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Juventus-Roma è il big match della giornata. L’Inter pareggia con il Genoa e non è campione d’inverno

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Niente titolo d’inverno. L’Inter frena a Genova e offre alla Juventus un assist per tornare a meno 2, Roma permettendo. Il big match di Torino assume così una valenza ancor più importante, senza dimenticare che i punti in palio non valgono solo per lo scudetto, ma anche per una zona Champions sempre più ingarbugliata dopo le vittorie di Fiorentina e Lazio, senza scordare il pari del Napoli. Il Milan, agganciato a quota 33 dai viola, farà bene a non fallire il match col Sassuolo, altrimenti la panchina di Pioli potrebbe davvero saltare.

Gli anticipi: l’Inter si ferma a Genova, il Napoli non sa più vincere, bene Fiorentina e Lazio

La notizia più importante del venerdì è dunque il pari dell’Inter, fermata da un Genoa che si conferma osso duro per tutte le grandi, specialmente a Marassi. E cosi, dopo aver bloccato la Juventus, la squadra di Gilardino si è ripetuta anche contro la capolista, per giunta con lo stesso risultato. L’1-1 è maturato nel primo tempo grazie ai gol di Arnautovic (42’, spinta sospetta di Bisseck su Strootman) e Dragusin (45+7’), dopodiché la ripresa è scivolata via senza particolari emozioni, sia per la bravura del Genoa che per la serata spenta dei nerazzurri, decisamente sottotono rispetto alla media. “È stata una partita combattuta, specialmente nel primo tempo e ai ragazzi non posso dire niente, forse solo che dovevamo difendere meglio sul corner in cui abbiamo preso gol – il commento di Inzaghi -. Avremmo avuto un secondo tempo diverso, non siamo contenti ma la classifica è ottima: la prima metà del campionato l’abbiamo fatta bene, anche se sappiamo che il percorso è lungo e dovremo essere ancora più bravi”. Pareggio decisamente più negativo per il Napoli, fermato sullo 0-0 al Maradona dal Monza di Palladino. Le cose sarebbero potuto andare anche peggio se Meret non avesse parato il rigore di Pessina (68’), ma il pari resta comunque un risultato negativo, come dimostra il settimo posto in classifica, peraltro a rischio sorpasso: se l’Atalanta batterà il Lecce (ore 12.30, Dazn), infatti, gli azzurri si ritroveranno addirittura ottavi. Mazzarri, espulso per proteste come il collega Palladino, si augura che l’anno nuovo ridia smalto a una squadra sperduta, irriconoscibile rispetto all’armata della scorsa stagione, intanto però dovrà iniziarlo senza Osimhen e Anguissa, ormai già proiettati sulla Coppa d’Africa. Serata di festa invece a Firenze e Roma, dove Fiorentina e Lazio sono riuscite a ottenere successi pesantissimi con Torino e Frosinone. I viola di Italiano, grazie al colpo di testa di Ranieri (83’), sono saliti addirittura al quarto posto assieme al Milan, anche se in attesa della risposta del Bologna in quel di Udine (ore 15, Dazn), mentre i biancocelesti di Sarri hanno sfangato una serata complicatissima, ribaltando un Frosinone che era passato in vantaggio (58’, rigore di Soulé) con i gol di Castellanos (70’), Isaksen (72’) e Patric (84’).

Juventus – Roma (ore 20.45, Dazn)

L’attenzione si sposta sulle gare di oggi, a cominciare dal big match dello Stadium tra Juventus e Roma. Entrambe avrebbero bisogno di punti per inseguire i rispettivi obiettivi, che al momento, checché ne dica Allegri, non sono gli stessi, ma solo una, eventualmente, potrà regalarsi un Capodanno di festa e sorrisi. La Signora non vuole perdere terreno dall’Inter, mentre i giallorossi vogliono dare continuità al bel successo sul Napoli e aumentare le chance di Champions: a Torino ci si aspetta una sfida ad alto tasso agonistico, mentre lo spettacolo, almeno sulla carta, potrebbe non essere propriamente trascendentale. Allegri e Mourinho sono gli allenatori ‘risultatisti’ per antonomasia, ma è giusto ricordare che, negli anni, hanno quasi sempre regalato duelli d’alta scuola, sia in Italia che in Europa (quando lo Special allenava il Manchester United). In pochi pensavano che Max potesse lottare per lo scudetto, invece ci sta riuscendo grazie a un gruppo solidissimo, pronto a tutto pur di seguirlo. Lo stesso si può dire per José, leader indiscusso nonostante un contratto in scadenza e il silenzio assordante della proprietà, del tutto asettica di fronte alle avance di rinnovo lanciate pubblicamente (ça va sans dire) dal portoghese. A completare il tutto sarà poi il duello tra Vlahovic e Lukaku, faccia a faccia dopo gli intrecci del mercato estivo, che avrebbero potuto stravolgere la storia con Big Rom in bianconero e Dusan in Premier: non è andata così e oggi capiremo chi ha fatto davvero l’affare.

Allegri: “Dobbiamo restare coi piedi per terra, con la Roma sarà difficile”

“Siamo in un buon momento, ma il calcio vive di equilibrio e bisogna stare con i piedi per terra – ha spiegato Allegri in conferenza stampa -. Non siamo nemmeno a metà stagione, dopo queste due partite vediamo dove saremo in classifica. La Roma è una squadra scorbutica da affrontare e ha uno dei migliori allenatori in panchina, non dà vantaggi di nessun tipo e ha giocatori di talento davanti. Dovremo essere compatti, pazienti e non voler strafare, bisogna restare concentrati sui risultati e su quello che bisogna fare nel presente. Le opinioni cambiano in un attimo, non bisogna né esaltarsi, né deprimersi, stiamo facendo un percorso”.

