Avvicinamento allo scudetto, atto primo. La Juventus, dopo i risultati del weekend, sa di avere ormai in un pugno il proprio destino e cerca un’ulteriore conferma in quel di San Siro (ore 21.45), dove però troverà un Milan lanciatissimo dalla vittoria di Roma, deciso a restituire alla Lazio, a sua volta impegnata a Lecce (ore 19.30), il meno 4 in classifica. Un martedì per cuori forti insomma, con i biancocelesti a caccia di un successo scaccia-crisi, ma soprattutto con il big match di Milano, sempre ricco di significati a prescindere dalla posta in palio.
Le due squadre si sono già trovate di fronte il 12 giugno per il ritorno della semifinale di Coppa Italia: quella sera, a Torino, finì 0-0, con qualificazione per la Signora annessa e tutta una serie di critiche a Sarri, poi esplose dopo la finale persa. E’ passato meno di un mese, sembra una vita: la Juve prevedibile e impacciata non c’è più, così come il Milan rinunciatario e impaurito. “Ci hanno sempre messo in difficoltà in questa stagione, inoltre giocare contro il Milan in questo momento è complicato, è in forma e anche contro la Lazio lo ha dimostrato – l’analisi di Sarri. – Non ci dev’essere rilassamento perché in questo periodo sbagliare qualcosa è estremamente facile: l’aspetto mentale è delicato giocando ogni tre giorni, ma anche tremendamente importante”.
Il rispetto per il Milan, figlio della bella vittoria di sabato contro la Lazio, è giustificato. In tanti, noi compresi, hanno definito la prestazione dei rossoneri come la migliore della stagione, ed è evidente che ora ci si attendano conferme contro la più quotata Juve. “Questa è la squadra che avevo in mente, ora stiamo avendo continuità e precisione nelle giocate – le parole di Pioli. – Gli impegni ravvicinati portano via energie, ma gli stimoli di una partita del genere ci porteranno a superare le difficoltà”.
Entrambi gli allenatori sono alle prese con assenze importanti, figlie di un calendario super compresso e di inevitabili diffide. Sarri, oltre ai soliti Chiellini, Alex Sandro, De Sciglio, Demiral e Khedira, dovrà rinunciare agli squalificati De Ligt e Dybala: mancanze non da poco, anche perché i due sopraccitati sono da tempo nell’elenco dei migliori. Il tecnico confermerà comunque il 4-3-3, ormai sistema di riferimento, con Szczesny in porta, Cuadrado, Rugani, Bonucci e Danilo in difesa, Bentancur, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Bernardeschi, Higuain e Ronaldo in attacco.
Qualche problema anche per Pioli, alle prese con il dubbio Calhanoglu: il turco, uscito sabato per una contusione, è a forte rischio ma il tecnico proverà a recuperarlo fino all’ultimo. Dovesse farcela (e sembra proprio che sia così), ecco che vedremmo un 4-2-3-1 con Donnarumma tra i pali, Conti, Kjaer, Romagnoli e Hernandez nel reparto arretrato, Kessié e Bennacer in mediana, Saelemaekers, Bonaventura e, appunto, Calhanoglu (l’alternativa è Paquetà) alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic, pronto a fare staffetta con Rebic.
A inaugurare la giornata sarà però la Lazio, impegnata al Via del Mare contro il Lecce. Partita delicatissima per entrambe, con i padroni di casa a caccia di punti salvezza e gli ospiti di un successo che, forse, potrebbe rimetterli in scia alla Juve, anche se l’obiettivo scudetto, al momento, sembra essere stato archiviato. “Indipendentemente dai risultati delle altre dobbiamo guardare in casa nostra – ha glissato Inzaghi. – Ci aspetta una partita importante e difficile, dobbiamo affrontarla al meglio e ragionare volta per volta. Ormai dobbiamo fare la formazione col medico, vedremo un po’ chi potrà darci garanzie per iniziare la gara”.
Per Immobile e Caicedo che rientrano, c’è un Correa che va ad aggiungersi al lungo elenco di indisponibili, rendendo la vita difficile al tecnico biancoceleste. Il 3-5-2 anti Lecce vedrà dunque Strakosha in porta, Patric, Acerbi e Radu in difesa, Anderson, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Jony a centrocampo, Immobile e Caicedo in attacco. Liverani, sempre più impantanato nella zona rossa della classifica, tenterà l’impresa con un 4-3-2-1 con Gabriel tra i pali, Donati, Lucioni, Paz e Calderoni nel reparto arretrato, Majer, Petriccione e Barak in mediana, Saponara e Mancosu alle spalle dell’unica punta Farias.