La rincorsa ricomincia. Juventus, Roma e Lazio tornano in campo per la decima giornata, con la vittoria come unico e solo obiettivo accettabile. È così per i bianconeri, che contro il Sassuolo (ore 18.30) non possono sbagliare per nessun motivo, tanto più ora che la vetta dista ben 13 punti, ma il discorso vale anche per giallorossi e biancocelesti, impegnati rispettivamente a Cagliari e all’Olimpico con la Fiorentina (entrambi alle 20.45). Mercoledì insidioso per tutti, insomma, a cominciare dalla squadra di Allegri, la prima a scendere in campo assieme all’Atalanta, di scena a Genova con la Sampdoria.
“Ci sono delle gare che vanno giocate come quella di domenica e poi ci sono quelle che vanno vinte come col Sassuolo – ha ringhiato Allegri in conferenza stampa – Siamo nelle condizioni di poter far bene, dovremo giocare una gara giusta sia sotto il profilo tecnico che fisico. Veniamo da una sfida contro l’Inter in un San Siro pieno, questa però è più complicata da preparare, anche perché affrontiamo una squadra che, se lasciata libera di giocare, può metterci in crisi. Bisognerà essere compatti, muovere bene la palla e fare almeno due gol, cosa che non ci riesce da tempo: in questi dieci giorni ci giochiamo molto, dobbiamo esserne consapevoli”.
Vincere, in casi come questi, è davvero l’unica cosa che conta, ma il calendario serrato (Verona, Zenit e Fiorentina) impone comunque una buona dose di turnover. Allegri dunque opterà per un 4-4-2 con Perin in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e De Sciglio in difesa, Chiesa, Arthur, Locatelli e Rabiot a centrocampo, Dybala e Morata in attacco. Assenze pesanti invece per Dionisi, che dovrà fare a meno di Boga e Djuricic: il suo 4-2-3-1 vedrà così Consigli tra i pali, Toljan, Chiriches, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Lopez e Frattesi in mediana, Berardi, Raspadori e Traoré alle spalle dell’unica punta Scamacca.
Se la Juve è obbligata a vincere lo stesso si può dire per le due romane, chiamate a riscattarsi dopo i passi falsi dell’ultimo periodo. Certo, la Roma è reduce da un buon punto con il Napoli, ma le sconfitte di Torino e Bodo sono ancora impresse nella mente del popolo giallorosso, ed è facile immaginare che uno scivolone in quel di Cagliari creerebbe un mal contento difficile da gestire, per giunta a pochi giorni dalla sfida contro il Milan. Insomma, Mourinho (oggi squalificato per l’espulsione di domenica) vuole i 3 punti a tutti i costi ed è pronto a prenderseli schierando nuovamente la “Roma A”, a suo dire l’unica competitiva.
All’Unipol Domus vedremo dunque un 4-2-3-1 con Rui Patricio in porta, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina in difesa, Cristante e Veretout a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Abraham. 3-5-2 d’ordinanza anche per Mazzarri, chiamato a riscattare il brutto KO di Firenze con Cragno tra i pali, Godin, Ceppitelli e Carboni nel reparto arretrato, Zappa, Grassi, Marin, Deiola e Lykogiannis in mediana, Joao Pedro e Keita in attacco.
La partita più delicata però è senza dubbio quella della Lazio, obbligata a rialzarsi con la Fiorentina dopo la batosta di Verona, che ha ulteriormente alimentato i malumori di critica, tifosi e pure una parte (sempre più numerosa) dello spogliatoio. Sotto accusa, ovviamente, c’è Maurizio Sarri, le cui idee di gioco sembrano mal conciliarsi con le caratteristiche di una rosa qualitativamente valida, ma abituata a metodi molto diversi.
“Gli alti e bassi di questa squadra vanno avanti da un anno e mezzo, soprattutto con le squadre di seconda fascia – ha replicato il tecnico toscano – C’è qualcosa che non va nell’approccio, ci capita spesso di fallire la terza gara settimanale, eppure i dati fisici sono buoni. Detto ciò, i ragazzi stanno dando grande disponibilità, però dobbiamo essere più umili, per diventare una grande squadra abbiamo bisogno di lavorare molto. Luis Alberto? Ci sono momenti in cui le necessità del singolo non corrispondono a quelle della squadra”.
La rottura, insomma, è ormai sotto gli occhi di tutti, tanto che lo spagnolo, per la quarta volta consecutiva, andrà in panchina per scelta tecnica. Il 4-3-3 laziale vedrà così Reina in porta, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Cataldi e Basic a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Pedro in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Italiano, costretto a rinunciare a Nico Gonzalez, risultato positivo al Covid, che risponderà con Terracciano tra i pali, Odriozola, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi nel reparto arretrato, Bonaventura, Torreira e Duncan in mediana, Callejon, Vlahovic e Saponara nel tridente offensivo.