“Buon pomeriggio, grazie, vi amo anche io. Il mio cuore è pieno di gratitudine per la fiducia che avete riposto in me, pieno di amore per il nostro Paese e pieno di determinazione,”. Con queste parole Kamala Harris rompe il silenzio, intervenendo alla Howard University, sua alma mater, dopo una lunga attesa di 24 ore, per ufficializzare la sua sconfitta contro Donald Trump. Invece il presidente Joe Biden commenterà oggi, giovedì 7 novembre, i risultati delle elezioni e delineerà le prossime tappe della transizione, con un intervento alla nazione previsto per le 11 ora locale (le 17 in Italia) dalla Casa Bianca.
Harris sulla vittoria di Trump: “Trasferimento di potere pacifico”
“Il risultato di queste elezioni non è quello che volevamo, non è quello per cui abbiamo combattuto, non è quello per cui abbiamo votato. Ma ascoltatemi quando vi dico: la luce della promessa dell’America spenderà sempre,” ha affermato Harris, con una dichiarazione che ha cercato di trovare speranza anche in un momento difficile. Dopo aver ringraziato i suoi sostenitori ha parlato della sua telefonata con Trump, con cui si è congratulata per la storica vittoria e in cui ha garantito una “transizione pacifica” del potere, sottolineando come questo atto sia un segno di democrazia. Anche Biden si è congratulato con il tycoon invitandolo alla Casa Bianca. “Il presidente Trump attende con ansia l’incontro, che avrà luogo a breve, e ha molto apprezzato la chiamata”, ha commentato il direttore delle comunicazioni della campagna Trump Steven Cheung.
“Quando perdiamo un elezione accettiamo il risultato, questo distingue una democrazia dalla tirannia”, ha detto la vicepresidente con una nemmeno poco velata frecciatina al presidente eletto Trump. Mentre concedo la vittoria a Trump non concedo la sconfitta alla lotta che è stata la base di questa campagna per la dignità giustizia di tutte le persone. Su questa lotta non mi arrenderò mai,” ha detto, cercando di mantenere saldo il messaggio che la sua battaglia per i diritti non si ferma.
Nel suo discorso, Harris ha anche ringraziato il suo team, il presidente uscente Biden e tutti coloro che hanno sostenuto la sua campagna. “Sono così orgogliosa della battaglia che abbiamo fatto e del modo in cui abbiamo lottato nei 107 giorni di questa campagna,” ha continuato. “Noi dobbiamo la lealtà non a un presidente, ma alla Costituzione degli Stati Uniti d’America. E alla fedeltà alle nostre coscienze, al nostro Dio”.
Harris: “È il momento di rimboccarci le maniche”
Il tono del discorso è stato pragmatico, ma con un messaggio di speranza, soprattutto verso i giovani. “A volte la lotta richiede più tempo, ma questo non significa che non vinceremo. La cosa più importante è non arrendersi mai. Voi avete il potere e non ascoltate mai quando qualcuno vi dice che quella cosa è impossibile perché non è mai stata fatta prima,” ha dichiarato. Ha poi sottolineato che “non è il momento di alzare le braccia all’aria, ma di rimboccarci le maniche.”
Nel chiudere, Harris ha citato un adagio che riflette il suo pensiero in quel momento: “Soltanto quando è abbastanza buio si possono vedere le stelle.” E ha aggiunto: “So che molti pensano di entrare in un’epoca oscura, spero non sia così. Ma se sarà così, se ci sarà buio, l’America ci farà vedere la luce di migliaia di stelle, la luce dell’ottimismo, della fede, della lealtà e del servizio. Che questo lavoro ci guidi anche davanti alle sconfitte, verso la promessa straordinaria degli Stati Uniti d’America.” Una conclusione sobria, ma che ha voluto mantenere viva la speranza per il futuro del paese.
Un’ulteriore sequenza di ringraziamenti, e poi, come sempre, l’immancabile formula liturgica: “Che Dio vi benedica, e che benedica gli Stati Uniti d’America”.