Ricordare il passato per non ripetere gli errori. La Juventus torna al Franchi un anno dopo (abbondante) quel 2-1 che creò polemiche e malumori, tanto da “costringere” Allegri a varare il 4-2-3-1 che si rivelò poi decisivo. A conti fatti quella sconfitta fu un toccasana che svegliò l’ambiente e lo portò quasi al triplete, il tecnico però farebbe volentieri a meno di ripetere l’esperienza, anche perché martedì c’è il Tottenham e una vigilia infuocata non sarebbe proprio un toccasana.
Vincere a Firenze (ore 20.45) sarebbe il viatico migliore per mettere pressione al Napoli e preparare al meglio la Champions League, tra il dire e il fare però c’è di mezzo…la squadra di Pioli, decisa a dare il tutto per tutta in quella che, nell’ambiente viola, viene da sempre considerata la partita dell’anno.
“Ogni volta mettono in campo grande voglia per batterci e l’anno scorso ci sono riusciti – ha confermato Allegri. – Sarà una gara difficile, la Fiorentina è una squadra giovane e oltretutto viene da una bella vittoria. Se vogliamo uscire dal Franchi con i 3 punti dobbiamo fare una partita seria”.
Ottenerli darebbe un bello scossone alla lotta scudetto, tanto più che il Napoli domani sera dovrà vedersela con la Lazio: questo turno, insomma, potrebbe rivelarsi piuttosto importante in chiave scudetto. E poi ci sarà la Champions ma quella, Allegri dixit, è un’altra storia.
“Pensiamo prima a vincere questa, poi sarà la volta del Tottenham – il pensiero del tecnico. – Ora dobbiamo restare in scia al Napoli, il resto si vedrà a maggio: questo campionato si deciderà alla fine, non prima”. Testa al Franchi insomma, senza se e senza ma. Anche la formazione, del resto, rispecchia la volontà di non scegliere tra campionato e coppa, al netto, ovviamente, di acciacchi e infortuni.
La Juventus deve fare i conti con le assenze di Cuadrado, Dybala e Matuidi, oltre che con un Douglas Costa recuperato ma non al meglio: il brasiliano sarà in panchina e, a meno di clamorosi colpi di scena, verrà risparmiato per martedì. “Però non dite che siamo in emergenza – ha glissato Allegri. – In attacco abbiamo Bernardeschi, a centrocampo Marchisio: ce n’è in abbondanza per giocare una partita…”.
E allora il 4-3-3 del Franchi è pressoché fatto con Buffon in porta, Lichtsteiner, Benatia, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Marchisio a centrocampo, Bernardeschi, Higuain e Mandzukic in attacco. “Purtroppo loro non hanno punti deboli, sono davvero fortissimi – ha sospirato Pioli. – Noi però dovremo essere lucidi e andare oltre i nostri limiti, sappiamo che per Firenze questa non è “una” partita ma “la” partita…”.
Il tecnico, dopo la vittoria scaccia-crisi di Bologna, sogna l’impresa che lo porterebbe davvero nel cuore del popolo viola e per ottenerla si affiderà a un 4-3-3 con Sportiello tra i pali, Pezzella, Milenkovic, Astori e Biraghi nel reparto arretrato, Benassi, Badelj e Veretout in mediana, Chiesa, Simeone e Gil Dias nel tridente offensivo.