Sei partite e 11 punti. La Juventus vede il traguardo per la corsa scudetto e comincia il conto alla rovescia verso la festa finale, seppur con la testa puntata su 3 obiettivi, tra cui spicca quello europeo. Oggi però non è tempo di pensare al Monaco e alla Champions League ma “solo” al Genoa (ore 20.45), tappa fondamentale per avvicinare il sesto titolo consecutivo. “Qui ci si gioca il campionato, battiamo i rossoblu e poi potremo addirittura permetterci di sbagliare due partite – il pensiero di Allegri. – Questi sarebbero 3 punti fondamentali, da venerdì prossimo giocheremo ogni 3 giorni dunque abbiamo il dovere di fare il massimo. Alla Champions penseremo solo dopo le prossime due partite, adesso è tempo di concentrarci sul campionato”. Il leit motive è il solito e visti i risultati non si può far altro che complimentarsi con Allegri, sempre bravissimo a tenere tutti sul pezzo, anche quando la testa potrebbe davvero andare da un’altra parte. L’euforia post Barcellona però va archiviata al più presto, proprio come si conviene a un top club al livello dei bianconeri, ormai sullo stesso piano dei giganti mondiali. Contro il Genoa serviranno impegno e concentrazione, solo così non ci saranno scherzi ma 3 punti fondamentali per mandare la Roma, seppur momentaneamente, a meno 11 in classifica e cominciare a organizzare la festa scudetto. Allegri terrà conto della stanchezza dei reduci dal Camp Nou, ecco perché questa sera il suo 4-2-3-1 sarà ben diverso da quello visto mercoledì, con Neto in porta, Lichtsteiner, Barzagli, Benatia e Asamoah in difesa, Marchisio e Khedira a centrocampo, Lemina, Dybala e Mandzukic sulla trequarti, Higuain in attacco.
Juric, capace un girone fa di battere la Signora con un incredibile 3-1, risponderà con un 3-4-3 con Lamanna tra i pali, Munoz, Burdisso e Gentiletti nel reparto arretrato, Lazovic, Veloso, Cataldi e Laxalt in mediana, Ntcham, Simeone e Palladino nel tridente offensivo. Ad aprire la domenica calcistica sarà però il Napoli di Sarri, impegnato nel “lunch match” delle 12.30 sul campo del Sassuolo. Partita delicata per gli azzurri, che in caso di vittoria si ritroverebbero al secondo posto in classifica, seppur in attesa della trasferta della Roma domani a Pescara. “Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo passare da ogni singola gara, senza sbagliare mai – ha spiegato il tecnico. – Il Sassuolo è una squadra di qualità, quest’anno ha pagato una serie di situazioni ma nella partita singola è pericolosissimo”. Nella conferenza della vigilia però, complice il rinnovo di contratto di Insigne fino al 2022, s’è parlato molto di tematiche differenti, compreso il futuro dello stesso Sarri. “Lorenzo può diventare la bandiera della città, io invece non ho un contratto lungo, magari il prossimo anno sarà l’ultimo – ha glissato il tecnico. – Gli obiettivi futuri non sono programmabili, ci sono club più forti di noi sotto tanti punti di vista e per vincere lo scudetto dovrebbero verificarsi diverse circostanze”. Oggi però conta soprattutto battere il Sassuolo e Sarri ci proverà con il consueto 4-3-3, con Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Strinic in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Di Francesco tenterà di impreziosire la stagione dei suoi con lo stesso sistema, con Consigli tra i pali, Adjapong, Acerbi, Cannavaro e Letschert nel reparto arretrato, Pellegrini, Aquilani e Duncan in mediana, Berardi, Defrel e Ragusa nel tridente offensivo.