Prosegue la caccia a 24mila punti da parte di Piazza Affari, che chiude la terza seduta consecutiva in rialzo (+0,46%, 23.925 punti base) e cancella quasi completamente i crolli dovuti alla pandemia. Il Covid 19 fa ancora paura e Il Governo è costretto nuovamente a misure stringenti per arginare i contagi, ma le Borse guardano oltre, alla ripresa economica già presente in Cina e pronta a decollare negli Usa grazie alle vaccinazioni di massa. Il rischio più temuto è il mutamento della politica monetaria da parte della banche centrali a causa di una impennata dell’inflazione. Un tema che anche la Bce dovrà affrontare domani, nella sua riunione di politica monetaria, anche alla luce delle tensioni che si sono registrate sui titoli di Stato. A dare fiducia ai mercati oggi è intervenuto proprio il dato sull’inflazione statunitense che, a febbraio, è apparso tiepido e in linea con le previsioni. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% e il dato “core”, quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,1%, come stimato dagli esperti.
Dopo una mattinata incerta chiudono così in rialzo tutti i listini europei Francoforte si apprezza dello 0,7%; è ancora più tonica Parigi +1,1%, mentre Madrid e Amsterdam registrano progressi frazionali (rispettivamente +0,34% e +0,43%). Praticamente piatta Londra. Wall Street si muove in verde, dopo l’avvio intonato e il Dow Jones registra il terzo record consecutivo intraday, con una crescita, al momento, dell‘1,3%. È stabile il mercato dei titoli del Tesoro, con il tasso del decennale in leggero calo a 1,53%.
L’euro dollaro è poco mosso, in area 1,189. Le materie prime arretrano leggermente, in particolare il Brent cede lo 0,6% e scambia a 67,10 dollari al barile.
In Piazza Affari sono due titoli industriali ad aprire e chiudere il paniere principale Leonardo, partito con un ribasso del 2,8%, conquista alla fine la maglia rosa, +5,56%. La trimestrale presentata ieri era apparsa deludente, ma oggi l’ad Alessandro Profumo ha rassicurato gli investitori sul piano industriale, che resta invariato, e sul futuro del gruppo. Secondo gli analisti di Ubs, che hanno sul titolo una valutazione “buy” con un obiettivo di prezzo di 8 euro per azione, “i risultati e l’outlook 2021 sono stati in linea con le aspettative e danno sollievo guardando all’anno in corso”.
In maglia nera è invece Prysmian (-3,72%), che ha chiuso il 2020 con un utile netto 2020 di 174 milioni di euro, in calo del 41,2% sul 2019 e ricavi di 10 miliardi di euro, in flessione dell’8,3%. “Sono fiducioso che il gruppo possa riportare un risultato nella parte alta della forbice di previsioni dell’ebitda adjusted per il 2021 che e’ di 870-940 milioni di euro – ha detto l’amministratore delegato Valerio Battista, durante la conference call con gli analisti”, ma l’incertezza resta alta a causa della pandemia.
Fra le blue chip migliori del giorno Telecom +4,83%; Interpump +3,47%; Campari +2,51%; Atlantia +2,2%; Stellantis +2,05%. Bene il comparto delle utility. Enel +1,38%.
In calo Stm -2,54%, Recordati -1,82%, Cnh -1,74%.
Sotto i riflettori, nel male e nel bene, è stata oggi anche la moda. Moncler perde l‘1,41%, zavorrata dal collocamento del 3,2% del capitale da parte di Ruffini Partecipazioni al prezzo di 48,8 euro, ben sotto quello della chiusura di ieri a 50,32.
Brilla invece Ferragamo, +5,76%, sulla scia dei risultati 2020 migliori delle attese e nonostante la pandemia di Covid-19 abbia portato alla prima perdita operativa annua del gruppo dalla sua quotazione. Bene l’avvio d’anno trainato da Cina ed e-commerce. Il broker Kepler ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 16 euro da 15 precedente.
Positiva Tod’s, +1,25%, in attesa dei risultati a breve.
A Madrid Inditex (Zara) si apprezza dello 0,57%, nonostante il calo del 70% dell’utile netto del 2020 a causa dei vari lockdown, che hanno costretto il noto marchio a tenere chiusi i negozi per lunghi periodi.
A Milano fra i titoli peggiori c’è la Juventus (-8%), che paga in Borsa lo scotto dell’eliminazione dalla Champions League. La vittoria ai tempi supplementari nel match di ritorno di ieri contro la squadra del Porto per 3 a 2 non è bastata ai bianconeri per superare gli ottavi di finale e arrivare ai quarti. Non qualificandosi per i quarti di finale la Juve perde un introito di 10,5 milioni di euro.
Ben intonato l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 98 punti base (-1,08%) e il tasso del Btp si ferma a +0,67%.
Sul primario sono risultati e in lieve rialzo i rendimenti dei Bot assegnati oggi dal Tesoro: 6 miliardi di Buoni a 12 mesi, scadenza 14/03/2022, con un rendimento pari a -0,421%, in aumento di 3 centesimi rispetto all’asta del mese precedente. Buona la domanda che si e’ attestata a 8,535 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,42. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 12 marzo.