Match point scudetto, atto secondo. Dopo la beffa di Udine, la Juventus ha un’altra possibilità di portarsi a casa il 36esimo tricolore della sua storia, il nono consecutivo dall’anno magico 2011/12. Per farlo serve battere la Sampdoria dell’ex Ranieri (ore 21.45), missione tutt’altro che impossibile visto che, oltre all’enorme divario tecnico, i blucerchiati sono praticamente già salvi e dunque senza obiettivi. Ma la Signora, come si è visto alla Dacia Arena, non sta certo attraversando un bel momento, ragion per cui è meglio non dare nulla per scontato. “C’è la volontà di andare all’obiettivo senza perdere la testa, abbiamo fino al 2 agosto per arrivarci – il commento di Sarri. – Contro la Samp è una possibilità, dobbiamo giocare con combattività per arrivare all’obiettivo perché, come ho sempre detto, andarci vicino conta zero…”.
Al di là delle frasi di circostanza è però evidente che sbagliare ancora, dopo il flop di Udine, avrebbe risvolti preoccupanti, ecco perché la Juve vuole chiudere subito il discorso scudetto, anche per avere più tempo per pensare al Lione e alla rimonta per entrare nelle final eight. Sarri, orfano dell’arma Douglas Costa (probabilmente la sua stagione è finita qui), ci proverà con un 4-3-3 con Szczesny in porta, Cuadrado, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro in difesa, Rabiot, Bentancur e Matuidi a centrocampo, Bernardeschi, Dybala e Ronaldo in attacco. Ranieri, ormai salvo nonostante il ko nel derby, risponderà con un 4-4-2 che vedrà Audero tra i pali, Bereszynski, Yoshida, Tonelli e Augello nel reparto arretrato, Depaoli, Thorsby, Linetty e Jankto in mediana, Gabbiadini e Quagliarella coppia offensiva.
Fallire vorrebbe dire trovarsi l’Inter a meno 4, vista la vittoria di ieri sul campo del Genoa. Un 3-0 secco firmato da una doppietta di Lukaku (34’, 93’) e da un gol di Sanchez (83’), che permette ai nerazzurri di riprendersi il secondo posto (ora l’Atalanta è tornata indietro di un punto) e ribadire il buono stato di forma in vista dell’Europa League, l’ultimo vero obiettivo rimasto. “I numeri parlano chiaro e confortano, questi ragazzi hanno fatto cose buonissime ma sicuramente si può migliorare – le parole di Conte. – Devo fare i complimenti a questa squadra, non stanno mollando, ma non capisco perché all’esterno molti vogliono vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo seminato molto in questa stagione e raccolto meno di quanto avremmo potuto”.
Juve a parte, il resto della domenica sarà incentrato soprattutto sulle romane, con la Lazio attesa dalla trasferta di Verona (ore 19.30) e la Roma impegnata in casa contro la Fiorentina (stesso orario). Due partite delicate, anche se la posta in palio, evidentemente, è più alta per i giallorossi, non ancora sicuri della partecipazione ai gironi di Europa League. “La squadra è in un buon momento, tatticamente e fisicamente, però dobbiamo continuare a crescere – ha spiegato Fonseca. – È importante che adesso pensiamo solo al campionato e alla Fiorentina, bisogna mantenere la stessa ambizione avuta nelle ultime partite”. Il tecnico portoghese ci proverà con l’ormai consueto 3-4-2-1 con Pau Lopez in porta, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Bruno Peres, Veretout, Diawara e Spinazzola a centrocampo, Pellegrini e Mkhitaryan sulla trequarti, Dzeko in attacco.
Iachini, ormai tranquillo dopo i risultati delle ultime settimane, risponderà con un 3-5-2 che vedrà Terracciano tra i pali, Milenkovic, Pezzella e Caceres nel reparto arretrato, Chiesa, Ghezzal, Pulgar, Duncan e Lirola in mediana, Vlahovic e Ribery coppia offensiva. Più sereno il clima in casa Lazio, dove la Champions è ormai diventata realtà. La trasferta di Verona, insomma, non conta più nulla, se non per arrivare il più vicino possibile alla Juve. “Abbiamo raggiunto il nostro grande obiettivo ma mancano tre partite, dovremo disputarle nel migliore dei modi – ha ribadito Inzaghi. – Ci attende una gara impegnativa, affrontiamo un avversario che ha fatto molto bene, occorrerà fare un’ottima prestazione indipendentemente dalla classifica e dall’avversario”.
Il tecnico biancoceleste si affiderà a un 3-5-2 con Strakosha in porta, Patric, Luiz Felipe e Acerbi in difesa, Marusic, Parolo, Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Jony a centrocampo, Immobile e Caicedo in attacco. Juric invece tenterà l’ennesimo colpaccio stagionale con un 3-4-2-1 che vedrà Silvestri tra i pali, Rrahmani, Gunter e Empereur nel reparto arretrato, Faraoni, Amrabat, Veloso e Lazovic in mediana, Pessina e Borini alle spalle dell’unica punta Salcedo.