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Juventus e Prysman zavorrano Piazza Affari

FIRSTonline

Scende più del previsto l’attività manifatturiera in Europa, ma la tendenza è in parte compensata dal miglioramento del settore servizi. Gli indici azionari viaggiano così in terreno positivo sulla spinta dei rialzi dei mercati Usa ed asiatici.

Fa eccezione Milano, sotto dello 0,3% attorno a 20.300 punti. A pesare sull’indice contribuisce in maniera rilevante (forse per la prima volta in un grande mercato borsistico) la mazzata sul titolo Juventus (-8,9%). Non meno rilevante l’effetto sul bond di recente emissione, sceso sotto il prezzo di collocamento, a quota 98,453 per un rendimento del 3,7% circa sulla piazza di Dublino per il pessimismo sul passaggio del turno e i danni all’immagine del club.

Esaurita la triste parentesi sportiva, Piazza Affari si trova alle prese con un altro tonfo: Prysmian cala del 10% dopo i nuovi problemi al cavo WesternLink, la linea elettrica sottomarina tra Galles e Scozia, che sembrava ormai sistemata. Al contrario, il servizio si è interrotto temporaneamente, a causa di un problema che la società sta prontamente cercando di identificare e risolvere “con il minimo impatto possibile”.

Tra gli altri listini sale Francoforte (+0,38%). Positive anche Madrid (+0,13%) e Parigi (+0,09%). Meglio, fuori dall’Eurozona, Zurigo (+0,5%).

Londra +0,6%. BAE Systems perde il 6,8%. La più grande società britannica della difesa ha detto che le mosse tedesche per bloccare le esportazioni in Arabia Saudita potrebbero colpire i suoi accordi più importanti con il Regno. Sale invece Barclays (+3%): sono in progresso l’investment banking l’equity trading (+25%).

In febbraio l’indice Pmi sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere della zona euro, segna un calo a 49,2 a da 50,5 di gennaio. Il dato è sui minimi da metà 2013 e al di sotto del discrimine di 50 che separa espansione da decrescita, anche se la contrazione, su cui ha influito il rallentamento della locomotiva tedesca, è bilanciata dall’accelerazione del terziario (52,3 da 51,2).

Il Btp si apprezza a 2,81%, da 2,89% di ieri. Spread in calo a 269 punti base, da 276 di ieri.

L’euro è trattato a 1,134 su dollaro: +0,1%.

Il petrolio Brent è in rialzo a 67,2 dollari il barile, il prezzo è sui massimi degli ultimi tre mesi. Oggi vengono pubblicati i dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti.

Tenaris riduce all’1,3% le perdite dal -3% dell’apertura. La società ha pubblicato i risultati del quarto trimestre2018: utile operativo rettificato pari a 279 milioni di dollari, circa cento milioni di euro in meno delle aspettative, a seguito di un’incidenza molto alta degli ammortamenti.

Poco sotto le previsioni il risultato netto, pari a 226 milioni di dollari. Meglio del previsto i ricavi, saliti del 32% anno su anno a 2,10 miliardi.

Tim +0,2%. Alla vigilia del consiglio di oggi si è fatto sentire Arnaud de Puyfontaine, eletto in quota Vivendi, inviando una lettera alla Consob e ai sindaci di Tim. Intanto la concorrente Iliad, nell’ultima parte del 2018 ha registrato il rallentamento nell’acquisizione di nuovi clienti: 142mila, un quarto dei 561mila di agosto.

Stamattina hanno pubblicato i risultati del trimestre Deutsche Telekom (-1,5%) ed Orange (-2%).
Giù le banche: Unicredit -2%. Intesa Sanpaolo -1%.

Generali +0,3%. Stamattina ha pubblicato i risultati del trimestre la francese Axa.
Debole Fiat Chrysler (-0,8%). Donald Trump ha detto ieri sera di essere pronto ad imporre dazi sulle automobili prodotte in Unione Europea, nel caso non sia raggiunto un accordo.

Sale invece Moncler (+1,9%): il presidente Remo Ruffini ha detto che il 2018 è stato un buon anno.

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