Che l’abbuffata abbia inizio. Il campionato riparte oggi dopo la sosta per le Nazionali e dà così il via a un mese di fuoco, nel quale si giocherà praticamente sempre. Per le squadre impegnate in Europa, infatti, il calendario prevede addirittura 10 partite da qui al 23 dicembre, dunque una ogni tre giorni. Un vero e proprio tour de force reso ancor più complicato dall’incognita Covid, purtroppo sempre dietro l’angolo, ma tant’è: di questi tempi non è il caso di fare troppo gli schizzinosi, tanto più dopo una sosta che ha sì messo in mostra l’Italia di Mancini, ma anche sfibrato i calcio-dipendenti. Si parte con Crotone-Lazio (ore 15), Spezia-Atalanta (18) e Juventus-Cagliari (20.45), ovvero da tre delle quattro squadre impegnate in Champions League (l’Inter invece giocherà domani).
Inutile dire che, sulla carta, si tratta di sfide abbordabili, più importante sottolineare le mille insidie derivate dalla sosta che, inevitabilmente, colpiscono chi ha avuto più convocati, dunque le grandi. La Juve, di fatto, ha avuto solo ieri per preparare la partita odierna, a fronte di un Cagliari che ha potuto lavorare con più uomini per due settimane, anche se ha finito per perdere Godin e Nandez, uno positivo al Covid e l’altro fermato precauzionalmente essendo suo compagno nell’Uruguay. “Sarà una gara fondamentale per noi, perché veniamo dall’inattività dovuta agli impegni della nazionali, ci serve per il nostro percorso di crescita – ha ammesso Pirlo senza mezzi termini -. Adesso deve iniziare il nostro campionato, il periodo di adattamento è finito”.
Difficile dargli torto, perché il percorso dell’ultimo mese è stato molto al di sotto delle aspettative, come dimostrano i pareggi con Crotone, Verona e Lazio, quest’ultimo a pochi secondi dalla fine. Buttare altri punti in casa contro il Cagliari sarebbe imperdonabile, ragion per cui Pirlo, alla luce dei discorsi precedenti sulla sosta, guarderà soprattutto allo stato di forma, affidandosi a chi sta meglio. Il 3-4-1-2 bianconero, privo degli infortunati Chiellini e Bonucci, vedrà così Buffon in porta, Demiral, De Ligt e Danilo in difesa, Cuadrado, Arthur, Rabiot e Chiesa a centrocampo, McKennie sulla trequarti, Morata e Ronaldo in attacco, con Dybala e Kulusevski pronti a subentrare nella ripresa. Formazione pressoché obbligata invece per Di Francesco, che risponderà con un 4-2-3-1 con Cragno tra i pali, Pisacane, Walukiewicz, Klavan e Tripaldelli nel reparto arretrato, Marin e Rog in mediana, Zappa, Joao Pedro e Sottil alle spalle dell’unica punta Simeone.
Sabato complicato anche per Lazio e Atalanta, alle prese con due neopromosse sicuramente più fresche come Crotone e Spezia. Per i biancocelesti poi sono state altre due settimane di passione, alle prese con gli ormai cronici problemi di Covid, senza dimenticare lo scontro interno con Luis Alberto, colpevole di un post su Instagram anti-Lotito. Questa volta ai box sono finiti Milinkovic-Savic e Luiz Felipe, a fronte dei rientri (questa volta confermati dall’Asl di Roma) di Immobile, Lucas Leiva e Strakosha. “Ciro ha tantissima voglia di giocare, ha lavorato solo un giorno e mezzo con la squadra, ma l’ho visto in discrete condizioni – ha spiegato Inzaghi – Luis Alberto? Sotto l’aspetto personale è stata una settimana difficile, ma si è allenato molto bene, sono contento di lui. Sa che ha fatto una cavolata e sarà multato…”.
Per spegnere la polveriera sarebbe bene espugnare Crotone, impresa non impossibile (i calabresi hanno solo 2 punti) ma comunque non scontata (uno, giusto per ricordarlo, l’hanno strappato alla Juventus). Il tecnico biancoceleste vorrebbe tanto poter risparmiare qualcuno in vista dello Zenit, ma i problemi di rosa non glielo consentono, dunque opterà per il miglior 3-5-2 possibile con Reina in porta, Patric, Acerbi e Radu in difesa, Lazzari, Parolo, Leiva, Luis Alberto e Fares a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Stroppa, che risponderà con Cordaz tra i pali, Magallan, Marrone e Golemic nel reparto arretrato, Rispoli, Zanellato, Cigarini, Vulic e Pereira in mediana, Messias e Simy coppia offensiva.
Guai di formazione anche per l’Atalanta, costretta a rinunciare a Muriel, Hateboer e Djimsiti, oltre ai già noti Malinovskyi e Caldara. Gasperini però sa bene che i passi falsi non sono ammessi, anche se lo Spezia, sin qui, è stata una delle rivelazioni del torneo. Il rischio è di prenderlo sotto gamba, magari pensando già al big match di Liverpool di mercoledì, eventualità che il tecnico però non vuole nemmeno prendere in considerazione. “I valori sono ovviamente diversi, ma si tratta della partita dopo la sosta. – ha ribadito in conferenza stampa -. Per noi è il primo giorno del nuovo campionato, perché non ci saranno le Nazionali di mezzo per un bel po’. Fin qui è stato un rodaggio, ma adesso giocheremo in continuazione tra campionato e Champions: ogni sfida diventa sempre più importante per dare un senso più alto alla stagione”.
Gasp insomma non vuole scherzi, per questo è pronto ad affidarsi a un 3-4-2-1 con Gollini in porta, Toloi, Romero e Palomino in difesa, Depaoli, De Roon, Freuler e Gosens a centrocampo, Gomez e Miranchuk sulla trequarti, Zapata in attacco. Classico 4-3-3 invece per Italiano, che tenterà il colpaccio con Provedel tra i pali, Mattiello, Terzi, Chabot e Bastoni nel reparto arretrato, Deiola, Ricci ed Estevez in mediana, Agudelo, Nzola e Gyasi nel tridente offensivo.