La Juve sorride, Roma e Napoli si fermano. I bianconeri sono gli unici (tra i big, s’intende) a festeggiare in questa domenica di campionato, grazie al 2-0 sulla Cremonese che conferma il secondo posto “sul campo”, mentre giallorossi e azzurri non riescono a passare sui campi di Bologna e Monza, i primi fermati sul pareggio da Thiago Motta, i secondi addirittura sconfitti da Palladino. La corsa all’Europa resta così apertissima, sia per quanto concerne la Champions che l’ottavo posto, con ben 12 squadre coinvolte in una lotta senza esclusione di colpi.
Juventus – Cremonese 2-0, Allegri: “Dispiaciuti per Pogba. Siviglia? Gara aperta a ogni risultato”
La Juventus aveva un solo risultato a disposizione e lo ha ottenuto con una prova in crescendo, nella quale ha avuto ragione della Cremonese alla distanza. Nel primo tempo, infatti, i grigiorossi di Ballardini erano riusciti a tenere botta, chiudendo bene gli spazi e rendendo difficile la vita alla Signora, già scossa dall’infortunio di Pogba. Il francese, schierato titolare per la prima volta dal suo ritorno in Italia, si è fermato dopo appena 4 minuti per un problema muscolare, che lo ha costretto ad abbandonare il campo in lacrime, oltre che a chiudere in anticipo la sua sfortunatissima stagione. Un brutto colpo, anche e soprattutto psicologico, per la Juve, che però nella ripresa è finalmente riuscita a sfondare il muro con Fagioli, autore di uno splendido gol dopo una bella serpentina di Chiesa. Da lì in poi gli spazi sono aumentati e i bianconeri hanno più volte sfiorato il raddoppio, in particolare con Milik (rete annullata per un fuorigioco di pochi centimetri) e Rabiot, fino a quando non lo ha trovato con Bremer, autore della zuccata che ha chiuso ogni discorso. “È stata una vittoria meritata e sono contento, anche se siamo tutti dispiaciuti per Pogba, stava facendo discretamente bene e quando è uscito abbiamo avuto qualche difficoltà. Spiace perché ha fatto tanti sacrifici, ma ha sentito dolore e ora dovrà rifermarsi, lui però è un uomo con le spalle larghe per poter superare anche questo infortunio. Ora testa al Siviglia, faremo tutto il possibile per andare in finale, loro giocheranno in casa e troveremo un ambiente non facile, dovremo essere sereni, lucidi e fare una partita tecnica. Il gol all’andata ci ha destabilizzato e dobbiamo farne tesoro, ma soprattutto restare dentro la gara perché il match è lungo. È una partita secca e può succedere di tutto, è normale che il pareggio è un buon risultato di partenza per come si era messa”.
Bologna – Roma 0-0, Mourinho: “Orgoglioso dei miei, comunque vada sarà stata una grande stagione”
Niente da fare invece per la Roma, fermata sul pareggio dal Bologna e costretta nuovamente a rimandare l’appuntamento con la vittoria, atteso ormai dal 3-0 sull’Udinese del 16 aprile scorso. Da allora i giallorossi, complici le fatiche di Europa League, non sono più riusciti a tenere il passo delle prime, sprecando diverse occasioni per agganciare la zona Champions. Se la squadra è ancora in corsa lo deve soprattutto alle difficoltà del Milan, ma di questo passo, proprio come l’Atalanta, non riuscirà ad approfittarne. Va detto però che la Roma ha un grande obiettivo che si chiama Europa League, attualmente il primo in ordine d’importanza: la semifinale di Leverkusen è alle porte e questo spiega le scelte di Mourinho, improntare al turnover “selvaggio” come non mai. Il portoghese ha cominciato la gara con Svilar, Missori, Tahirovic, Camara e Solbakken, lasciando a riposo Rui Patricio, Mancini, Matic, Pellegrini e Spinazzola: preferenza assoluta alla coppa, insomma, anche se i giallorossi, con un pizzico di precisione in più, avrebbero potuto trovare il vantaggio con Belotti e, chissà, vincere la partita. “Quando eravamo secondi o terzi ho sempre detto che questa squadra poteva pensare solo alla partita dopo, perché quando le partite si accumulano non possiamo arrivare fino in fondo – ha spiegato Mourinho -. Da due o tre mesi dico che la partita più importante è sempre la prossima, che sia campionato o Europa. La nostra stagione è fantastica, potete dire quello che volete in base al risultato finale. Vincere o non vincere, vincere l’Europa League o arrivare settimo. È una stagione nei limiti di questi ragazzi, perché abbiamo giocato bene, inoltre ho sempre detto che non avevamo il potenziale per arrivare in fondo a due competizioni”.
Monza – Napoli 2-0, Spalletti: “Perdere dà sempre fastidio. Il futuro? Il Napoli sa programmare”
Sconfitta indolore infine per il Napoli, che cade sotto i colpi di un ottimo Monza. Mota Carvalho (18’) e Petagna (53’) propiziano la quarta caduta in campionato degli azzurri, anche se questa, per evidenti motivi, non ha effetti collaterali di nessun tipo. Spalletti ha legittimamente scelto di dare spazio alle seconde linee, andando a toccare gli equilibri del suo 4-3-3 e permettendo così alla squadra di Palladino di approfittarne: ne è uscita così una partita a due velocità, con il Monza molto più cattivo e determinato a vincere del Napoli, anche per via di una lotta all’ottavo posto (può valere l’Europa, qualora la Juve venisse penalizzata) che evidentemente dà diversi stimoli. Nella ripresa gli azzurri, una volta incassato il secondo gol, sono tornati a giocarsela con un assetto più “consono” e la gara è cambiata, tanto che in cattedra è salito Di Gregorio, protagonista con le sue parate: il risultato, comunque, è rimasto invariato, regalando al Monza l’ennesimo scalpo eccellente della sua stagione. “Quando si perde c’è sempre un leggero fastidio, non solo mio ma anche per i giocatori – il commento di Spalletti -. Dipende da tante cose, tu sei un professionista perché ti comporti sempre alla stessa maniera cercando sempre gli stessi obiettivi. Il futuro? Il Napoli ha fatto vedere di essere attrezzato a fare le squadre, sa programmare e scegliere all’ultimo momento. Ci siamo trovati a dover rimpiazzare qualcosa all’ultimo momento e lo staff di Giuntoli ha proposto dei calciatori che abbiamo valutato”.