Dove eravamo rimasti? Il campionato riparte dopo due settimane di sosta e lo fa con una giornata ad alto tasso d’interesse, l’ideale per scaldare un po’ i motori in vista del derby di Milano di domani, appuntamento clou dell’intero weekend. San Siro catalizza l’attenzione ma anche un sabato con Juventus, Napoli e Roma non è affatto male, per quanto i rispettivi avversari non sembrino rappresentare grossi ostacoli.
La capolista ospiterà il Genoa allo Stadium (ore 18), gli azzurri faranno visita all’Udinese di Velazquez (20.30), i giallorossi apriranno il turno all’Olimpico contro la Spal (15): sulla carta nulla di trascendentale ma le partite, si sa, vanno vinte sul campo e quello, alle volte, può scombinare tutti i pronostici. “Questo è un momento dove la troppa positività abbassa l’energia – ha ammonito Allegri. – Tutti dicono che vinceremo tutte le gare da qui al 1 giugno ma non è così, bisogna tenere un profilo basso e mantenere alta la concentrazione, contro il Genoa avremo una partita difficile”. Nei 15 giorni di sosta si sono spese molte parole sui numeri della Juventus, tutte estremamente positive: ancora due successi e verrà eguagliato il record di vittorie consecutive dall’inizio del campionato (la prima Roma di Garcia e il Bayern di Guardiola), tre e sarà primato assoluto. Tutto questo però non è piaciuto ad Allegri, evidentemente più concentrato su Piatek e compagni che sull’ennesimo “almanacco” da aggiornare.
La formazione anti-Genoa però non può non risentire dell’imminente trasferta di Manchester, dove i bianconeri potrebbero chiudere il discorso qualificazione con oltre un mese d’anticipo: ecco perché allo Stadium vedremo diverse rotazioni, un po’ in tutti i reparti. Il 4-3-3 di Allegri vedrà Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Benatia e De Sciglio in difesa, Emre Can, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Cuadrado, Mandzukic e Ronaldo in attacco. Juric, alla prima sulla panchina del Genoa, risponderà con il 3-5-2 preteso da Preziosi (e che, di fatto, è costato il posto a Ballardini), con Radu tra i pali, Biraschi, Gunter e Criscito nel reparto arretrato, Pereira, Romulo, Sandro, Hiljemark e Lazovic in mediana, Kouamé e il capocannoniere Piatek in attacco.
Subito dopo il match della Signora toccherà al Napoli, atteso dall’insidiosa trasferta di Udine. Partita da non sottovalutare questa, tanto più perché precedente a quella di mercoledì in quel di Parigi, quando la squadra di Ancelotti si troverà di fronte una delle armate più attrezzate d’Europa. “Non penseremo a questo ma solo al match di Udine, ha priorità assoluta – ha ribattuto il tecnico azzurro. – Vogliamo ripartire da ciò che avevamo lasciato, continuare a migliorare e crescere. Purtroppo però Insigne non sarà disponibile, ha un problema fisico e lavorerà per rientrare in Champions”. L’assenza di Lorenzinho, sin qui il migliore della squadra, è una brutta tegola ma Ancelotti non può rischiare di perderlo più a lungo, inoltre la rosa a disposizione gli permette di rimediare, almeno nel breve. Il 4-4-2 azzurro vedrà così Karnezis tra i pali, Malcuit, Maksimovic, Albiol e Mario Rui in difesa, Callejon, Allan, Hamsik e Verdi a centrocampo, Milik e Mertens in attacco. Consueto 4-1-4-1 per Velazquez, che proverà a ingabbiare il Napoli con Scuffet tra i pali, Larsen, Troost-Ekong, Nuytinck e Samir nel reparto arretrato, Behrami a far diga a una mediana composta da Pussetto, Fofana, Mandragora e De Paul, l’unica punta Lasagna nel reparto offensivo.
Ad aprire la nona giornata sarà però la Roma di Di Francesco, attesa dall’impegno casalingo contro la Spal. Gara molto importante questa: il derby di Milano finirà per annullare almeno una delle concorrenti in zona Champions e questo potrebbe essere un bel vantaggio per i giallorossi, a patto, ovviamente, di fare il proprio dovere contro i ferraresi. “Abbiamo bisogno di dare continuità, solo così si possono ottenere risultati importanti – ha confermato Di Francesco. – Sento dire che abbiamo superato la crisi ma è sbagliato ragionare così, qui si fa l’errore di sottovalutare gli avversari. Contro la Spal sarà complicato…”. Anche la Roma, oltre che con la sosta appena passata, deve fare i conti con l’imminenza della Champions ma lei, a differenza di Juve e Napoli, avrà un impegno molto più morbido (all’Olimpico arriva il Cska Mosca, che però a sorpresa guida il girone). La testa dunque dovrà essere solo sulla squadra di Semplici, che Di Francesco affronterà con un 4-2-3-1 con Olsen in porta, Florenzi, Fazio, Manolas e Luca Pellegrini in difesa, Cristante e Nzonzi a centrocampo, Kluivert, Lorenzo Pellegrini ed El Shaarawy sulla trequarti, Schick in attacco. Classico 3-5-2 per la Spal, che risponderà con Gomis tra i pali, Cionek, Vicari e Djorou nel reparto arretrato, Lazzari, Missiroli, Schiattarella, Valoti e Costa in mediana a supporto della coppia offensiva Paloschi-Petagna.