KAIROS: UN MILIARDO DI NUOVA RACCOLTA IN 9 MESI. “CRESCEREMO DEL 10-15% ANNUO”, PRESTO LA BANCA
“John Maynard Keynes sosteneva che i tassi in discesa sono l’eutanasia dei rentiers”. Ma non è andata così per i clienti di Kairos .”No, per nostra fortuna. Ma fare il gestore oggi è senz’altro più complicato che 15 anni fa”. Paolo Basilico, numero uno di Kairos, celebra a modo suo, senza nulla concedere all’enfasi o al marketing i 15 anni della sua creatura, una delle poche realtà italiane indipendenti di successo nella finanza.
Nessuna serata scintillante o concessione allo show business: meglio sostenere la Fondazione Oliver Twist che in dieci anni ha garantito la formazione scolastica per 4.500 minori che vivono situazioni di disagio. Anche a queso serve la performance eccellente della società partecipata, con una quota del 20 per cento, da Juius Baer. Nel 2014 ha già messo a segno una raccolta netta di un miliardo di euro nel 2014; con un tasso di crescita vicino al 20 per cento, superiore all’ambizioso obiettivo di aumentare il patrimonio del 10-15 annuo.
Mica male per la boutique finanziaria lanciata nel ’99 da Basilico e che oggi vanta 140 dipendenti, 22 partner, 6,4 miliardi di masse gestite per i due terzi in arrivo dalla clientela privata, per il resto dagli istituzionali, tra cui spiccano 4-5 nomi forti che Basilico non cita. Ma che, dopo tanta crescita (destinata peraltro a proseguire) non ha perso la sua caratteristica principale, quella cioè di essere soprattutto una “fabbrica prodotto” che, tra l’altro, si accinge a far richiesta il prossimo gennaio, dell’autorizzazione a via Nazionale per trasformare la società in banca privata (“per poter sviluppare il lending come ci chiedono alcuni clienti” precisa).
L’ultimo prodotto, già in rampa di lancio, è il nuovo fondo multiasset “Kairos Real Return” che dovrebbe contribuire a far salire a 1,2 miliardi almeno la raccolta del 2014. “Si tratta di una proposta controcorrente – spiega il direttore generale Fabio Bariletti – che parte dalla premessa che nella seconda parte del 2015, almeno fuori dall’Europa, i tassi saliranno più di quel che il mercato ritiene”. Di qui il consiglio di aggiungere, ai fondi esistenti, un prodotto in grado di proteggere i capitali dall’inflazione e dal rialzo dei tassi, capace di spuntare buoni guadagni anche in fase di ribasso dei listini obbligazionari facendo ricorso a bond inflation-linked, oro, commodities e valute.
Il tutto senza trascurare le Borse europee, con un occhio di riguardo per le utilities. O per la Fiat, scommessa italiana per cui il “catalyst più importante è lo scorporo di Ferrari”, secondo il portfolio manager Federico Riggio. Il titolo risulta inoltre sottovalutato rispetto a concorrenti statunitensi come Gm e Ford, in particolare se ci si concentra sul potenziale di aumento dei margini. Al di là delle strategie di investimento, merita sottolineare la filosofia del no. Kairos, sottolinea Basilico, non entrerà nel mercato dei minibond. “E’ uno strumento illiquido che non è congeniale ad una gestione patrimoniale che garantire la liquidità ai propri investitori”. No alla crescita per via di acquisizioni. “E’ una scelta legittima, ma noi preferiamo investire in singoli professionisti, 5-7 ogni anno, che i garantiscono nuove professionalità”. E no alla quotazione in Borsa. “Credo che per il nostro mestiere la quotazione comporti più problemi che vantaggi”.