È sempre Juventus-Milan. Anche con una classifica lontana anni luce dal passato, il match tra bianconeri e rossoneri mantiene sempre un pizzico di fascino, per quanto gli anni d’oro (vedi finale di Champions) siano ormai da ritenersi superati, per non dire irripetibili. La colpa, ovviamente, non è della Signora, reduce da 8 scudetti consecutivi e desiderosa di conquistare anche il nono, bensì del Diavolo, ormai lontanissimo dalle posizioni che contano e costretto a giocare quasi solo per l’onore. Messa così sembrerebbe proprio non esserci partita, eppure il calcio, più di una volta, ci ha regalato colpi di scena, costringendoci a riscrivere pagine che credevamo già fatte.
Lo sa bene Sarri, deciso a concludere al meglio il ciclo novembrino con la riconquista del primato, subito dopo essersi preso gli ottavi di Champions: sarebbe davvero il miglior modo possibile per fermarsi un attimo e programmare il futuro. “Milan è una buona squadra che non ha avuto un buon inizio di stagione, quindi dovremo giocare con un’intensità difensiva difesa rispetto a Mosca e stare in campo in maniera diversa – ha ammonito Sarri. – È una squadra che si sta ricostruendo e ha le difficoltà di tutti quelli che vogliono ripartire ma ha buoni giocatori, tanti giovani con un futuro che potrebbe essere importante. Stanno gettando le basi per tornare grandi, ma non so quanto tempo occorrerà per tornare ai massimi livelli”.
Non poco a guardare gli attuali risultati, molto diversi dalle aspettative societarie e di una piazza sempre più delusa e arrabbiata. Pioli resta uno dei meno colpevoli, anche perché il calendario non gli ha certo dato una mano, eppure anche per lui comincia ad arrivare il tempo degli esami, sin qui, evidentemente, non superati. I soli 4 punti raccolti in altrettante partite non hanno affatto migliorato la classifica del Milan, e visto che la società lo aveva preso per quello, ecco che il suo operato, sin qui, è tutt’altro che positivo: difficile che la rotta possa essere invertita oggi, eppure il Milan ha quantomeno il dovere di provarci.
“Io mi fido dei miei giocatori e sono convinti di poter far bene – ha confermato il tecnico. – La classifica dice che siamo lontani, ma le partite iniziano 0-0 e 11 contro 11. Dobbiamo giocare a testa alta, è una grande opportunità per noi. Vincere a Torino servirebbe tanto, siamo in ritardo e dobbiamo fare tanti punti, ma fare l’impresa sarebbe importante dal punto di vista mentale. I miei giocatori votano Pioli? Devono vincere. Se spingono per me lo devono fare anche in campo”. Capitolo formazioni: partiamo col dire che CR7 ci sarà. Il portoghese, in dubbio per un piccolo problema all’adduttore, verrà schierato dal primo minuto, così come Douglas Costa, tornato alla grande in Champions e deciso a ripetersi anche in campionato.
Il 4-3-1-2 bianconero vedrà Szczesny in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Douglas Costa alle spalle della coppia offensiva composta da Higuain e Ronaldo, 4-3-3 d’ordinanza anche per Pioli, che risponderà con Donnarumma tra i pali, Conti, Romagnoli, Duarte ed Hernandez nel reparto arretrato, Krunic, Bennacer e Paquetà in mediana, Suso, Piatek e Calhanoglu nel tridente offensivo. Poco prima della sfida di Torino i riflettori saranno puntati su Parma, dove la Roma di Fonseca tenterà l’allungo in chiave Champions (ore 18). Chance importante per i giallorossi, che potrebbero portarsi addirittura a più 6 sul Napoli, confermandosi così terza forza del campionato alle spalle del duo di testa, a patto però di sfuggire alla trappola parmigiana, cosa tutt’altro che scontata.
“Loro sono forti in contropiede, le azioni individuali di Gervinho sono molto pericolose, sarà una partita difficile contro una buona squadra – il pensiero di Fonseca. – La stanchezza? È vero che in Europa abbiamo perso ma i ragazzi hanno fatto una buona partita e sono in fiducia. Quando la squadra sta bene non necessita di molti cambi”. E allora spazio alla Roma degli ultimi tempi, dunque 4-2-3-1 con Pau Lopez in porta, Spinazzola, Fazio, Smalling e Kolarov in difesa, Mancini e Veretout a centrocampo, Zaniolo, Pastore e Kluivert sulla trequarti, Dzeko in attacco. Nessun cambio neanche per D’Aversa, che risponderà con un 4-3-3 che vedrà Sepe tra i pali, Darmian, Iacoponi, Dermaku e Gagliolo nel reparto arretrato, Kucka, Scozzarella e Barillà in mediana, Kulusevski, Cornelius e Gervinho nel tridente offensivo.