Il grande giorno è arrivato. Juventus e Napoli si trovano finalmente faccia a faccia per lo scontro che può decidere lo scudetto, in un senso o nell’altro. Già, perché il turno infrasettimanale ha rimesso tutto in gioco ridando così alla sfida dello Stadium i connotati del dentro o fuori, seppur con i dovuti distinguo. La classifica infatti parla chiaro: i bianconeri sono primi e lo resteranno anche in caso di sconfitta mentre gli azzurri, dato il distacco di 4 punti, devono vincere (o quantomeno non perdere) per continuare a sperare nel titolo. Juventus dunque favorita dal poter giocare per due risultati su tre ma occhio a dirlo troppo forte: le successive trasferte con Inter e Roma potrebbero comunque ribaltare tutto.
“Questa per noi non è una gara decisiva – ha spiegato Allegri in conferenza stampa. – Sta per cominciare un mini campionato di 5 partite, dunque serviranno poi altri punti per raggiungere l’obiettivo. Per il Napoli il discorso è diverso, noi invece possiamo ottenere ciò che ci serve anche nelle prossime settimane”. Una punzecchiatura in perfetto stile sabaudo, dunque pacata ma efficace. Perché l’intento di aumentare a dismisura la pressione sugli azzurri ha un senso e, in caso di funzionamento, renderebbe molto più agevole la missione tre punti. La grande curiosità sulla squadra di Sarri, infatti, sta soprattutto sull’aspetto psicologico: dover vincere per forza in casa della Juve non è per tutti, certo che riuscirci la renderebbe addirittura favorita e questo nonostante lo svantaggio in classifica.
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Allegri lo sa bene ed è per questo che, al di là delle dichiarazioni di facciata, giocherà per vincere in modo da chiudere, di fatto, ogni discorso già in questo weekend. Il suo 4-3-3 non prevederà però Dybala, che paga lo scarso momento di forma restando fuori proprio nella notte più importante. In campo vedremo Buffon in porta, Lichtsteiner, Benatia, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Mandzukic, Higuain e Douglas Costa in attacco. Un solo dubbio di formazione per Sarri, però bello grosso: Mertens o Milik?
L’aspetto tecnico farebbe propendere per il polacco, decisamente più in forma, quello psicologico per il belga, titolare per tutta la stagione, anche quando avrebbe avuto bisogno di riposo. Probabile che l’allenatore azzurro propenda per la seconda ipotesi, confermando così in blocco il 4-3-3 tipo: Reina tra i pali, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Allan, Jorginho e Hamsik in mediana, Callejon, Mertens e Insigne nel tridente offensivo. Arbitro della sfida sarà Rocchi, con la speranza (sua e di tutti) che di lui si parli solo nel pre-partita.