Mourinho: “Dybala c’è. Bonucci? I tifosi vanno rispettati”

“Sappiamo cosa aspettarci dalla Juve e da Allegri, c’è gente che quando si parla di ‘allenatore risultatista’ la vede come una cosa negativa, io invece penso sia positiva – il pensiero di Mourinho -. La Juve difende tanto e bene, in contropiede è fortissima, su palle inattive ha fatto tanti punti, gioca una volta a settimana, che significa poter lavorare tanto in campo ed essere più riposati, sta lì a giocarsi lo scudetto. Dybala? La sensazione è che sarà disponibile, non ho ancora deciso se sarà titolare, devo parlare anche con lui. Bonucci? Le decisioni le prendono le proprietà, ma quando tu fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti la passione, il contrario, secondo me, non si deve fare…”.

Juventus – Roma, le formazioni: Yildiz favorito su Chiesa, Mourinho ritrova Dybala

A livello di formazioni sta meglio la Juve, anche se Allegri dovrà rinunciare allo squalificato Cambiaso, sin qui titolare fisso della sua squadra. Max punta sulla fame di Vlahovic, ritrovatosi dopo il gol di Frosinone e deciso a riprendersi la titolarità per non lasciarla più, ma soprattutto sembra orientato a confermare Yildiz dal primo minuto, questa volta a spese di Chiesa. Il 3-5-2 bianconero vedrà così Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Danilo in difesa, Weah, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Vlahovic e Yildiz in attacco. Mourinho ritrova Dybala, di nuovo arruolabile dopo la lesione muscolare di qualche settimana fa: le sue condizioni non sono ancora perfette, ma il tecnico dovrebbe comunque farlo partire dall’inizio. Il 3-5-2 dello Special One sarà così composto da Rui Patricio tra i pali, Mancini, Llorente e Ndicka nel reparto arretrato, Kristensen, Cristante, Paredes, Bove e Spinazzola in mediana, Dybala-Lukaku coppia offensiva.

Milan – Sassuolo (ore 18.30, Dazn e Sky)

Sfida caldissima anche a San Siro, dove il Milan proverà a tornare alla vittoria contro la ‘bestia nera’ Sassuolo. Gli emiliani, infatti, hanno vinto gli ultimi tre scontri sul prato milanese, l’ultimo in un contesto molto simile a quello attuale: lo scorso 29 gennaio i rossoneri erano in forte crisi e i neroverdi banchettarono con un 2-5 che mise a serio rischio il regno di Pioli. Oggi lo scenario, se possibile, è ancora peggiore, perché non è un mistero che il tecnico sia a rischio, messo nel mirino della proprietà per risultati (il pari di Salerno è stato accolto come una sconfitta) e, soprattutto, infortuni. L’incredibile elenco di problemi muscolari, alcuni molto gravi, è imputato a una preparazione atletica evidentemente sbagliata, dunque allo staff di Pioli, peraltro non nuovo a questo genere di guai. E così, in attesa di intervenire sul mercato (servono un difensore oltre a Gabbia, un centrocampista e una punta), Pioli ha bisogno di vincere senza se e senza ma, pur con la consapevolezza di avere sempre meno fiducia, sia dalla proprietà che dai tifosi. La sensazione è che il rapporto proseguirà fino a giugno (salvo scossoni), per poi interrompersi dopo 4 anni complessivamente ottimi (secondo posto, scudetto e semifinale di Champions i fiori all’occhiello), a cui è mancato però il successivo salto di qualità.

Pioli: “Il mio futuro? Non ci penso, ma non ho paura”

Ultima spiaggia? È sempre così – ha glissato il tecnico rossonero -. Abbiamo commesso degli errori a Salerno e siamo stati altalenanti, ci manca la continuità. Non ho paura, vorrei solo che la squadra esprimesse tutto il suo potenziale. Dobbiamo essere più compatti e aggredire gli avversari con i giusti tempi, senza dimenticare di sfruttare le occasioni che ci capitano. Parlo direttamente con i dirigenti, ho lavorato molto in questi giorni e non ho pensato al mio futuro: l’unico obiettivo adesso è tornare alla vittoria. La stagione è ancora lunga, ci sono diverse partite e il margine per far bene c’è ancora. Serve equilibrio e dare continuità ai risultati, va trovata il primo possibile”.

Milan – Sassuolo, le formazioni: Pioli in emergenza, Dionisi ritrova Berardi

L’infortunio di Tomori ha completato lo stato di crisi della difesa rossonera, attualmente composta dai soli Kjaer e Simic. Se a questo aggiungiamo l’indisponibilità di Kalulu, Thiaw, Musah, Pobega, Okafor e Jovic (botta alla caviglia rimediata a Salerno), ecco che il quadro è decisamente fosco e complica parecchio i piani anti-Sassuolo. Pioli proverà a sfatare il tabù emiliano (a San Siro s’intende, visto che a Reggio Emilia arrivò la vittoria dello scudetto) con un 4-3-3 con Maignan in porta, Calabria, Kjaer, Hernandez e Florenzi in difesa, Loftus-Cheek, Bennacer e Reijnders a centrocampo, Pulisic, Giroud e Leao in attacco. Dionisi, scongiurato il rischio di perdere Berardi (influenza superata), risponderà con un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Toljan, Erlic, Ferrari e Pedersen nel reparto arretrato, Thorstvedt e Mateus Henrique in mediana, Berardi, Laurienté e Castillejo alle spalle dell’unica punta Pinamonti.

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