Scudetto e Champions passano da qui. La 31esima giornata regala subito emozioni con un sabato assolutamente imperdibile: Juventus-Milan (ore 18) e Sampdoria-Roma (20.30) possono decidere un’intera stagione. È così per tutti, a cominciare da Allegri che vede ormai a portata di mano l’ottavo scudetto consecutivo, il quinto della sua gestione, ma anche per Gattuso e Ranieri, chiamati a reagire per non rischiare di perdere il treno Champions. Alle 23 insomma nulla sarà più come prima ed è evidente che questo sabato avrà numerosi spettatori interessati: Inter, Atalanta, Lazio e Torino, ma anche un Napoli ormai rassegnato ad arrivare secondo eppure deciso quantomeno a rimandare la festa dei rivali. “Quando vinceremo lo scudetto dovremo festeggiare, stiamo facendo qualcosa di straordinario – le parole di Allegri. – Ma questo weekend non sarà decisivo, fino alla partita con la Fiorentina bisognerà farsi trovare pronti, saranno 15 giorni intensi”. Il riferimento, evidentemente, non è solo a un tricolore già vinto bensì alla doppia sfida con l’Ajax, ormai in dirittura d’arrivo. Tutto, in casa Juve, è finalizzato alla Champions, a partire dal recupero degli infortunati, Ronaldo in primis.
“Sta meglio, ci sono dei buoni segnali a 5 giorni dalla partita – ha proseguito il tecnico bianconero. – Lui sta facendo di tutto per esserci e noi speriamo sia a disposizione. Ora però dobbiamo pensare al Milan, con loro è sempre una sfida equilibrata e difficile. Sarà una serata stimolante, che ci dovrà preparare al meglio per la Champions”. Quella che, l’anno prossimo, vorrebbero giocare anche dalle parti di Via Aldo Rossi e che Gattuso vuole raggiungere a tutti i costi. Se per partecipare anch’egli o lasciarla a qualcun altro lo sapremo solo in futuro, intanto però il tecnico rossonero sa di essere arrivato al punto di non ritorno: o si torna a marciare nel verso giusto oppure l’obiettivo naufragherà in un mare di polemiche. “Lo dico per l’ultima volta: tra me e Leonardo non c’è nessun problema, vogliamo entrambi il Milan in Champions – l’arringa in conferenza stampa. – Dobbiamo pensare al presente, dopo il derby stiamo facendo fatica, non riusciamo più a vincere le partite. Questa con la Juve arriva a pennello: se facciamo una grande prestazione possiamo avere un qualcosa in più dal punto di vista del morale”.
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Il discorso però vale anche nel senso opposto, visto che perdere potrebbe voler dire uscire dalla zona Champions, salvo altri scivoloni degli avversari. Nascondersi dietro l’oggettiva difficoltà di questa trasferta in casa Juve sarebbe facile ma Gattuso, proprio come quando giocava, non ama abbassare la testa. “Chiamatela impresa o come volete voi, io so solo che si può vincere – ha ribadito. – Ci sono giocatori che, fino a poche settimane fa, facevano cose incredibili e che ora sbagliano molto, anche per via del nervosismo. A Torino serviranno voglia, personalità e attenzione tattica: tutto insomma…”. A livello di formazioni nessuna delle due si presenta al meglio: la Juve deve rinunciare a un buon numero di infortunati e pensare all’Ajax, il Milan fare a meno di due pedine fondamentali come Paquetà e Donnarumma. Allegri sceglierà un 4-3-3 con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Rugani e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Pjanic e Bentancur a centrocampo, Bernardeschi, Kean e Mandzukic in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Gattuso, che dopo l’esperimento del trequartista di martedì (naufragato soprattutto per l’infortunio di Paquetà), tornerà all’antica con Reina tra i pali, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez nel reparto arretrato, Kessié, Bakayoko e Calhanoglu in mediana, Suso, Piatek e Castillejo nel tridente offensivo.
In serata poi, a risultato dello Stadium archiviato, sarà la volta della Roma, impegnata nell’insidiosa trasferta di Marassi contro la Samp. Ranieri spera ovviamente in un favore da parte della Juve, consapevole però che, qualora arrivasse, sarebbe poi necessario conquistare i 3 punti. Un qualcosa che, da quando siede sulla panchina giallorossa, gli è riuscito solo una volta, a fronte di due sconfitte e un pareggio. Proprio il 2-2 di mercoledì con la Fiorentina però dà un po’ di fiducia all’ambiente, chiamato a compattarsi per tentare una rimonta Champions comunque possibile, almeno a guardare la classifica. “Quella gara ci ha dato una buona iniezione di fiducia, ma voglio la conferma a Genova – ha replicato Sor Claudio. – Capisco che il punto possa sembrare non sufficiente, ma un pareggio con una prestazione in miglioramento fa capire che i ragazzi fisicamente ci sono, è la testa che ti fa sentire stanco o non positivo. Aver rimontato per due volte significa aver fatto un grosso lavoro mentale, ne sono contento”.
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Ora però serve di più e ottenerlo in casa della Samp non sarà affatto facile, per quanto la sconfitta di Torino abbia un po’ ridimensionato le ambizioni blucerchiate. Ranieri confermerà il 4-2-3-1 di mercoledì, seppur con qualche inevitabile cambio di uomini. In porta però ci sarà ancora Mirante, ormai preferito al criticatissimo Olsen, per il resto Karsdorp, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, De Rossi e Nzonzi a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini e Kluivert sulla trequarti, Schick in attacco. Classico 4-3-1-2 anche per Giampaolo, che risponderà con Audero tra i pali, Sala, Andersen, Colley e Murru nel reparto arretrato, Vieira, Praet e Linetty in mediana, Saponara alle spalle della coppia offensiva composta da Quagliarella e Gabbiadini.