattinata. I rendimenti sono tutti in forte rialzo, con il Bund tedesco su nuovi massimi, sopra la soglia dell’1,4%, e i Btp decennali che volano al 3,55 per cento (dal 3,47% di ieri).

In campo valutario, l’euro viaggia sull’ottovolante: prima perde quota va di colpo sotto 1,07 dollari, poi risale rapidamente e ora si porta a quota 1,0743, sopra i livelli pre-Bce di 1,0723.

Le nuove previsioni su Pil e inflazione nell’Eurozona

Sul versante macro, la Bce ha annunciato poi una revisione al ribasso delle stime sul Pil dell’Eurozona: le nuove previsioni parlano di un +2,8% nel 2022 seguito da un +2,1% sia nel 2023 che nel 2024. A marzo, con una prima valutazione dell’impatto della guerra in Ucraina, lo staff Bce aveva previsto una crescita del 3,7% pil euro quest’anno, del 2,8% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024.

Quanto all’inflazione, le nuove proiezioni della Bce si attestano al 6,8% nel 2022, al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Tre mesi fa l’inflazione prevista era del 5,1% nel 2022, del 2,1% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024. Nell’area euro “l’inflazione resterà sgradevolmente elevata per un certo periodo e ci si attende che resti al di sopra del nostro target” anche nel 2024, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde. “Ci assicureremo che torni al nostro target del 2% sul medio termine, ma prevalgono i rischi al rialzo”, collegati soprattutto a energia e materie prime.

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