Dritti fino alla meta. Il campionato riparte dopo la sosta, l’ultima di questa stagione, pronto a regalarci un rush finale tutto da vivere. Le dieci giornate che mancano, infatti, stabiliranno successi e fallimenti per gran parte delle squadre coinvolte, eccezion fatta, salvo stravolgimenti francamente impensabili, per lo scudetto, ormai saldamente nelle mani della Juve. Sarà proprio la Signora la prima big a scendere in campo in questo sabato: allo Stadium (ore 18) arriva l’Empoli di Andreazzoli, per un match che ha tutta l’aria di essere piuttosto scontato. Certo, i toscani sono in piena lotta salvezza ma è difficile, almeno a priori, pensare che i bianconeri possano farsi sfuggire i 3 punti, anche senza Ronaldo. L’assenza del portoghese, figlia di un infortunio rimediato in Nazionale, preoccupa decisamente più in chiave Champions, per quanto dalla Continassa filtri un discreto ottimismo.
“Di voci ne circolano tante ma ci vuole prudenza – ha spiegato Allegri. – Meglio saltare una partita che due mesi di campionato, rientrerà solo quando starà bene e non ci sarà pericolo di ricadute”. Bocche cucite insomma, anche perché il portoghese gode di totale autonomia e sa essere il miglior medico di sé stesso: tradotto, significa che sarà lui, da sempre maniacale nella cura del proprio corpo, a decidere il da farsi. A questo però si penserà solo tra qualche giorno, quando la trasferta di Amsterdam sarà realmente alle porte. Prima c’è una settimana di campionato piuttosto intensa, nella quale la Juve dovrà affrontare Empoli, Cagliari e Milan: inutile dire che 9 punti chiuderebbero ogni discorso scudetto e consentirebbero ad Allegri di lavorare solo sulla Champions. “Finché non arriviamo alla meta bisogna ragionare volta per volta – il commento del tecnico. – I 15 punti di vantaggio esistono ma ne mancano altrettanti per la vittoria matematica, ora abbiamo una partita di ripresa difficile, servirà una prestazione tosta e poi penseremo al Cagliari. Bisogna vincere senza fare calcoli perché una l’abbiamo già concessa al Genoa, ora non ci sono più alibi”.
Massima concentrazione sull’Empoli insomma, senza però distogliere lo sguardo dai prossimi serratissimi impegni. Non a caso Allegri ruoterà un po’ gli uomini, anche in virtù di chi ha giocato di più durante la sosta. Il suo 4-3-3 vedrà Szczesny in porta, Cancelo, Chiellini, Rugani e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Dybala, Mandzukic e Bernardeschi in attacco. Andreazzoli risponderà con un 3-5-2 che vedrà Dragowski tra i pali, Veseli, Maietta e Dell’Orco nel reparto arretrato, Di Lorenzo, Traoré, Bennacer, Krunic e Pasqual in mediana, Farias e Caputo coppia offensiva. Molto più equilibrata invece la partita della sera, con il Milan atteso dall’insidiosa trasferta di Marassi con la Sampdoria (ore 20.30). Inutile dire che qui i punti sono di platino: per i blucerchiati, all’ultima chiamata per un posto in Europa League e soprattutto per i rossoneri, chiamati a ripartire dopo il flop nel derby che ha rimesso in discussione la Champions. Il weekend inoltre vedrà diversi scontri diretti (Roma-Napoli e Inter-Lazio su tutti), ragion per cui va cerchiato sul calendario come uno dei più importanti della stagione, tanto più a sole 10 giornate dal termine.
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“La sconfitta nel derby è stata una mazzata ma dobbiamo guardare avanti perché siamo là e dobbiamo raggiungere il nostro scudetto, che è la Champions – il pensiero di Gattuso. – Le amarezze e gli errori vanno messi da parte, contro la Samp voglio vedere il solito Milan che non fa regali. Dobbiamo tornare ad essere la squadra che si è vista negli ultimi mesi, meno bella, ma che non soffre gli avversari. Faremo di tutto per raggiungere il nostro obiettivo”. Il tecnico dunque si aspetta risposte importanti dopo il brutto passo falso contro l’Inter, costato caro sia in chiave classifica (il terzo posto è tornato nerazzurro) che di morale. Le immagini dello scontro tra Kessie e Biglia, per esempio, hanno fatto il giro del mondo e l’intervento della società, per quanto tempestivo, non basta a cancellarle dalla memoria collettiva. “Ho avuto un confronto con Kessie, non porto rancore ma credo che nelle squadre ci voglia massimo rispetto – ha proseguito Gattuso. – Ero molto deluso, mi sono chiarito con tutti e due, la società si è comportata benissimo. Da calciatore ho sbagliato pure io più volte ma ho sempre pagato a caro prezzo i miei comportamenti…”.
Quest’ultima precisazione lascia intendere come la questione sia tutt’altro che chiusa: non a caso l’ivoriano, sin qui intoccabile, rischia di guardare il match odierno dalla panchina. Gattuso non ha comunque intenzione di derogare troppo dal solito 4-3-3, dunque Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Bakayoko, Biglia e Calhanoglu a centrocampo (Paquetà, reduce dalle gare col Brasile, potrebbe riposare), Suso, Piatek e Castillejo in attacco. Formazione d’ordinanza invece per Giampaolo, che risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Audero tra i pali, Sala, Andersen, Colley e Murru nel reparto arretrato, Praet, Linetty e Jankto in mediana, Ramirez alle spalle della coppia offensiva composta da Gabbiadini e Quagliarella.