Il Napoli fugge, chi riuscirà a stargli dietro? Con il 3-2 sull’Udinese gli azzurri hanno vinto per l’undicesima volta consecutiva in campionato, portandosi addirittura a +11 su Lazio e Milan, le più “vicine” in classifica. Non è ancora una sentenza, visto che siamo soltanto alla 15esima giornata, ma è chiaro che si tratta di un bel vantaggio, anche se con una partita in più. Milan-Fiorentina, Juventus-Lazio, Atalanta-Inter e Roma-Torino diventano così ancor più delicate di quanto non lo sarebbero già state di loro, perché poi ci si fermerà per quasi due mesi e farlo a distanza siderale dalla prima non sarebbe proprio lo scenario ideale.
Napoli-Udinese 3-2, Spalletti gode: “Prima parte di stagione da marziani, ma è ancora lunga…”
Che il Napoli vinca non fa più quasi notizia, nemmeno se si tratta dell’undicesima volta consecutiva. In realtà però stiamo assistendo a qualcosa di clamoroso, come dimostrano i passi falsi delle concorrenti: la normalità sarebbe quella, ma è chiaro che la capolista alza l’asticella per tutti. Ieri gli azzurri sono stati devastanti per un’ora, nella quale si sono portati sul 3-0 (Osimhen al 15’, Zielinski al 31’ e Elmas al 58’) praticamente senza rischiare nulla. Poi è subentrato un po’ di autocompiacimento, al punto che l’Udinese ha segnato due gol in 3’ (Nestorovski al 79’, Samardzic al 82’), facendo venire qualche brivido ai 50mila del Maradona, ma non al punto da rovinare quanto fatto in precedenza. “Tutte le vittorie sono sofferte, i 15 minuti finali di questa sera sottolineano come niente sia stato scontato di quello fatto fin qui – le parole di Spalletti -. Devo ringraziare i ragazzi per tutte le vittorie che ci hanno fatto gioire, hanno fatto una prima parte di campionato da marziani, si sono impegnati tutti, siamo un gruppo bellissimo. Noi favoriti per lo Scudetto? Questi discorsi non mi interessano, mancano ancora tante partite con 69 punti a disposizione, la strada è lunga ma la mia squadra lo sa perfettamente”.
Milan – Fiorentina (ore 18, Dazn)
Antenne ben dritte un po’ su tutti i campi, a cominciare da San Siro dove il Milan di Pioli cercherà di tornare alla vittoria per non far scappare il Napoli, ma anche per evitare sorpassi dalle retrovie. Di fronte ci sarà l’insidiosa Fiorentina di Italiano, ritrovatasi dopo un inizio complicato con tre vittorie (oltre alla qualificazione ai playoff di Conference) che hanno dato fiducia e morale. L’opposto dei rossoneri, fino a qualche settimana fa lanciatissimi dietro al Napoli e ora sprofondati a meno 11 dopo la sconfitta di Torino e il pari di Cremona. Il Diavolo, insomma, non può più sbagliare, altrimenti il sogno della seconda stella rischierebbe seriamente di restare tale.
Pioli: “La classifica non ci piace, dobbiamo vincere”
“Vincere vorrebbe dire dimostrare di non arrendersi a una classifica che non ci piace – ha spiegato Pioli -. Il campionato è ancora lungo e dobbiamo fare una partita al nostro livello, è un calendario talmente anomalo che mancano ancora 24 giornate… Il 2022 è stato molto positivo per noi, ma non dobbiamo fermarci. Abbiamo grandissimo rispetto per la Fiorentina, ma dobbiamo rimanere concentrati sulla nostra prestazione. Quello che faranno loro lo sappiamo e lo conosciamo, ma noi possiamo determinare la nostra prestazione e quando ci riusciamo, il più delle volte, portiamo a casa un risultato positivo”.
Milan – Fiorentina, le formazioni: Pioli perde Messias, al suo posto Krunic
Rispetto a Cremona si rivedrà il Milan-tipo, anche se l’infortunio di Messias costringerà Pioli a rivedere i piani per la trequarti. Il tecnico però ritrova due elementi fondamentali come Giroud e Theo Hernandez, inoltre rilancia Leao dall’inizio, nella speranza che il Mondiale alle porte gli dia quello sprint venuto un po’ a mancare nelle ultime gare. Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Tatarusanu in porta, Kalulu, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Bennacer e Tonali a centrocampo, Diaz, Krunic e Leao sulla trequarti, Giroud in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Italiano, che risponderà con Terracciano tra i pali, Dodo, Milenkovic, Igor e Biraghi nel reparto arretrato, Amrabat e Mandragora in mediana, Ikoné, Bonaventura e Kouamé alle spalle dell’unica punta Jovic.
