Trappole in vista. La decima giornata comincia subito con tre delle quattro impegnate in Champions, ovvero Lazio, Juventus e Inter, attese dalle gare con Spezia (ore 15), Torino (18) e Bologna (20.45). Inutile ripetere l’ovvio, cioè che queste sfide presentano sempre più insidie di quanto non dicano le previsioni, specialmente con gli impegni europei alle porte. In questo senso la Juve sembrerebbe quella messa meglio, visto che la trasferta di Barcellona ha un’importanza relativa, se non fosse che il derby non si può prendere sotto gamba per antonomasia, anche se i granata, mai come quest’anno, sono decisamente inferiori. Ma una stracittadina è sempre una stracittadina e poi i bianconeri non stanno certo incantando, come dimostra il sesto posto in classifica a meno 6 dal Milan capolista.
Insomma, servirà una prestazione da Juve, altrimenti il Toro di Giampaolo potrebbe sfruttare il derby numero 201 (il 179 in campionato) per dare una svolta alla sua stagione. “È un derby importante per tutte e due le tifoserie, ho avuto la fortuna di farne parte per parecchie volte, di vincere e di fare gol importanti – il pensiero di Pirlo -. È sempre una partita bella da giocare perché dentro ci sono tante emozioni, speriamo di fare una grande gara. Dobbiamo recuperare qualche forza in queste ultime ore dopo la partita dell’altra sera, ci prepariamo mentalmente per fare un derby importante, ci serve per continuare il nostro cammino in campionato”. Rispetto al pareggio di Benevento il tecnico bianconero potrà contare su Cristiano Ronaldo, che mercoledì ha festeggiato il gol numero 750 della carriera.
Al suo fianco, per forza di cose vista la squalifica di Morata, ci sarà Dybala, da cui tutti si aspettano uno squillo importante: la sua stagione, un po’ per questioni fisiche, un po’ per problematiche tattiche, non è ancora decollata e questo derby può segnare un punto di svolta, in un senso o nell’altro. Il 3-4-1-2 di Pirlo vedrà così Szczesny in porta, De Ligt, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Arthur, Rabiot e Bernardeschi a centrocampo, Kulusevski a supporto della coppia offensiva composta da Dybala e Ronaldo. Sistema di gioco simile anche per Giampaolo, che complice l’assenza di Lukic abbandonerà il 4-3-1-2 in virtù di un 3-5-2 con Sirigu tra i pali, Izzo, Lyanco e Rodriguez nel reparto arretrato, Singo, Meité, Rincon, Linetty e Ansaldi in mediana, Zaza e Belotti in attacco.
Va sottolineato poi che, a disturbare la vigilia della Juventus, ci si è messa l’inchiesta di Perugia sull’esame di italiano di Suarez: la Guardia di Finanza ha deciso di indagare, oltre ai vertici dell’ateneo umbro, anche Fabio Paratici, che si sarebbe attivato “per accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana” dell’attaccante uruguaiano, attualmente all’Atletico Madrid. Cosa rischia la Juve in caso di colpevolezza? Probabilmente un’ammenda per “mancata lealtà”, per quanto l’articolo 32 comma 7 del codice federale, nato nel 2001 dopo il caso Passaportopoli, preveda perfino retrocessione o esclusione dal campionato, ovviamente per i casi più gravi. Non ha di questi pensieri l’Inter, la cui testa è totalmente rivolta agli impegni di campo.
Mercoledì i nerazzurri si giocheranno la qualificazione contro lo Shakhtar, prima però devono occuparsi del Bologna di Mihajlovic, reduce dalle due vittorie consecutive con Sampdoria e Crotone che ne hanno migliorato classifica e umore. Una brutta gatta da pelare, perché i rossoblu se la giocano a viso aperto con tutti e già in estate riuscirono a sbancare San Siro, chiudendo di fatto a Conte le porte dello scudetto. “Affrontiamo una squadra forte e determinata che ha avuto una settimana per preparare la partita - ha commentato Antonio Conte -. Noi vogliamo dare continuità al nostro percorso anche se è inevitabile sentire un po’ di stanchezza: almeno questa volta abbiamo avuto un giorno di riposo in più…”.
Il tecnico nerazzurro sa bene che i suoi potrebbero pagare gli impegni europei, soprattutto a livello nervoso, ma anche che la sfida di questa sera non si deve sbagliare per nessun motivo. Le vittorie con Sassuolo e Borussia hanno ridato un po’ di serenità all’ambiente, è chiaro però che a queste dovranno seguirne altre, a cominciare da oggi. Conte però non potrà non tener conto dell’imminente sfida con lo Shakhtar, ragion per cui ricorrerà al turnover, schierando un 3-5-2 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Vidal, Brozovic, Gagliardini e Perisic a centrocampo, Lukaku e Sanchez (in vantaggio su Lautaro) in attacco.
Mihajlovic, rinfrancato dai recenti successi dei suoi (l’ultimo senza subire gol), risponderà con un 3-4-1-2 che vedrà Skorupski tra i pali, Medel, Danilo e Tomiyasu nel reparto arretrato, De Silvestri, Schouten, Svanberg e Hickey in mediana, Soriano alle spalle del duo offensivo Barrow-Palacio. A inaugurare la giornata sarà però la Lazio, attesa dalla trasferta di Cesena in casa dello Spezia (lo stadio Picco, infatti, non è ancora pronto). Impegno insidioso, sia per la qualità dei bianconeri, sin qui una delle migliori realtà del campionato, che per l’imminente match di Champions contro il Club Brugge, decisivo ai fini della qualificazione. I discorsi fatti in precedenza per l’Inter, insomma, valgono anche in casa biancoceleste, dove la classifica, oltretutto, è ancora più deficitaria.
“Devo ancora valutare le condizioni di chi ha giocato a Dortmund, ma contro lo Spezia dovremo trovare quelle motivazioni che in Europa abbiamo sempre avuto – ha spiegato Inzaghi -. Sappiamo che ci aspetta una partita impegnativa, contro un avversario che gioca bene e viene da ottime prestazioni: servirà una prova importante”. Un occhio sul Club Brugge ci sarà per forza, con il tecnico biancoceleste che dovrebbe affidarsi a un 3-5-2 con Reina in porta, Luiz Felipe, Acerbi e Radu in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Marusic a centrocampo, Immobile e Pereira in attacco. 4-3-3 invece per Italiano, che risponderà con Provedel tra i pali, Ferrer, Terzi, Erlic e Bastoni nel reparto arretrato, Estevez, Ricci e Maggiore in mediana, Gyasi, Nzola e Farias nel tridente offensivo.