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Kabul, su Biden in crisi l’ombra di una Commissione d’indagine

Imagoeconomica

Due parlamentari repubblicani stanno pensando di avviare le procedure di impeachment contro il presidente americano Joe Biden per la debacle di Kabul ma le sconfitte militari o d’intelligence sono al di fuori delle possibilità d’incriminazione previste dalla Costituzione e dunque l’impeachment resta fuori portata, anche perchè l’opposizione non ha i numeri per farsi valere. E’ quanto sostiene su “la Repubblica” il corrispondete da New York, Federico Rampini, secondo cui il Presidente, mai in crisi di consensi così grave come in questi giorni, rischia però un altro handicap che potrebbe metterlo in seria difficoltà nelle elezioni di mid-term del novembre 2022: l’istituzione di una Commissione d’indagine del Congresso sulla strage di Kabul che, ascoltando le testimonianze di generali e ministri, avrebbe l’effetto di mettere a nudo e amplificare i clamorosi errori di execution del disastroso ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.

E’ evidente che la Commissione d’indagine corrisponderebbe al bisogno di verità dei cittadini americani, che ancora non si capacitano delle ragioni che hanno portato alla più clamorosa umiliazione degli States degli ultimi anni ma sarebbe una zavorra pesantissima per i Democratici che già oggi si reggono in Parlamento su un equilibrio sottilissimo alla Camera e sulla parità in Senato, dove basterebbe perdere anche pochissimi seggi per finire in minoranza e restare in ostaggio dell’opposizione repubblicana con buona pace dei piani di riforme del Presidente Biden.

Chi ha deciso di spingere gli Usa a lasciare l’Afghanistan risale agli accordi senza condizioni firmati da suo tempo a Doha con i talebani dall’allora Presidente Donald Trump ma sulla tempistica e le disastrose modalità dell’execution ci sono ancora molti misteri da chiarire. E’ stato davvero Biden a decidere o sono state le informazioni infondate dei militari e /o dell’intelligence a portare il Presidente fuori strada? Ci sarà modo di saperlo, ma per ora ha ragione Rampini a sottolineare che alla casa Bianca si aggira lo spettro di Jimmy Carter, il Presidente democratico che nel 1979 subì l’umiliazione della presa degli ostaggi americani nell’ambasciata di Teheran da parte dei khomeinisti e non riuscì più a rialzarsi. Naturalmente Biden e i Democratici sperano che non finisca così.

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