Juventus – Lazio (ore 20.45, Dazn)
Serata di gala allo Stadium, dove Juventus e Lazio si sfideranno per le zone più nobili della classifica. Il risultato di Napoli non autorizza sogni Scudetto, ma Allegri e Sarri attualmente pensano soprattutto alla Champions, rimandando tutto il resto al post-sosta. Inutile dire che una vittoria sarebbe importantissima per entrambe, ma forse è la Signora a giocarsi qualcosa in più, alla luce delle maggiori aspettative estive, tradite da un inizio di stagione tragico ma rinvigorite dall’ultimo periodo, nel quale ha raccolto cinque successi consecutivi, peraltro senza subire gol. Anche la Lazio comunque si gioca molto, inoltre non va sottovalutata la voglia di rivalsa di Sarri, deciso a sfidare la sua ex (mai amata, sentimento reciproco) e a batterla con quel gioco mai davvero apprezzato.
Allegri: “Gara complicata, ma bisogna dare continuità all’ultimo periodo”
“Mi aspetto una partita complicata contro una squadra come la Lazio che sta facendo molto bene, poi nel calcio dopo 10 minuti magari cambia tutto – l’analisi di Allegri -. Veniamo da un filotto importante e dobbiamo dare seguito a queste cinque vittorie con un risultato positivo, sapendo che la Lazio in trasferta ha subito un solo gol, inoltre sappiamo che è sempre difficile battere le squadre di Sarri, in più la Lazio ha tecnica e fisicità. Scudetto? Il Napoli ha perso solo quattro punti da inizio campionato, poi nel calcio non si può mai dire niente ma al momento pensiamo solo a fare al meglio ciò che ci riguarda”.
Juventus – Lazio, le formazioni: Vlahovic e Immobili indisponibili, torna Chiesa
Il confronto tra Vlahovic e Immobile, uno dei più attesi in estate, non ci sarà vista l’indisponibilità di entrambi. Il forfait del serbo era abbastanza scontato, quello di Ciro invece è figlio di un fastidio avuto nell’ultima rifinitura poco prima di partire per Torino. Sia Sarri che Allegri saranno dunque costretti a stringere i denti, in attesa che la sosta Mondiale restituisca a entrambi la materia prima migliore. Il tecnico bianconero inoltre deve fare i conti con gli acciacchi di Locatelli e Cuadrado (ma dovrebbero esserci), però ritrova Chiesa, di nuovo convocato dopo l’assenza di Verona. Il 3-5-1-1 d’ordinanza vedrà così Szczesny in porta, Bremer, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Miretti alle spalle dell’unica punta Milik. Classico 4-3-3 anche per Sarri, che però dovrà rinunciare a Lazzari, fermatosi durante il match con il Monza: nel reparto arretrato, a protezione dei pali di Provedel, ci saranno così Hysaj, Casale, Romagnoli e Marusic, con Milinkovic-Savic, Cataldi e Vecino in mediana, e il tridente Felipe Anderson, Immobile e Pedro in attacco.
Atalanta – Inter (ore 12.30, Dazn, Sky e Now Tv)
Big match anche a Bergamo, dove Atalanta e Inter non hanno più margine d’errore. Inzaghi infatti lo ha esaurito a Torino (ammesso che ne avesse ancora), Gasperini a Lecce nel turno infrasettimanale: se le due nerazzurre vogliono puntare alle primissime posizioni non possono perdere, pena rivedere le proprie ambizioni stagionali. È evidente però che sia l’Inter a rischiare di più, visto che è stata costruita con aspettative decisamente superiori: le cinque sconfitte in appena 14 giornate hanno però inficiato la stagione, proprio come i 20 gol subiti e l’incredibile score negli scontri diretti, che ha visto i nerazzurri sconfitti al cospetto di Lazio, Milan, Roma e Juventus. La goleada col Bologna ha riportato un briciolo di serenità all’ambiente, ora però arriva l’esame Atalanta e la sensazione è che possa essere davvero importante per Inzaghi: un altro scivolone, complice la lunga sosta Mondiale, aprirebbe processi aperti a tutti gli esiti, anche a quelli più drastici.
