Adesso è davvero ufficiale: la Juventus è nuovamente Campione d’Italia! Un successo mai davvero in discussione per tutto l’anno, eppure storico e indimenticabile: mai nessuno prima d’ora aveva vinto sei scudetti consecutivi, gli ultimi 3, peraltro, con Coppa Italia annessa. Per il famoso Triplete manca ancora il tassello più importante ma intanto la Juve ha compiuto il suo dovere e può festeggiare il grande traguardo ottenuto. Tanti, tantissimi i commenti di gioia arrivati dal mondo bianconero, a cominciare da Andrea Agnelli. “Passione, umiltà e cattiveria…domani più che ieri. Leggenda” il tweet del presidente, a cui hanno fatto seguito le parole di Marotta, suo braccio destro operativo in tutti questi successi. “Insieme abbiamo lottato tantissimo e lui ha avuto il merito di strutturare al meglio la società – il commento del dg. – Godiamoci questo ciclo vincente e poi programmiamo il futuro con Allegri, la sua era non si è ancora conclusa e da parte nostra c’è la massima disponibilità a continuare insieme”. “Sono contento di allenare qui e presto ci confronteremo con la dirigenza, prima però c’è da vincere la finale di Cardiff – ha glissato il tecnico. – Avevo chiesto ai ragazzi di farmi questo regalo col Crotone, così avremmo avuto un paio di giorni liberi per iniziare a pensare alla Champions. Abbiamo raggiunto un grande traguardo, non sono uno che fa tante manifestazioni di gioia ma di fronte a certe cose mi emoziono anch’io”.
“Il sesto titolo è qualcosa di estremamente significativo – la chiosa di Capitan Buffon. – Abbiamo scritto pagine indelebili nella storia del calcio italiano, lavorare sempre al massimo e vincere per sei anni di fila è davvero importante”. Tra la Juve e il trionfo c’era di mezzo il Crotone di Nicola, salito a Torino per cercare un miracolo con vista sulla salvezza. I calabresi ci riproveranno settimana prossima contro la Lazio (l’Empoli, sconfitto dall’Atalanta, se la vedrà invece sul campo del Palermo), sperando di trovare maggiore clemenza. Non poteva proprio averne la squadra di Allegri, decisa a chiudere ogni discorso e dunque affamata come nelle giornate migliori. E infatti sin dall’inizio è stato Juve-show, con il gol spacca-partita arrivato già al 12’: finalizzatore, questa volta, Mario Mandzukic, che proprio non poteva trovare modo migliore di festeggiare il compleanno (12’). Muro calabrese abbattuto in pochi minuti, esattamente come voleva Allegri.
Da quel momento in poi il copione è rimasto sostanzialmente invariato, e quando Dybala ha pennellato la punizione del 2-0 (39’) il mondo Juve ha cominciato a stappare lo champagne. L’ultimo tappo lo ha tolto Alex Sandro nel finale (83’, decisivo l’aiuto della gol-line technology), poi è cominciato il delirio. In perfetto stile sabaudo, d’accordo, tanto che la squadra non ha neanche festeggiato in giro per Torino col classico pullman scoperto. Ma la Juve ha un piano molto più ambizioso, ovvero gironzolare per la città con l’ultima coppa che ancora manca all’appello, quella più importante. E ora c’è tutto il tempo per pensare a Cardiff e al Real Madrid (laureatosi ieri campione di Spagna davanti al Barcellona), questa volta per prendersi la Champions e completare davvero il cerchio.