Kering, il colosso del lusso francese che controlla marchi del calibro di Gucci, Brioni, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron e Pomellato, ha presentato i conti del 2019 chiuso con ricavi e margine operativo in forte crescita. Kering ha chiuso il quarto trimestre con ricavi superiori alle attese ma ha avvertito che l’epidemia di coronavirus in Cina potrebbe aumentare l’incertezza per il mercato dei beni di lusso. La diffusione del virus, ha spiegato il conglomerato francese, potrebbe avere un impatto sul “trend dei consumi e dei flussi turistici, con possibili effetti sulla crescita economica”.
Il gruppo guidato da François Pinault ha archiviato l’anno con ricavi in crescita del 16% a quota 15,8 miliardi di euro. Spicca la crescita a due cifre dei principali marchi, da Gucci (+16,2% con un mol pari al 41% delle vendite) a Yves Saint Laurent (+17,5% a 2 miliardi di euro), mentre gli altri brand minori registrano addirittura un +20,3% trainati da Balenciaga e Alexander McQueen. Torna a crescere (+2,2%) anche Bottega Veneta.
In aumento le vendite di borse e vestiti, ma il risultato migliore lo centra l’occhialeria che segna un rialzo del 17,8% sopra quota mezzo miliardo di euro.
Passando agli altri parametri economici, l’ebitda è salito del 18,3% a 6 miliardi, con vendite in salita del 16,2%, mentre l’utile operativo ricorrente che è salito del 19,6% a 4,78 miliardi. L’utile netto si è attestato a 2,3 miliardi, in calo del 37,4%. Il dato sconta 1,25 miliardi di tasse pagate in Italia lo scorso anno a valle dell’accordo, raggiunto in maggio, con l’Agenzia delle Entrate. Nel nostro Paese, Kering ha pagato imposte per 897 milioni, cifra che sale a 1,25 miliardi con sanzioni e interessi. La Guardia di Finanza imputava a Kering una presunta evasione fiscale da circa 1,4 miliardi per effetto di ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi. Al netto di queste componenti straordinarie l’utile sale del 15,2% a 3,2 miliardi.
In virtù dei risultati raggiunti, Kering proporrà agli azionisti un dividendo pari a 11,5 euro per azione, in crescita del 10% rispetto all’esercizio precedente e pari a circa la metà dei profitti netti.
Francois-Henri Pinault, ha commentato con favore l’anno di “crescita forte e redditizia e con un margine operativo corrente che per la prima volta ha superato la soglia del 30 per cento”.
Per quanto riguarda il solo quarto trimestre, Kering ha visto il fatturato salire del 13,8% a 4,36 miliardi (+11,4% su base comparabile), con Gucci che ha realizzato vendite per 2,64 miliardi di euro (+10,5% su base comparabile). Il mercato si attendeva per Gucci una crescita delle vendite a perimetro costante pari a circa l’8,6%.
In Borsa gli azionisti festeggiano il risultato: a pochi minuti dall’apertura il titolo Kering guadagna il 3,72% a 583,6 euro.
Aggiornato alle 11:29 di mercoledì 12 febbraio 2020