La Bank of China entra nel salotto buono e aggiunge un tassello alla sua collezione di percentuali nei maggiori gruppi italiani. Secondo quanto risulta dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti, la Banca centrale cinese ha ora in tasca il 2,001% di Mediobanca.
La quota è stata acquistata interamente lo scorso 14 ottobre, ovvero durante la visita in Italia di una delegazione d’imprenditori e politici cinesi, compreso il primo ministro Li Keqiang, che ha incontrato anche il premier Matteo Renzi. A margine delle riunioni erano stati siglati accordi commerciali per quasi 10 miliardi di euro in quasi tutti i settori di impresa.
Lo scorso agosto la People’s Bank of China era già entrata in Generali con il 2,104%. L’istituto centrale cinese ha inoltre superato la soglia del 2% nei capitali di Enel, Eni, Prysmian, Telecom Italia e Fiat-Chrysler, oltre a detenere il 35% di Cdp Reti (la rete italiana del gas e dell’elettricità).
Mediobanca, da parte sua, rafforza la strategia d’internazionalizzazione inaugurata dall’ad Alberto Nagel: ormai i soci esteri costituiscono quasi i quattro quinti dal capitale.
All’inizio del pomeriggio, in scia al rimbalzo di Piazza Affari, il titolo in Borsa di Mediobanca guadagna oltre tre punti e mezzo percentuali, a 6,58 euro.