E’ tempo di scelte per le grandi della Serie A. Perché agosto è alle porte e anche l’apertura della stagione non è poi così lontana. E se gli allenatori hanno ancora tempo per preparare le rispettive squadre sotto l’aspetto tecnico, così non è per i dirigenti, chiamati ora a prendere decisioni dalle quali non si potrà più tornare indietro.
Sarà per questo che la Juventus ha preso ancora tempo sull’affaire Isla. “In questo momento, d’accordo con l’allenatore, non riteniamo che il giocatore possa essere sul mercato” ha fatto sapere venerdì Giuseppe Marotta, e la chiamata in causa a Conte non è affatto casuale. Il tecnico non ha mai digerito la cessione del cileno all’Inter, e comunque non prima di avere in mano il sostituto. Intendiamoci, l’operazione non è a rischio, però è inevitabile dire che si è complicata.
Il weekend servirà a tutti per chiarirsi un po’ le idee: alla Juve, che deve decidere se il cileno rientra o meno nei piani per la prossima stagione, all’Inter, che non ha ancora accettato di accollarsi il riscatto obbligatorio dell’altra metà, all’Udinese, tutt’altro che conciliante nelle proprie posizioni. I campioni d’Italia sono combattuti, perché da un lato ritengono Isla un buon mezzo per monetizzare, dall’altro non si fidano completamente di lasciarlo all’Inter per “soli” 7 milioni. Intanto la cassa continua: Marotta ha ceduto definitivamente Felipe Melo al Galatasaray (5 milioni) e presto potrebbe fare lo stesso con uno tra Matri, Quagliarella e Vucinic, senza dimenticare Peluso. Ma andiamo con ordine: l’ex cagliaritano piace al Napoli e potrebbe trasformarsi nella chiave per arrivare a Zuniga, il vero sogno di Conte. Ma siccome arrivare al colombiano è tutt’altro che facile, ecco che i bianconeri lavorano già all’alternativa che, come detto nelle puntate precedenti, è Jonathan Biabiany.
Il Parma vuole 10 milioni cash, ma sarebbe disposto a inserire nella trattativa Peluso, molto gradito a Donadoni. Quagliarella sarebbe il candidato ideale a partire (Conte non lo ha mai visto), ma le offerte latitano e, quando arrivano (Norwich), non convincono. E così si arriva al montenegrino, che le cronache di Chatillon raccontano motivato come non mai, che non è propriamente sul mercato, salvo offerte da 15 milioni in su.
Punto di svolta anche per il mercato dell’Inter. Come scritto sopra tutto è fermo attorno a Isla, al momento l’obiettivo principale della premiata ditta Branca – Ausilio. Che però non aspetterà all’infinito e, non a caso, si sta già cautelando con un possibile sostituto. Si tratta di Gregory Van der Wiel, esterno destro del Psg, che i nerazzurri potrebbero prelevare in prestito con diritto di riscatto. Difficile invece che possa arrivare Dragovic dal Basilea. L’accordo tra le parti ci sarebbe da tempo ma l’Inter non ha mai voluto affondare il colpo decisivo. La cosa ha indispettito non poco gli svizzeri, che hanno così dato il là ad un discorso (avviatissimo) con la Dinamo Kiev.
La verità è che i nerazzurri hanno altre priorità. Nell’aria c’è qualcosa di grosso, un vento d’oriente carico di progetti per il futuro e, soprattutto, milioni di euro. Massimo Moratti ed Erik Thohir hanno quasi raggiunto un accordo per la cessione del 75% dell’Inter, un affare da 300 milioni tondi tondi, che potrebbe essere ratificato in settimana. L’incontro dovrebbe avvenire in una location neutra (si parla di Londra) e prevede che l’attuale presidente (che nel frattempo smentisce) resti con una quota di minoranza, comunque operativa.
Meno frenesia sull’altra sponda del Naviglio, dove le acque sono quasi immobili. Quasi però, perché Adriano Galliani negli anni ci ha abituato a colpi d’assoluto prestigio. Il weekend sarà dedicato a Honda, trequartista giapponese del Cska Mosca, con cui c’è già un accordo per gennaio. Il Milan però lo vuole ora, ecco perché l’ad rossonero ha mandato nella capitale russa Fabrizio De Vecchi, braccio destro di Ernesto Bronzetti, che assieme al fratello-manager del giocatore cercherà di capire i margini di manovra col Cska. La trattativa potrebbe prendere il là già nel fine settimana, o al massimo lunedì. Non sarà facile (la richiesta è di 4 milioni, l’offerta di 1,5), ma l’abilità di Galliani e l’ingresso di uno sponsor potrebbero risolverla.
Giorni importanti anche per Napoli e Roma. Gli azzurri devono prendere il sostituto di Cavani, il suo vice e un portiere, oltre che risolvere la vicenda Zuniga. I soldi ci sono (al netto degli investimenti già fatti restano oltre 80 milioni), le idee pure, ora però è tempo di concretizzare per non allarmare una piazza sempre più appassionata. La trattativa con l’Internacional de Porto Alegre per Leandro Damiao prosegue, quella per Matri (o in alternativa Osvaldo e Gilardino) potrebbe cominciare presto. Tutto finito invece con Julio Cesar, reo di aver tirato troppo la corda sull’ingaggio propostogli da De Laurentiis. Che, su consiglio di Benitez, ha deciso di virare su Pepe Reina. Sarà lui il nuovo portiere del Napoli, per la gioia di De Sanctis, felicissimo di approdare alla Roma di Garcia. Il tecnico francese può finalmente sorridere: dopo Maicon e Strootman, ecco il portiere tanto desiderato. E pazienza se alla fine ha dovuto dire addio a Marquinhos (31,4 milioni dal Psg!), quei soldi serviranno per potenziare il resto della squadra.
Chiusura obbligatoria per Vilanova, lo sfortunatissimo ex allenatore del Barcellona. Perché purtroppo Tito ha dovuto ancora una volta dare l’addio ai blaugrana, questa volta, pare, definitivamente. Colpa del tumore alla ghiandola parotide, che non vuole dargli tregua e lo costringerà all’ennesimo periodo di cure. Il Barça non ha perso tempo e ha convocato subito una conferenza stampa: “Siamo dispiaciuti – ha fatto sapere il presidente Rosell – supereremo anche questo brutto colpo”. La soluzione verrà ufficializzata lunedì, ma tutto porta a Joan Francesc Ferrer, per tutti Rubi. L’attuale assistente di Vilanova, che la scorsa stagione ha sfiorato la promozione in Liga con il Girona, è il favorito per sostituire Tito. Al quale, ancora una volta, va il nostro in bocca al lupo.