La tempesta è passata ma guai a parlare di quiete. Dopo il pazzesco mercoledì del Bernabeu è di nuovo tempo di pensare al campionato, pronto a regalarci una domenica importantissima sotto tutti i punti di vista. Juventus-Sampdoria (ore 18) e, soprattutto, Milan-Napoli (ore 15), rischiano di rivelarsi fondamentali nell’assegnazione di scudetto e zona Europa League e promettono dunque di offrirci grande spettacolo. E’ evidente però che le emozioni della Champions, nel bene e nel male, non possano considerarsi archiviate dopo soli tre giorni e il discorso, ça va sans dire, vale soprattutto per la Juventus. Inevitabile dunque tornare sui fatti di Madrid e sul putiferio del post partita, a cominciare dalle dichiarazioni di Buffon (peraltro ribadite nell’intervista rilasciata ieri alle Iene). “Giudicare dall’esterno è sempre facile, bisogna trovarsi nelle situazioni per capire davvero – il commento di Allegri. – Gigi per 20 anni è stato un esempio, per una volta possiamo anche capirlo e giustificarlo. Ora però dobbiamo dimenticare il Real e pensare alla Sampdoria, ci giochiamo campionato e Coppa Italia. Il resto, purtroppo, non possiamo più cambiarlo…”.
Il tecnico prova a guardare avanti, del resto il settimo scudetto consecutivo resta un obiettivo alla portata e va conquistato a tutti i costi, altrimenti sì che la stagione diventerebbe fallimentare. La partita con la Samp presenta più di un’insidia e la Juve dovrà affrontarla con la miglior formazione possibile, tenendo conto però dell’enorme dispendio di energie fisiche e mentali lasciate sul prato del Bernabeu. Il 4-3-3 bianconero dovrebbe comporsi con Buffon in porta, Lichtsteiner, Rugani, Chiellini e Asamoah in difesa, Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Cuadrado, Higuain e Dybala in attacco. 4-3-1-2 d’ordinanza per Giampaolo, che proverà a battere la Signora per la seconda volta in stagione (all’andata a Marassi finì 3-2 ed è questa l’ultima sconfitta della Juve in campionato) con Viviano tra i pali, Sala, Silvestre, Ferrari e Regini nel reparto arretrato, Barreto, Torreira e Praet in mediana, Ramirez alle spalle della coppia offensiva Quagliarella-Zapata. I bianconeri scenderanno in campo già sapendo il risultato del Napoli, impegnato nel pomeriggio contro il Milan. Match per cuori forti quello di San Siro, peraltro vicino al sold out proprio come nelle occasioni migliori. Sarri si gioca un bel pezzo di scudetto ma anche Gattuso ha più di un motivo per vincere. Le ultime tre partite con Juve, Inter e Sassuolo hanno portato solo 2 punti e reso la Champions una chimera, resta però un’Europa League da difendere e, più in generale, un bel girone di ritorno da non buttare all’aria.
“Non basta solo lo spirito – ha ringhiato il tecnico rossonero. – Ci vogliono coraggio, determinazione, organizzazione di gioco. La faccia incazzata non è l’unica cosa che conta, servirà anche capire come affrontare il Napoli. Insomma, sarà necessaria una grandissima prestazione”. Il Milan però non arriva certo all’appuntamento con gli azzurri nel migliore dei modi e non solo per le ultime prestazioni, che hanno mostrato gambe stanche e uno spirito meno battagliero del solito. Gattuso deve fare a meno di Bonucci e Romagnoli, uno per squalifica, l’altro per infortunio: difesa dunque tutta da inventare, con Musacchio e Zapata “rispolverati” dalla panchina assieme al rientrante Calabria e al solito Rodriguez. Il resto del 4-3-3 rossonero, oltre a Donnarumma in porta, vedrà Kessié, Biglia e Bonaventura a centrocampo, Suso, Kalinic e Calhanoglu in attacco. Sarri deve rinunciare allo squalificato Mario Rui, per il resto potrà schierare il 4-3-3 tipo con Reina tra i pali, Maggio, Albiol, Koulibaly e Hysaj nel reparto arretrato, Allan, Jorginho e Hamsik in mediana, Callejon, Mertens e Insigne nel tridente offensivo.