Inzaghi: “Vogliamo vincere il primo scontro diretto del campionato”
“Sarà una sfida difficilissima perché sappiamo che Bergamo è un campo molto ostico – ha confermato Inzaghi -. Faranno la differenza le motivazioni che le due squadre riusciranno a mettere in campo, visto che sia noi che l’Atalanta abbiamo avuto solo tre giorni per preparare la partita. Non abbiamo ancora vinto uno scontro diretto? In campionato è mancato qualcosa, chiaramente dobbiamo lavorare di più sugli episodi e sui dettagli, speriamo che questa sia la prima volta. In Champions siamo riusciti a limitare questa problematica negli scontri importanti, ad esempio contro il Barcellona”.
Atalanta – Inter, le formazioni: Brozovic ancora in panchina
In molti pensavano che la gara odierna potesse essere quella giusta per rivedere Brozovic dal primo minuto, ma Inzaghi, complici le ottime cose fatte da Calhanoglu e Mkhitaryan, non vuole cambiare gli equilibri costruiti nell’ultimo mese e mezzo. L’Inter dunque, al netto dell’assenza del solito Lukaku, sarà in formazione-tipo, dunque 3-5-2 con Onana in porta, Skriniar, Acerbi e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Undici titolare anche per Gasperini, eccezion fatta per Muriel e De Roon, che dopo lo sciagurato turnover di Lecce tornerà ad affidarsi al solito 3-4-1-2 con Musso tra i pali, Toloi, Demiral e Scalvini nel reparto arretrato, Hateboer, Ederson, Koopmeiners e Maehle in mediana, Pasalic alle spalle della coppia offensiva composta da Lookman e Zapata.
Roma – Torino (ore 15, Dazn)
Gara delicatissima pure all’Olimpico, dove la Roma di Mourinho è chiamata a tornare alla vittoria dopo la sconfitta nel derby e il pari-brodino col Sassuolo. Proprio il post partita di Reggio Emilia ha infiammato ulteriormente gli animi, con lo Special One ancora una volta in copertina: il suo durissimo attacco a Karsdorp (“ci ha traditi, gli ho chiesto di andarsene a gennaio”) ha diviso la critica tra i favorevoli e chi, invece, pensa sia sbagliato lavare i panni sporchi in pubblico, specialmente in una piazza bollente come la Capitale (“ora il ragazzo non potrà più uscire di casa”, il commento dell’ex ds Sabatini). Mou comunque va avanti per la sua strada, consapevole però che oggi può solo vincere: un altro passo falso, oltre che allontanarlo dalla zona Champions, creerebbe un malumore destinato a restare nell’aria per i prossimi due mesi.
Roma – Torino, le formazioni: Mourinho ritrova Dybala (in panchina)
La notizia più bella per il popolo romanista è sicuramente il ritorno di Dybala, di nuovo a disposizione dopo oltre un mese: l’argentino però non è al meglio, dunque andrà solo in panchina anche perché, col Mondiale alle porte, non ha senso correre rischi. Il 3-4-1-2 di Mou sarà dunque simile a mercoledì, visto che Spinazzola e Pellegrini non recuperano, ma con un Abraham in più: l’inglese ha risposto bene alle frecciate del suo allenatore ed è pronto a sfidare il Toro, magari per dare una risposta a Southgate che lo ha escluso (al pari di Smalling) dalle liste per il Qatar. In difesa, davanti a Rui Patricio, linea a 3 con Mancini, Smalling e Ibanez, con Celik, Cristante, Camara e Zalewski a centrocampo, Volpato sulla trequarti, Zaniolo e Abraham in attacco. Juric, reduce dal successo sulla Sampdoria, cercherà di chiudere l’anno solare alla grande con un 3-4-2-1 con Milinkovic-Savic tra i pali, Djidji, Buongiorno e Rodriguez nel reparto arretrato, Singo, Ricci, Linetty e Lazaro in mediana, Miranchuk e Vlasic alle spalle dell’unica punta Pellegri.