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Kakà ma anche Balotelli infiammano il mercato del Milan mentre Inter e Juve sono alla finestra

Certi amori non finiscono. Dopo il tira e molla estivo tra Ricardo Kakà e il Milan è di nuovo passione. E’ bastata una cena milanese con l’amico Robinho a far riaccendere la scintilla nel cuore del brasiliano: “Per me è una situazione delicata – aveva dichiarato all’uscita del ristorante. – Se Real e Milan si mettono d’accordo sono pronto a un sacrificio per tornare a Milano”. 

Ed eccoci dunque al nocciolo della questione. Già, perché anche negli amori più belli (o almeno in quelli calcistici) a dettare legge sono le cifre. In estate furono quelle a far saltare l’operazione, che anche questa volta non appare affatto semplice. I problemi infatti sono i medesimi: l’ingaggio del giocatore, l’accordo tra i club e la fiscalità spagnola. Ma andiamo con ordine: Kakà ha detto di essere disposto a sacrificarsi, il che significa ridursi drasticamente l’ingaggio. Dai 12 milioni netti che percepisce a Madrid (peraltro fino al 2015) bisognerebbe scendere a 5, per un taglio dello stipendio che supererebbe il 60%. In estate il brasiliano non volle sentire ragioni, ma ora, dopo un inizio di stagione grigio come non mai (Mourinho gli ha concesso solo 15 presenze tra campionato e coppe varie, lui ha ripagato con 4 reti) sembra disposto a ridiscutere il suo cachet. Di quanto? Si vedrà. 

Veniamo ora al secondo problema: Galliani spinge per un prestito gratuito, magari biennale, ma Florentino Perez, che nell’estate 2009 sborsò 67 milioni per acquistare Kakà, non vuole cedere. La minusvalenza sarebbe enorme, ma è anche vero che un ingaggio così alto per una riserva non fa certo bene alle casse madridiste. Ma c’è un altro motivo che spinge Perez a pretendere il riscatto obbligatorio da parte del Milan: il fisco spagnolo. Kakà arrivò con un regime agevolato grazie alla famosa “Legge Beckham”, studiata per favorire l’arrivo di lavoratori stranieri. Ma dal 2010 le regole sono cambiate e il brasiliano gode ancora dei suoi privilegi solo grazie alla retroattività. Che, ça va sans dire, perderebbe qualora andasse via dalla Spagna. Il Real dunque potrebbe ritrovarselo in casa tra qualche mese, per giunta ad un prezzo più alto. E allora come si fa? 

Il Milan potrebbe aver trovato una soluzione: prestito biennale con diritto di riscatto. Se le cose andassero bene i rossoneri acquisterebbero il cartellino (la cifra è ancora da stabilire, ma non dovrebbe superare i 10 milioni), viceversa il giocatore tornerebbe a Madrid al costo di prima. Questo perché si troverebbe all’ultimo anno di contratto e in quel caso i privilegi fiscali non verrebbero toccati. “È difficile, difficilissima… – ha provato a sviare Galliani. – Quando ci proverò? Boh…Oggi non ho notizie da dare. Le frasi di Kaká? Mi hanno fatto molto piacere”. In realtà l’offensiva è già partita e non a caso in Via Turati sono stati avvistati Dario e Gaetano Paolillo, gli agenti Fifa di Kakà. 

A dire il vero la sede rossonera ha ricevuto un altro illustre procuratore. Mino Raiola ha incontrato a lungo Galliani: che si sia parlato di Balotelli? Sicuro, anche perché nel frattempo le trattative per cedere Abate (Zenit) e Robinho (Santos) proseguono, senza dimenticare Boateng, richiesto dal Galatasaray (i turchi sono sempre in attesa della risposta di Sneijder e a breve potrebbero ripiegare sul piano B). In caso di tesoretto ecco che Super Mario potrebbe davvero diventare il colpo dell’inverno. Con Raiola non si è parlato solo di lui: nel mirino ci sono anche Vladimir Weiss, gioiellino del Pescara che a giugno si libererà a parametro zero e Bartosz Salamon, difensore del Brescia classe ’91. In mattinata anche Allegri aveva fatto un salto nel palazzo rossonero. Il motivo? David Beckham. L’inglese si è proposto fino a giugno e Galliani è stato tentato di accettare. A stoppare l’affaire ci ha pensato però il tecnico livornese, che non gradiva l’acquisto di un giocatore 38enne. 

Decisamente meno scoppiettante il mercato interista, sempre fermo alla questione Sneijder. L’olandese sta prendendo tempo e col passare delle ore il suo trasferimento al Galatasaray diventa sempre più complicato. L’atteggiamento sta facendo arrabbiare i turchi, che hanno posto un vero e proprio ultimatum: “Noi non aspetteremo Sneijder in eterno – ha ribadito Semih Hazdenaroglu, membro del Cda del Gala. – Dovrà decidere entro due giorni, che la sua risposta sia positiva o negativa. Anche perché se non dovesse arrivare non sarebbe poi la fine del mondo…”. 

Parole dure, come quelle pronunciate poche ore dopo da Massimo Moratti. “Con il Galatasaray siamo d’accordo su tutto – ha dichiarato il presidente alla tv turca Ntv Sport. – Per quanto riguarda le società il trasferimento è concluso, manca solo la risposta di Sneijder. Tocca a lui decidere e spero che lo faccia presto”. Sensazioni? L’olandese potrebbe anche restare, ovviamente da separato in casa. Inter attenta anche sul fronte entrate: complicatasi la pista Schelotto, i nerazzurri vagliano le alternative. Piacciono Jung dell’Eintracht Francoforte e Cassani della Fiorentina. Per giugno si monitora con attenzione anche Van der Wiel del Psg.

Lontana dai riflettori invece la Juventus, sempre a caccia dell’attaccante. Viste le difficoltà per arrivare a Ciro Immobile (Preziosi vorrebbe Marrone più soldi, Marotta offre il solo Padoin), i bianconeri stanno virando nuovamente su Manolo Gabbiadini, altro giovane in comproprietà, questa volta col Bologna. Il sogno top player però non è ancora svanito del tutto: Drogba, Llorente, al limite Lisandro Lopez. Conte vorrebbe uno di questi, riuscirà Marotta ad esaudire i suoi desideri?

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